Un grande classico dei giochi di squadra, gettonatissimo nei campi estivi e grest di tutto il Paese: è la palla prigioniera, un'intensa e divertentissima attività da vivere a colpi di lanci, schivate e prese audaci.
Le regole sono poche e molto semplici da imparare, il che rende la palla prigioniera un gioco adatto per tutti, dai bambini della primaria fino agli adulti che non hanno mai perso la voglia di divertirsi come matti.
Il campo
La palla prigioniera viene giocata da due squadre su un campo rettangolare diviso in due metà da una linea ben distinguibile.
Ogni porzione di campo presenta poi al suo interno un'ulteriore linea che viene tracciata nei pressi dell'estremità più lontana dal centro del rettangolo. Quell'area ritagliata alla fine di ogni metà del campo sarà la prigione.
Delimitato il campo (possono essere usati anche zaini o indumenti per dare i giusti riferimenti) si può iniziare a divertirsi.
Come si gioca
Molti confondono questo gioco con la palla avvelenata, ma si tratta di due attività ben differenti.
Nella palla prigioniera vari giocatori cercano di colpire gli avversari lanciano con le mani una palla, ovviamente senza mai poter invadere la metà campo avversaria.
Quando un giocatore viene colpito con la palla da un lancio diretto dell'avversario (se la palla ha rimbalzato per terra, il colpo non vale), questo diventa "un prigioniero" e deve spostarsi nella porzione di campo posta alla fine della meta avversaria.
Per liberarsi, il prigioniero dovrà colpire a sua volta un avversario. Se ciò avviene, il prigioniero può tornare a giocare nella sua metà campo ed è l'avversario colpito a diventare un prigioniero.
Quando un giocatore diventa prigioniero il gioco si ferma per permettere al partecipante colpito di recarsi nella prigione. Fatto ciò, il gioco riprende con il neo-prigioniero che ha a disposizione un tiro per tentare di catturare un avversario.
Se il tiro non va a segno la partita ricomincia normalmente e il prigioniero deve aspettare che la palla finisca nello spazio delimitato della prigione per poterci riprovare
Attenzione però: se un giocatore lancia la palla e l'avversario riesce ad acchiapparla al volo, sarà il lanciatore a diventare prigioniero. Se invece a lanciare la palla è un prigioniero e l'avversario blocca al volo la sfera non accade nulla, poiché il battitore è già prigioniero.
Per vincere occorre che una squadra spedisca in prigione tutti gli avversari.
Attenzione però: quando l'ultimo avversario libero viene colpito la partita non termina subito, perché anche a lui deve essere concesso un ultimo lancio per cercare di liberarsi. Se il tiro centra un giocatore allora il superstite può tornare nella sua metà campo e il gioco ricomincia, mentre se il lancio va a vuoto tutto finisce e la squadra avversaria ha vinto.
In quanti si gioca?
La palla prigioniera non fissa un numero fisso per i giocatori. L'importante è che entrambe le squadre possano contare sullo stesso numero di partecipanti e che il campo non risulti troppo "affollato" in modo da permettere che i giocatori possano muoversi, saltare e schivare con agio, senza il rischio di scontrarsi tra di loro.
Le varianti
Il gioco si presta a tantissime varianti. Si può giocare solo con una mano, eliminando direttamente i giocatori colpiti o permettendo di lanciare la palla anche con i piedi.
Quest'ultima scelta però comporta la possibilità che i tiri possano essere molto più di forti e quindi sarebbe meglio evitare a meno che la palla non sia particolarmente morbida o i giocatori siano piuttosto grandicelli.
Una curiosità
In Italia la palla prigioniera è un gioco diffusissimo, ma non riconosciuto come una vera e propria pratica sportiva.
Negli Stati Uniti, invece, esiste uno sport chiamato dodge ball che è invece uno sport ufficiale, con tornei e campionati.
Questo gioco – raccontato anche in un divertente film del 2004 con protagonista l'attore Ben Stiller (Palle al balzo – Dodgeball) – è però un po' diverso dalla palla prigioniera "nostrana" sia per alcune regole, sia per il numero di palloni.