Il corpo umano è composto dal 50-60% da acqua (fino ad un 75% in un bimbo appena nato!), essendo questa coinvolta in quasi tutte le sue funzioni biologiche. Ma quanto dovrebbero bere in una giornata i nostri bimbi per mantenere questo equilibrio? Perché spesso è difficile aiutarli a farlo? E quali possono essere delle strategie utili ad una corretta idratazione, sia per noi che per i nostri piccoli?
Quanto sarebbe corretto bere?
Il fabbisogno di acqua è abbastanza variabile per singolo individuo, a seconda dell’età, del sesso, dell’ambiente in cui vive e dello stile di vita. L’EFSA (European Food Safety Autorithy) ha perciò definito i seguenti valori di riferimento giornalieri a cui tendere, in condizioni di moderate temperature ambientali e di livelli medi di attività fisica:
- 0-6 mesi: 100 ml/kg
- 6-12 mesi: 800-1000 ml
- 1-3 anni: 1100-1300 ml
- 4-8 anni: 1600 ml
- 9-13 anni donne: 1900 ml
- 9-13 anni uomini: 2100 ml
- >13 anni donne: 2 litri
- >13 anni uomini: 2,5 litri
Rischio di disidratazione
I meccanismi fisiologici di autoregolazione che determinano la sensazione di sete dovrebbero garantire il giusto fabbisogno d’acqua, idoneo a rimpiazzare le perdite tramite sudorazione, respirazione, urine e feci. È anche vero che diversi individui, soprattutto bambini e anziani, hanno una ridotta percezione della sete, che aumenta il rischio di disidratazione. La disidratazione è rilevabile ad esempio tramite:
- urine più concentrate e quindi di colore tendente al giallo intenso
- crampi muscolari frequenti
- secchezza della pelle e delle mucose
Consigli per bere
L’indicazione quindi è quella di prevenire la sete, piuttosto che soddisfarla, anche tramite l’uso di strumenti esterni utili quali l’uso di bottigliette piccole da terminare entro i pasti principali o borracce grammate per il monitoraggio dell’acqua giornaliera bevuta.
È consigliabile infatti far distribuire l’acqua dei nostri bambini durante tutto l’arco della giornata, anche dandola dietro durante la scuola, cred estivi, attività sportive o di gioco, lasciando così per i pasti principali solo 1-2 bicchieri per accompagnare il pasto.
Cosa bere?
Nel conteggio dei liquidi quotidiani rientrano tutte le bevande prive di nutrienti (acqua naturale o frizzante, tè caldi, tisane, caffè, brodi), ma non quelle che veicolano appunto altre sostanze nutritive (latte, bibite, succhi di frutta…). Queste ultime possono essere comunque consumate, ma mai come fonte principale di liquidi.
La tipologia dell’acqua invece è indifferente: per chi ama l’acqua frizzante può essere una valida idea limitarla ai pasti principali, in modo tale da garantire una corretta idratazione giornaliera tramite acqua naturale lontano da questi, evitando così la spiacevole sensazione di gonfiore creata dall’anidride carbonica.
La borraccia di acqua naturale può essere invece aromatizzata a piacere con tisane o infusi in bustina (sia caldi che freddi) o con frutta fresca ed erbe aromatiche come zenzero, limone, ananas, menta, basilico.
Da limitare invece sia per grandi che per piccoli l’utilizzo di polveri dolcificanti, che anche quando non contenenti zucchero e quindi calorie, abituano il palato ad una costante sensazione di dolce e possono creare disturbi intestinali quali gonfiore, meteorismo e alterata motilità intestinale.