In Italia il congedo di paternità obbligatorio è di dieci giorni. Si tratta di una conquista agognata e recente, considerato che fino al 2012 nel Paese del Tricolore un congedo per i neopapà neppure esisteva.
L’estensione dei giorni di astensione lavorativa obbligatoria per i padri alla nascita di un figlio – aumentati nel 2022 da sette a dieci – è arrivata dopo una bacchettata di Bruxelles, che nel giugno 2019 ha sollecitato gli Stati membri dell’UE ad ampliare, o introdurre da zero, il congedo di paternità retribuito a un minimo di dieci giorni entro l’agosto 2022.
Italia: 10 giorni
L’Italia – che nel 2019 prevedeva appena quattro giorni di paternità, classificandosi come uno degli ultimi in Europa per giorni di congedo – si è adeguata sforzandosi di raggiungere il minimo indispensabile, senza nulla in più: dieci giorni di congedo obbligatorio, appunto (venti in caso di parto plurimo). Sono fruibili dai 2 mesi precedenti alla data presunta del parto ai 5 successivi alla nascita.
Per quanto riguarda il congedo parentale, il papà ha diritto a massimo sei mesi, anche se il totale complessivo fra i due genitori non può superare i 10 mesi (che diventano 11 se il padre gode di almeno tre mesi).
I “cugini” di confine, e in generale l’Europa, quanti giorni di congedo riconoscono al secondo genitore?
Spagna: 16 settimane (6 obbligatorie)
Paesi come la Spagna e la Lituania vantavano già prima del 2019, quindi prima della sollecitazione di Bruxelles, ben quattro settimane di congedo di paternità retribuite al 100%. Da allora, la Spagna – la regina d’Europa per congedi parentali – ha continuato a investire sulla genitorialità, arrivando nel 2021 al parità di diritti (e di congedi) per madri e padri, che nello Stato iberico godono equamente di 16 settimane a testa pagate al 100% (di cui sei obbligatorie dal giorno di nascita del figlio).
Finlandia: 160 giorni
Con la riforma in vigore dal 1° agosto 2022 la Finlandia ha eguagliato maternità e paternità, assegnando a entrambi i genitori una quota di 160 giorni di indennità parentale, da godere entro i due anni del figlio. Come in Spagna, quindi, nel Paese del Nord Europa il congedo di paternità ha cessato di esistere nella sua forma originaria.
Portogallo: 120 giorni da dividere con la mamma
Particolarmente virtuoso è l'esempio del Portogallo, dove non esiste il congedo di paternità (né di maternità), ma solo il congedo parentale, che si distingue fra iniziale e prolungato:
- Congedo parentale iniziale: i genitori hanno a disposizione 120 giorni retribuiti al 100% o 150 giorni pagati all’80%. Sono disponibili 30 giorni aggiuntivi se condividono il periodo di congedo. Per il padre è comunque previsto un minimo di giorni "esclusivi" di congedo, pari a 28: 7 da godere dopo la nascita del figlio, mentre 21 entro le prime sei settimane di vita.
- Congedo parentale prolungato: per un massimo di tre mesi sia per il padre che per la madre, retribuito da un minimo del 25% a un massimo del 40% dello stipendio.
Lituania: 30 giorni
In Lituania sono previsti 30 giorni di congedo di paternità da godere entro il primo anno del figlio e retribuiti al 78%.
Francia: 28 giorni
In Francia il congedo di paternità è di 25 giorni (o 32 in caso di nascita multipla). Se si conteggia pure il congedo di nascita di tre giorni, i papà in Francia rimangono a casa un totale di 28 giorni:
- 3 giorni di congedo di nascita (conteggiati dal giorno di nascita del figlio)
- 4 giorni obbligatori di congedo di paternità e di cura dei figli (immediatamente successivi al "congedo di nascita"), inclusi i festivi
- 21 giorni di congedo di paternità frazionabili al massimo in due periodi
Belgio: 20 giorni
Dal 2023 il congedo di paternità è stato aumentato da 15 a 20 giorni. Nei primi 3 giorni di astensione dal lavoro il datore paga l’intero stipendio al neopapà, mentre i restanti 17 giorni vengono compensati all’82% della retribuzione.
Polonia e Grecia: 14 giorni
In Polonia e in Grecia sono previste due settimane di congedo di paternità.
Svezia: 10 giorni
In Svezia i papà hanno diritto a un congedo di 10 giorni retribuito a poco meno dell’80% (il cosiddetto assegno parentale temporaneo). A quello si aggiunge un congedo parentale particolarmente lungo: sono previsti 480 giorni a figlio da spartire fra mamma e papà (dal 1° luglio 2024 diventeranno 600). I genitori sono liberi di condividere i giorni fra loro, cedendoli a vicenda, tuttavia entrambi sono costretti a usufruire di 90 giorni di congedo parentale (pari a dodici settimane), altrimenti vengono persi. Se la madre trasferisce tutti i suoi giorni al padre, quest’ultimo può godere di 390 giorni retribuiti (circa 54 settimane).