video suggerito
video suggerito

Con i bimbi in piscina, tra schizzi, schiamazzi e scivolate sul bagnato. Meno male che dovevamo rilassarci…

In piscina, tra voglia di divertirsi e regole tanto indispensabili quanto inapplicabili.

12 condivisioni
Con i bimbi in piscina, tra schizzi, schiamazzi e scivolate sul bagnato. Meno male che dovevamo rilassarci…
Immagine
Stai leggendo Tragifamily non perderti altri contenuti di Wamily
Immagine

Non so quale sia la vostra opinione in merito alle piscine, ma io le trovo crudeli. Tutte le regole esistenti sono sacrosante, giustificatissime, ma non per questo meno crudeli.

"Non si corre": ovvio. Scivoli e sbatti la testa. La sottoscritta scivola anche senza correre, figuriamoci. Ma come si fa a non far correre un bambino? Insomma, sembra sempre che siano inseguiti da palle di fuoco, che la vecchiaia sia alle calcagna: loro non possono camminare, devono correre per contratto. Ma, pur di non sentirci urlare, fanno quella specie di marcetta veloce sui talloni, per evitare al contempo genitori e bagnini che fischiano furiosi.

Ma come si fa a non far correre un bambino?

La seconda regola, verosimilmente, è più dettata dall'avversione per gli schizzi di noi anziani che per il reale pericolo di atterrare sulla testa di un altro bambino: "Vietato tuffarsi". Ecco, questa è davvero dura. Anche perché capita sempre il bambino che si tuffa lo stesso, se non è addirittura un adulto, e tuo figlio ti guarda con odio dal bordo della piscina, con sguardo di rimprovero che chiaramente dice: "Perché lui sì e IO NO?" Anche perché quei piccoli mostri sono sempre pronti a rinfacciarti regole e divieti che gli altri disattendono. E allora parte la negoziazione per un solo tuffo, magari due, adesso che non c'è nessuno…

Un'altra regola spesso non scritta ma che riguarda l'educazione di base è la protezione solare. Non so se vi è mai capitato di fare calcoli complicatissimi per capire quanto ci mette la crema a essere assorbita. Si parte da casa già perfettamente protetti, si prende posto sul lettino, il bimbo si tuffa (anzi, no, che è proibito), e la signora a fianco si cala dalla scaletta lasciando una chiazza di olio che nemmeno i motoscafi di Miami Vice nel 1986 lasciavano.

Ma in fondo non è peggio del bambino che si sciacqua soddisfatto le manine e la bocca piene di cioccolato. Già, la merenda: vuoi non comprare un gelato al pargolo in piscina? Le gallette di riso e la frutta sono buone come merenda a scuola, non in vacanza. In vacanza saltano le regole e, soprattutto, salta la voglia dei genitori di preparare cibi sani. Almeno, ditemi che è così anche per voi…

Le piscine sono posti infernali in cui tutti i bambini sono frustrati da regole tanto indispensabili per la sicurezza quanto inapplicabili

In un mondo ideale, le piscine frequentate dai bambini sono luoghi in cui tutti i piccoli sono fermi, immobili, immersi in perfetta sicurezza con braccioli e in silenzio. Tipo ninfee, ma con occhi e costumino. Ma nel mondo reale sono posti infernali in cui tutti i bambini sono frustrati da regole tanto indispensabili per la sicurezza quanto inapplicabili. Preferirei lavorare come bagnina in una località sull'Oceano con onde buone per il surf, piuttosto che occuparmi di una piscina cittadina frequentata da bambini.

L'unica speranza che hai di tornare salva a casa è rispolverare quel poco di fisica che hai fatto alle superiori e riprendere a fare calcoli su quanto si stancherà tuo figlio in acqua dolce rispetto a quella salata, e pensare che magari a casa dormirà, ma non prima di averti ricordato che "comunque quel bambino antipatico si è tuffato millemila volte e tu non mi fai fare mai niente!".

Sfondo autopromo
Famiglia significa NOI