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21 Ottobre 2023
12:30

Contare con le dita: perché è importante per i bambini

Contare con le dita non è solo più facile, ma aiuta a rappresentare in modo pratico il pensiero logico e matematico. E' dunque uno strumento importante per i bambini che devono prendere confidenza con i numeri e i primi calcoli più semplici.

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Contare con le dita: perché è importante per i bambini
contare con dita

Contare con le dita è istintivo ed è visivamente più facile. Ecco perché i bambini iniziano da subito a usare le loro manine per fare semplici conti, magari mentre giocano con le costruzioni o con i loro pupazzi, o per mostrare quanti anni hanno o quante fragole vogliono mangiare. Poi, con l’ingresso alla scuola elementare, proprio le dita diventano uno strumento fondamentale per imparare la matematica e sono gli insegnati a incentivarne l’uso per risolvere le prime operazioni.

Il bimbo si avvicina così ai numeri con più serenità. Bisogna, però, superare il pregiudizio antico che usare le mani sia infantile. É un errore pedagogico che può creare ansia e senso di inadeguatezza. É ovvio che crescendo il calcolo deve diventare sempre più veloce e mnemonico, ma deve essere un passaggio graduale, non forzato o denigratorio.

Serve come aiuto visivo per l'apprendimento della matematica

Le dita sono probabilmente uno dei nostri ausili visivi più utili. Hanno analizzato questo concetto i ricercatori Jo Boaler e Lang Chen, nel loro articolo, "Perché i bambini dovrebbero usare le dita nelle lezioni di matematica", pubblicato su The Atlantic (aprile 2016) in cui affermano che quando le persone ricevono una formazione sui modi di percepire e rappresentare la realtà con le proprie dita, migliorano nel farlo, il che porta a risultati migliori in matematica. E sono convinti che impedirne l’uso agli studenti equivale a fermare il loro sviluppo matematico.

Aiuta i processi mentali

I bambini che sono in grado di utilizzare il corpo, e quindi le mani, per risolvere facili problemi, sviluppano una capacità maggiore di supportare processi mentali di calcolo.  L’uso di questo tipo di elementi manipolativi, in particolare il conteggio con le dita, costruisce un ponte che consente ai piccoli di passare dal pensiero elementare, grazie all’esperienza sensomotoria pratica, al pensiero astratto più complesso.

matematica bambini

Contare con le dita è un’esperienza tattile

Uno studio della Northwestern University ha dimostrato che il nostro cervello quando è coinvolto in operazioni di somme e sottrazioni attiva aree cerebrali designate all'esperienza "tattile", la cosiddetta corteccia somatosensoriale. Praticamente il nostro cervello vede una rappresentazione delle dita anche se noi non le stiamo materialmente usando per fare calcoli. Impedire ai bambini di usare le dita può rendere incerto il loro sviluppo in campo matematico. Secondo gli studiosi l’importanza della percezione delle dita può essere la ragione per cui pianisti e altri musicisti mostrano una comprensione della matematica più alta della media. Questa scoperta ha reso fondamentale un cambio radicale dell’insegnamento nelle scuole, dove l’uso delle dita deve essere incoraggiato, almeno fino a 13 anni.

Fino a che età bisogna contare con le dita?

Alcuni bambini trovano facile passare dal conteggio con le dita alla matematica mentale, ma altri preferiscono continuare a utilizzare supporti fisici o visivi, non solo durante la scuola, ma per tutta la vita. Non esiste un'età specifica per abbandonare il conteggio con le dita e una comprensione visiva della matematica è importante per gli studenti di tutti i livelli ed età. Immagini e oggetti possono aiutare i bambini a "vedere" le idee matematiche, in particolare quelle astratte, e a sviluppare il senso dei numeri, che è il fondamento di tutta l'aritmetica di livello superiore. La matematica pratica non è, quindi, qualcosa “per bambini” che dovrebbe essere superata.

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