L’avvelenamento consiste nell’esposizione del bimbo a una sostanza che ha su di lui degli effetti tossici. Il piccolo attratto dai colori sgargianti della confezione del detersivo, dal profumo di un insetticida o dalla forma di caramella di alcuni medicinali potrebbe ingerirli proprio in un nostro momento di distrazione, manifestando poi nausea, vomito, forte mal di testa, in alcuni casi svenimenti.
Il problema dell'avvelenamento, che incute terrore in tutti noi genitori, è molto frequente, si registrano circa 60.000 casi all'anno, 20.000 dei quali coinvolgono minori. I piccolissimi usano la bocca e le mani per conoscere la realtà che li circonda e spesso non hanno ancora interiorizzato il concetto di pericolo, quindi per loro trovare alla loro altezza un prodotto per la pulizia della casa particolarmente profumato, potrebbe tradursi nell’ingerirlo.
Le possibili cause dell'avvelenamento
Se il piccolo inizia a manifestare un forte malessere e troviamo vicino a lui una sostanza tossica dobbiamo tenere presente che diverse sono le forme di avvelenamento a cui potrebbe essere andato incontro:
- Per inalazione: quando dei gas tossici vengono respirati dal bimbo
- Per contatto: il bambino tocca con mano un prodotto tossico e si irrita la pelle, oppure si strofina gli occhi, si mette le dita nel naso o in faccia
- Per ingestione: si ha quando il piccolo ingerisce una sostanza nociva bevendola o mangiandola.
Principali sostanze responsabili di avvelenamento nei bambini
L’avvelenamento dei nostri bimbi nell’88% dei casi avviene proprio tra le mura di casa, durante un momento di distrazione di noi genitori. A causarlo sono spesso le sostanze che usiamo tutti giorni, in ordine:
- Farmaci
- Prodotti per l’igiene domestica
- Pesticidi
- Alimenti
- Prodotti industriali
- Piante e altro
I luoghi più a rischio per i bambini
È proprio nel luogo che riteniamo più sicuro per il nostro bimbo, ossia la nostra casa, che si registra il maggior numero di avvelenamenti all’anno.
Gli ambienti della nostra abitazione dove il piccolo è più a rischio sono quelli in cui teniamo i prodotti che potrebbero essere tossici per lui. Spesso i prodotti per l’igiene delle superfici sono in bagno, nelle ante sotto al lavandino, alla portata del piccolo.
Un altro luogo potenzialmente pericoloso potrebbe essere la cucina, lì infatti si trovano gli alimenti o il detersivo per i piatti. Infine ad essere a rischio è anche il luogo dove teniamo i medicinali, che per la loro lucidità e forma potrebbero invogliare il bimbo a ingerirli.
Sintomi di avvelenamento nei bambini
Quando il piccolo è stato avvelenato da una sostanza che ha ingerito, le tossine possono provocare anche una corrosione delle mucose gastro-intestinali, dunque i tipici sintomi sono un forte mal di pancia, vomito, diarrea, sangue nelle feci o feci nere.
Se l'avvelenamento è avvenuto per contatto potrebbe manifestare un eritema sulla pelle, quindi provare prurito, dolore, la comparsa di qualche vescica. Nel caso in cui il piccolo si fosse strofinato gli occhi li avrà arrossati e doloranti.
Se il bambino ha inalato una sostanza tossica allora potrebbe manifestare una forte tosse, fare fatica a respirare, o addirittura avere un respiro debole e poco frequente.
Altri sintomi che si compaiono nei casi più gravi sono neurologici dunque stato confusionale, forte sonnolenza, convulsioni, mancata coordinazione motoria. Il bimbo potrebbe anche perdere sangue dal naso, e non fare più pipì.
Cosa fare e non fare un caso di avvelenamento
La cosa più importante nel caso in cui il piccolo manifestasse qualcuno dei sintomi sopra citati, e quindi si fosse avvelenato con qualche sostanza, è chiamare i soccorsi, il 118 o il CAV (Centro antiveleni della zona di pertinenza).
- Dobbiamo capire da quale sostanza il bimbo è stato avvelenato, e in quale quantità l’ha ingerita o inalata, perché sarà importantissimo descriverla ai soccorritori così che sappiano come agire
- Prendere la confezione del prodotto incriminato e portarla con sé in ospedale, è fondamentale per i medici riconoscere le sostanze ingerite
- Se il piccolo manifesta bruciore agli occhi possiamo sciacquargli la faccia con acqua o soluzione fisiologica
- Se il piccolo ha prurito possiamo lavare la zona interessata con acqua e sapone
Cosa invece non va assolutamente fatto:
- Non va provocato il vomito
- Non vanno fatte ingerire altre sostanze al bambino
- Non va dato neanche un bicchiere d’acqua
Una volta in ospedale i medici decideranno se agire con una lavanda gastrica, per ripulire il tratto gastro-intestinale dalla sostanza tossica, daranno al piccolo del carbone attivo che serve ad evitare che la sostanza entri in contatto con il sangue. Se il bimbo fa fatica a respirare viene aiutato con la ventilazione assistita, si fa in modo poi che il suo battito cardiaco torni alla normale frequenza e, nei casi in cui esistesse, si usa un farmaco specifico contro il veleno, un antidoto.
Come prevenire avvelenamenti e intossicazioni nei bambini
Non bastano mille occhi per stare attenti ai nostri piccoli che si muovono, toccano e vogliono conoscere il mondo, infatti il 92% degli avvelenamenti dei bimbi è accidentale. Per prevenirli dobbiamo agire sull'ambiente rendendolo sicuro e spiegare spesso al bambino che alcune sostanze sono molto pericolose per lui.
- Teniamo i farmaci in un luogo che il bimbo non può raggiungere
- Evitiamo di mettere i medicinali in contenitori solitamente utilizzati per il cibo
- Non facciamo giocare il piccolo con le medicine
- Non teniamo la borsetta alla sua portata se dentro ci sono dei farmaci
- Non mettiamo prodotti tossici per la pulizia della casa in bottiglie solitamente usate per le bevande
- Spieghiamo ai bimbi che alcune sostanze non possono essere mangiate
- Gettiamo il cibo scaduto
- Non lasciamo mai il bambino da solo
- Non lasciamo bacche, foglie, funghi in giro per casa o in luoghi raggiungibili dal bambino
- Se fumiamo, non lasciamo in giro le sigarette
Una volta che avremo reso l'ambiente sicuro saremo più sereni e il piccolo potrà continuare con serenità a scoprire il mondo come solo lui sa fare, toccando, mangiando e giocando.