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17 Ottobre 2023
10:00

Come spiegare a un figlio come nascono i bambini

Per introdurre ai bambini il concetto del concepimento e della nascita è importante adottare un approccio delicato e scientifico, comprensibile e realistico, usando i termini corretti e considerando sempre l'età del bambino che si ha di fronte.

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Come spiegare a un figlio come nascono i bambini
come nascono i bambini

"Come nascono i bambini?" è una delle domande cardine dello sviluppo psicosessuale di una persona. A un certo punto dell'infanzia è assolutamente normale e legittimo chiederselo, domandandolo poi ai propri genitori (o alle persone ritenute più autorevoli, dai nonni agli insegnanti, dagli zii ai padrini e madrine). Ma come spiegare a un figlio come nascono i bambini nella maniera più armoniosa, corretta e adatta?

In generale, utilizzando un linguaggio serio, preciso e scientifico è possibile aiutare i bambini a comprendere questo concetto in modo appropriato per la loro età. Non basta più quindi dire "i bambini nascono sotto ai cavoli" o "li porta la cicogna". Meglio usare termini semplici e comprensibili, ma sempre corretti e plausibilmente realistici, seri e sinceri, in modo da preparare bambini e bambine alla realtà, tenendo sempre presente che viviamo in un mondo nel quale l'accesso alle informazioni è sconfinato e spesso pericoloso, se non supervisionato. Non ci si scappa: l'accesso alla rete – che è ormai una realtà – potrebbe essere deleterio, se non si equipaggiano i bambini con i giusti strumenti. Meglio quindi chiarire da subito come nascono i bambini, ampliando poi il discorso a sessualità e affettività.

Come nascono i bambini spiegato ai bambini

Parlare con un linguaggio adatto all'età del bambino è essenziale. Ciò significa usare termini corretti e scientifici, ma sempre comprensibili, senza dettagli eccessivamente tecnici.

Ad esempio? Si può dire che un bambino cresce nella pancia di una donna (la mamma, nel caso di figli biologici) e che questo è possibile perché un seme ha permesso al bebè di germogliare (quello del papà, di nuovo nel caso di figli biologici, ma può essere anche quello di un donatore nel caso di fecondazione in vitro, o di un'altra persona nel caso di adozione o altre situazioni familiari).

Per rendere la conversazione più efficace è anche fondamentale scegliere il momento adeguato. I bambini devono essere pronti alla conversazione, e solitamente sono loro i primi a parlarne. Tuttavia, ogni bambino è diverso, quindi è importante essere sensibili alle loro domande e curiosità, tenendo le orecchie aperte.

Anche l'attimo è tuttavia da considerare. Quando arriva la domanda, se ci si trova spiazzati è giusto e consigliato temporeggiare, chiedendo un attimo di tempo e tornando sulla risposta quando ci si sente pronti a parlare apertamente.

Come rispondere se il bambino fa ancora domande?

Quando il bambino pone questioni aggiuntive facendo ancora domande, si può rispondere sempre con onestà, senza inventare storie o racconti fantasiosi o che non hanno nulla a che vedere con la realtà. Anche usare termini come "spermatozoi" e "ovulo" per spiegare il processo di concepimento è consigliato (quando i bambini sono in età scolare): non è solo rispettoso nei loro confronti, ma è anche un momento educativo.

Soprattutto, è bene non spazientirsi e continuare a rispondere. Le domande sono sintomo di curiosità e di volontà di apprendimento riguardo a un argomento importante e sono quindi da incoraggiare, seguendo il flusso e rispondendo sempre in maniera adeguata all'età e al livello di conoscenza.

Meglio non dire "basta", oppure "questa domanda è troppo spinta", o ancora "chiedimelo quando sarai più grande, ora sei troppo piccolo". Piuttosto, è bene prendersi del tempo e ammettere che non si ha la risposta su due piedi, e che se ne riparlerà a breve. In questo modo, si possono trovare le parole giuste senza fretta e senza rischiare di sbagliare.

Per quanto riguarda i dettagli, è sempre consigliato entrare in profondità, ma sempre a seconda dell'età e del tipo di domande. A volte infatti si tratta di interrogativi basilari e introduttivi; ma via via che il bambino si fa più grande e conosce la dinamica del concepimento le questioni potrebbero farsi più specifiche e entrare anche nel merito della sessualità a tutto tondo. A questo punto, è bene rispondere in maniera più completa parlando di biologia, ma anche di affettività e sesso.

