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11 Agosto 2023
18:00

Come si gioca ad Acchiapparella? Il gioco senza tempo anche conosciuto come “Ce l’hai”

Acchiapparella o "ce l'hai" che si voglia chiamare, è un gioco che i bimbi amano e al quale abbiamo giocato tutti almeno una volta. Ci si rincorre, si scappa e si cerca di acchiappare gli avversari. Il gioco è conosciuto in tutto il mondo, ma in ogni Paese ha un nome diverso.

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Come si gioca ad Acchiapparella? Il gioco senza tempo anche conosciuto come “Ce l’hai”
Acchiapparella

Acchiapparella è un gioco amatissimo dai bambini di ogni generazione. Conosciuto anche come "Ce l'hai", è un gioco tradizionale che consiste nell'inseguire gli avversari. Un concorrente è colui che insegue e tutti gli altri scappano. Se per caso il primo riesce a toccare uno degli altri partecipanti, allora diventa lui l'inseguitore: si invertono i ruoli.

Il gioco è davvero un classico. I bambini di ieri e i bambini di oggi lo conoscono molto bene. E ogni occasione è buona per proporlo. Se si gioca all'aria aperta si hanno più possibilità di correre, ma si può giocare anche al chiuso. Talvolta è anche una delle attività proposte nell'ora di educazione motoria alla scuola primaria.

Acchiapparella o ce l'hai?

Iniziamo col dire che il gioco è conosciuto con tanti nomi diversi. Acchiapparella è forse uno dei più comuni insieme a "Ce l'hai" (alcuni lo scrivono anche "celai"). Ma in alcune regioni d'Italia troviamo anche altri termini per definire questa attività: acchiappino, scappa e prendi, darsela, toc toc, lupi e pecore. Ad Acchiapparella si gioca anche nel resto del mondo: paese che vai, nome che trovi. Scopriamo insieme i vari nomi del gioco nel mondo:

  • Albania: e ka kush e ka
  • Argentina: la mancha
  • Australia: tiggy, chasey o tips
  • Baviera: fangermandl
  • Brasile: pega pega
  • Colombia: la lleva
  • Corea: 술래잡기 (sullaejapki)
  • Regno Unito: it, tic, tig o dobby
  • Finlandia: hippa
  • Francia: chat
  • Ungheria: fogócska
  • Irlanda: chasing
  • Israele: תופסת [tofeset];, "il cacciatore".
  • Giappone: 鬼ごっこ [Onigokko in Rōmaji];
  • Stati Uniti: catchers
  • Polonia: berek
  • Portogallo: apanhada
  • Russia: салочки
  • Svezia: tafatt
  • Paesi Bassi: tikkertje
  • Bolivia: mancha
  • Romania: prinselea
  • Spagna: pilla-pilla
  • Slovenia: lovljenje

In Italia, inoltre, esistono varianti particolari: a Roma c'è buzzico rampichino, simile al classico rialzo che assomiglia molto ad Acchiapparella. A Milano e dintorni, invece, si gioca a schiscetta: se nel gioco del rialzo si salva chi trova un punto più alto da usare come tana, in questo caso per salvarsi bisogna sdraiarsi a terra. Anche se il numero di bonus è limitato.

A Gorizia un gioco simile e toc, simile a rialzo. Mentre in Emilia Romagna esistono le varianti di Strega in alto e Strega in Basso. Infine, in Toscana si chiama teschio: ci si salva incrociando le dita.

Regole di Acchiapparella

Il gioco è davvero semplice e ha regole essenziali. All'inizio si sceglie un giocatore che "sta sotto", che sarà l'inseguitore. Le modalità di scelta sono tante: la conta, l'età, chi è stato preso l'ultima volta e così via. Non sempre i bambini amano interpretare questo ruolo, ma le cose cambiano velocemente ad Acchiapparella. Chi insegue, infatti, deve rincorrere tutti gli altri, che possono andare in giro in un'area di gioco ben delineata.

Se una persona che sta scappando viene raggiunta dall'inseguitore e quest'ultimo riesce a toccarla, i ruoli si invertono. L'inseguitore diventa uno degli inseguiti e l'inseguito toccato è il giocatore che sta sotto.

Il ruolo dell'inseguitore non è amato perché è il più difficile, ma anche perché spesso viene preso di mira scherzosamente dagli altri giocatori. Potrebbe sentirsi umiliato ed è per questo che alcuni psicologi non vedono di buon occhio il gioco. Tanto che in alcune scuole del New Jersey è stato addirittura vietato.

ce l'hai gioco

Perché il gioco piace tanto ai bambini

Ai bambini piace giocare ad Acchiapparella perché è un'attività in cui possono muoversi e correre in uno spazio molto ampio. Un tempo, infatti, si giocava nelle strade, nei vicoli, nelle piazze. Il gioco è anche molto veloce e cambia continuamente: difficilmente chi sta sotto interpreta il ruolo del "cattivo" per molto tempo. L'attività piace ai bambini anche perché si potrebbe andare avanti delle ore: non esistono limiti temporali entro i quali smettere di giocare.

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