Come si usa il sondino rettale nei neonati

Il sondino rettale è uno strumento utilizzato per alleviare le coliche di neonati e neonate: lo si inserisce con estrema delicatezza nel retto del bebè e questo leggerissimo movimento stimolerà la fuoriuscita di aria o feci (nel caso di coliche o di stipsi).

Va tuttavia utilizzato solo in casi eccezionali e solo sotto indicazione del pediatra. Ecco perché e quando affidarsi a questa tecnica.

Cosa sono le coliche

Per capire come usare il sondino rettale – e capire se e quando è effettivamente utile – è opportuno conoscere meglio le famose coliche che provocano il pianto (spesso serale) dei neonati e che portano a decidere di ricorrere a questo strumento che si può acquistare in farmacia.

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Secondo la Società Italiana di Pediatria,

Le coliche sono contrazioni eccessive e dolorose della muscolatura involontaria della parete intestinale. Sono causate generalmente dalla presenza di una eccessiva quantità di aria nell’intestino, che si associa a dolore. Il dolore è dovuto alla rapida distensione della parete intestinale dovuta al passaggio di bolle d’aria.

Sono del tutto normali, quindi, e principalmente le si risolve con metodi naturali e non invasivi (come massaggiando il pancino o tenendo il neonato a pancia in giù sul braccio, con la testa sull’incavo del gomito. Dando piccole pacche sul sedere mentre è in questa posizione lo si aiuta molto, poiché si favorisce l'uscita di aria).

La stipsi

L'altro caso in cui si tende a ricorrere al sondino rettale sono le situazioni di stipsi, ovvero di stitichezza: quando il neonato non si scarica per qualche giorno, è necessario provare a stimolare la fuoriuscita delle feci e il sondino può essere una soluzione.

Detto questo, in riferimento a entrambi i casi, il sondino rettale è da utilizzare solo in situazioni del tutto eccezionali (e a dirlo è sempre la SIP). Questo perché, per quanta delicatezza si utilizzi, il sondino è in tutto e per tutto uno strumento invasivo che potrebbe provocare danni e dolore al bebè se non usato correttamente.

Quando utilizzare il sondino rettale

A dire se, quando e come ricorrere al sondino rettale sarà il pediatra che ha in cura il bebè.

Tendenzialmente, si decide di usarlo nei casi in cui le coliche siano particolarmente persistenti (ma senza febbre: in quel caso è bene indagare più a fondo) oppure nei casi di stipsi frequente e ricorrente.

In ogni caso, la sua utilità risiede nella stimolazione. Il sondino rettale, infatti, serve a stimolare e favorire la fuoriuscita (di aria o di feci a seconda del caso). Ma va sempre usato con molta delicatezza.

Come utilizzarlo

Prima di tutto, è opportuno leggere il foglietto illustrativo del sondino rettale acquistato. Dopodiché, è possibile seguire delle regole generali per utilizzare il sondino rettale in maniera corretta, per stimolare l'evacuazione di feci o di aria a seconda del caso.

1. Accorgimento essenziale è quello di eseguire le manovre in un ambiente pulito e il più possibile sterile, dopo il cambio del pannolino.
2. L'estremità del sondino (quella che entra nel retto) andrà quindi lubrificata con dell'olio di mandorle dolci o con lubrificanti specifici indicati dal pediatra.
3. Con il bebè sdraiato sul fianco e con le ginocchia piegate sul petto, si inserisce poi l'estremità del sondino nel retto, per circa due o tre centimetri, con estrema delicatezza e fermandosi nel caso in cui si sentano impedimenti.
4. Già questo dovrebbe attivare i movimenti intestinali, liberando l'aria o le feci.
5. Una volta terminato tutto questo, il sondino va estratto con altrettanta cura, attenzione e delicatezza (e buttato nell'indifferenziata).
6. Il sedere del neonato andrà poi nuovamente lavato e pulito con acqua corrente e un detergente delicato.