Come spiegare la sessualità ai bambini

La sessualità non è più (e non deve essere) un argomento tabù, per quanto nella scuola italiana non esistano ancora programmi specifici in questo senso. Conoscere fin da piccoli i risvolti della vita sessuale è importante: non solo per vivere l'intimità in maniera sana e rispettosa, ma anche per avere più strumenti per difendersi da potenziali abusi (semplicemente conoscendo le parole per descriverli), per avere a disposizione importanti informazioni sulla salute riproduttiva, per avere consapevolezza sul proprio corpo e per combattere stereotipi e discriminazioni di genere.

Bisognerebbe quindi trattare l'argomento con serietà, ma anche con naturalezza, introducendolo nei discorsi di famiglia fin da quando i bambini sono piccoli, toccando i diversi temi a seconda dell'età. Con i bimbi piccoli si può quindi iniziare a parlare della nascita (come spiegato sopra), passando poi all'affettività con i bambini che frequentano la scuola primaria e agli aspetti più prettamente sessuali e riproduttivi via via che crescono.

I concetti da toccare sono diversi, ma non vanno dimenticati:

  • La sessualità come parte naturale della vita privata e di coppia;
  • L'attrazione sessuale (evitando un approccio eteronormato);
  • Il rispetto della privacy, propria e dell'altra persona (sia sottolineando l'importanza del consenso e del permesso quando si tocca qualcuno, sia introducendo, quando opportuno, il discorso sul revenge porn e sulla diffusione di contenuti);

Oltre alle parole e ai concetti, è importante puntare il focus sull'approccio. Affrontare questo argomento può suscitare emozioni nei bambini. Il suggerimento è quindi quello di creare un ambiente di supporto, rispondendo con rispetto e chiarezza preoccupazioni e paure e rassicurando sul fatto che la sessualità, come la nascita, è un aspetto naturale della vita di ogni persona.

Libri per spiegare come nascono i bambini

Detto questo, può capitare – ed è del tutto legittimo – di non sentirsi sicuri o a proprio agio nell'approcciare questi argomenti, provando anche un certo imbarazzo. Ognuno ha un rapporto intimo e personale con la sessualità e con l'apertura riguardo a certi temi, anche a seconda di come si è affrontato l'argomento fin da piccoli e a seconda di come poi lo si è vissuto durante la crescita e l'età adulta.

Se non si trovano le parole o se ci si trova in difficoltà, è bene ricordare che ci sono numerosi libri per bambini che affrontano egregiamente l'argomento della nascita: si possono proporre con serietà e con sicurezza.

Alcuni titoli consigliati?

  • "Nascita" di Hélène Druvert: offre una completa esplorazione della gravidanza, dal concepimento ai primi momenti del neonato, con animazioni e tagli laser. Il libro presenta dettagliate spiegazioni dell'apparato genitale, fecondazione, divisione cellulare, PMA, patrimonio genetico, ecografia, gemelli e prematurità. È consigliato ai bambini dai 8 anni in su poiché rappresenta un album bellissimo ed emozionante (ma scientifico) sulla straordinaria esperienza della nascita.
  • "Come nascono i bebè?" di Rachel Greener e Claire Owen: in questo libro i bambini trovano una spiegazione dettagliata sulla nascita e la formazione delle famiglie, non per forza tradizionali, senza mai trovare bislacche storie come le classiche foglie di cavolo o le cicogne. Si tratta di un'ottima lettura per bambini e bambine dai quattro anni in su: è una risorsa inclusiva con illustrazioni delicate ma profonde che soddisfa anche i lettori più curiosi.
  • Come sono nato?" di Roberta Giommi a Marcello Perrotta: questo libro è il primo di una serie che parla in maniera diretta, rispettosa e comprensibile di temi come nascita e sesso. Si tratta del primo ed è consigliato con i bambini più piccoli.
  • "Sto crescendo" di Roberta Giommi a Marcello Perrotta: fa parte della stessa serie di libri per introdurre i bambini e le bambine alla sessualità. In questo caso, è adatto ai bambini dai 7 anni ai 10 anni e risponde alle domande in maniera seria, diretta ed efficace.
  • "Il gioco, l'amicizia, l'amore" di Roberta Giommi a Marcello Perrotta: L'ultimo libro della serie si rivolge a preadolescenti e adolescenti. È quindi pensato per le famiglie che si trovano ad affrontare questa delicata età e che hanno bisogno di un valido supporto (che i ragazzi possono leggere in autonomia).
  • "Questo libro è gay" di Juno Dawson: Si tratta di una guida informativa e inclusiva sulla sessualità e l'identità di genere per giovani adulti. Il libro affronta argomenti legati alla sessualità, all'orientamento sessuale, all'identità di genere e alla diversità in modo aperto e rispettoso, offrendo un'educazione sessuale per tutti coloro e tutte coloro che l'hanno ricevuta solo in maniera eteronormata, pur sentendo di non rientrare in quel canone.
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