I figli vedono nei genitori i loro primi punti di riferimento, ne seguono il modello comportamentale, imparano osservandoli e ascoltandoli come ci si approccia al mondo esterno. Proprio per questo, essere motivati da un genitori è estremamente importante per i bambini, perché il suo supporto vale molto più di quello di chiunque altro.
Bisogna però fare attenzione anche nell'incoraggiare i propri figli a non trasformare quelle che vogliono essere parole di rinforzo nei confronti delle capacità dei bambini o dei ragazzi, in nostre pretese che li facciano sentire schiacciati da aspettative più grandi di loro.
Come incoraggiare i propri figli?
Per incoraggiare i figli cerchiamo di essere sempre sinceri con loro, senza lodarli eccessivamente o gettare su di loro le nostre preoccupazioni. Un bimbo lo sa se i suoi genitori gli stanno dicendo le bugie. Ricordiamo che in tutte le esperienze sono i bimbi ad essere al centro ma noi possiamo essere di supporto. Ecco come agire:
- Non urliamo: urlare spaventa i figli e non li motiva a fare nulla, cerchiamo sempre di porci al loro livello nel dialogo
- Premiamoli quando riescono: dare un feedback positivo ai nostri bimbi quando riescono in qualcosa che li spaventava è estremamente importante. Se ne ricorderanno.
- Facciamo esempi concreti, senza fare paragoni: "anche io avevo paura delle verifiche", "è normale rimanerci male per un brutto voto se ti sei impegnato, la prossima volta andrà meglio".
- Diamo l'esempio: non possiamo certo pensare che il bimbo vada a fare sport se non siamo noi a portarlo a fare sport, o se trascorriamo tutto il giorno sul divano, andiamo con loro.
- Non diamo eccessivamente peso a vittorie o sconfitte sportive: spesso sugli spalti i genitori litigano, sbraitano e dimenticano che ai bambini interessa solo giocare. Anzi, è bene che imparino i motivi delle sconfitte e come superarle.
- Non sostituiamoci a lui: se il bimbo non riesce in qualcosa va bene dare a lui il nostro supporto ma non va bene, invece, sostituirsi a lui per esempio nella realizzazione dei compiti.
- Facciamogli capire il valore del fallimento: la paura di sbagliare può essere tanta ma il fallimento è formativo, spieghiamo al bimbo che non si può sempre e solo primeggiare,
- Non sgridiamolo: un bimbo che ha bisogno di essere motivato, deve sapere che potrebbe fallire e che c'è possibilità di apprendimento anche dalla sconfitta.
- Non ricattiamolo: inutile dire al bimbo o al ragazzo "se fai questo allora dopo riceverai una ricompensa", questo non è motivare ma ricattare e ha lo svantaggio dal punto di vista educativo di non insegnare davvero al ragazzo il perché di ciò che sta facendo.
Come motivare un figlio nello studio?
Studiare, leggere e fare sport, non è scontato che queste attività, che più o meno tutti i bimbi fanno e che dunque ci si aspetti faccia anche nostro figlio, siano facili da iniziare per i nostri bambini o figli adolescenti. Anche in questo caso hanno bisogno di una buona dose di motivazione e forse di una vita che non sia fatta di incastri e stress.
- Diamo il buon esempio: per motivare un figlio allo studio è importante fin da piccolo appassionarlo alla lettura e alla bellezza del sapere, mettendosi a fianco a lui a leggere i compiti riportati sul diario e cercando di essere presenti supportandolo.
- Creare la routine die compiti: creare un rituale, con dei tempi ben precisi, così che sappia che c'è uno spazio temporale nel pomeriggio o nella giornata da dedicare allo studio, è importantissimo.
- Ascoltiamo quello che prova: chiediamogli perché non gli piaccia studiare, cerchiamo con l'esempio e con le nostre parole di fargli capire quanto lo studio sia importante nella vita.
- No alla competizione: quando poi il ragazzo porta a casa dei voti, siano essi positivi o negativi, cerchiamo di farci vedere contenti per il suo impegno, è molto importante non metterlo in competizione con i compagni di classe e fare in modo che lui non senta di dover giustificare paragonandosi ai voti degli altri.
- Evidenziamo poi sempre i suoi punti forti: magari non è portato per la matematica, ma è bravissimo in un'altra materia, sta già orientando il suo interesse.
- Ricordiamogli che ci siamo sempre: il nostro affetto non dipende certo dai suoi risultati scolastici, lo studio è importante ma nostro figlio è molto più che un voto in pagella.