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3 Luglio 2023
16:00

Come si fa la peretta a un neonato?

Quando il neonato non fa la cacca da giorni, il pediatra potrebbe prescrivere la peretta, o microclisma, un dispositivo medico che aiuta a combattere la stipsi neonatale. Ecco i vari passaggi per effettuare la peretta al neonato.

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Come si fa la peretta a un neonato?
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Sono diverse le soluzioni che il genitore, sotto consiglio medico, è invitato ad adottare per favorire l’evacuazione delle feci nel neonato. Una delle più comuni ed efficaci da impiegare nei casi più ostinati è senza dubbio la peretta, che aiuta a trattare la stitichezza del lattante quando non riesce a scaricarsi completamente da oltre 48-72 ore.

Il microclisma, infatti, è un dispositivo medico da utilizzare su indicazione del pediatra che ammorbidisce le feci, induce lo stimolo della defecazione e allevia l’infiammazione. In genere contiene complessi di miele, polisaccaridi di malva ed altre sostanze naturali che servono ad ammorbidire le feci, ma sarà il pediatra ad indicare quello più adatto al bambino, anche in funzione della sua età.

Si tratta di un piccolo apparecchio a forma di pera – da qui, il nome “peretta” – munito di una cannula a un’estremità.  Uno strumento che permette di iniettare goccia a goccia un liquido lassativo nell’intestino del neonato.

Vediamo come effettuare il microclisma a un neonato passo a passo:

  1. Lavarsi le mani
  2. Posizionare il neonato sulla schiena, a pancia in su, su un asciugamano steso sul fasciatoio
  3. Alzare al piccolo le gambe, piegandogli le ginocchia
  4. Rimuovere il cappuccio dalla cannula e lubrificarla con una goccia di prodotto per facilitare l’introduzione della stessa
  5. Applicare delle gocce nella zona perianale del piccolo
  6. Introdurre con cautela la cannula nel retto
  7. Comprimere il soffietto gradualmente facendone fuoriuscire il contenuto. In questa fase è importante tenere ben chiuse le natiche del bambino, al fine di favorire meglio l'ingresso del prodotto.
  8. Estrarre la cannula tenendo compresso il soffietto e gettare l’eventuale residuo

L’effetto potrebbe essere immediato e il lattante potrebbe liberare l’intestino quasi all’istante, così come potrebbe impiegarci fino a 60 minuti. Perciò, è opportuno rimanere tranquilli e non caricare di ansie il piccolo.

Fare la peretta a un neonato che, nel frattempo, piange, strepita e si dimena sul fasciatoio potrebbe rivelarsi un’impresa complicata. È bene che l’adulto mantenga la calma e si dimostri dolce e accomodante con il pargolo, che sarà piuttosto infastidito dalla cannula.

La peretta, comunque, è “l’ultima spiaggia”. Il pediatra, infatti, suggerisce al genitore di ricorrere al microclisma quando il neonato non si scarica completamente da almeno 2 o 3 giorni. Una condizione, quella della stipsi neonatale, che causa al piccolo fastidi e disturbi di vario genere, dai crampi allo stomaco, all’inappetenza, dall’irritabilità, alle ragadi anali e al gonfiore e che va indagata e curata con il supporto medico.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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