In caso di terremoto, tutti dovremmo sapere cosa fare e cosa non fare. Ma dovremmo essere anche a conoscenza di tutte quelle buone pratiche di protezione civile per proteggere le nostre case, le nostre scuole, le persone a noi care. In classe e in famiglia imparare cosa fare in caso di terremoto diventa fondamentale, per adottare solo comportamenti consoni a proteggere se stessi e gli altri.
Il Dipartimento di Protezione Civile, con la campagna Io non rischio, ha pensato a una serie di suggerimenti da dare a grandi e piccini per sapere sempre cosa fare e cosa non fare. Buone regole da seguire prima, durante e dopo un terremoto. Così da essere sempre preparati e non mettere a rischio la propria vita con azioni impulsive che potrebbero essere controproducenti, soprattutto durante la scossa.
Spiegare il terremoto ai bambini
I bambini, molto spesso, sanno già cos'è il terremoto, perché hanno provato sulla loro pelle cosa vuol dire essere svegliati o sconvolti dalle scosse. Tutto il nostro paese è a rischio, anche se ci sono delle zone in cui i terremoti hanno fatto moltissimi danni negli ultimi tempi. Le aree con i terremoti più forti sono: nell’Italia Nord-Orientale (Friuli Venezia Giulia e Veneto), nella Liguria Occidentale, nell’Appennino Settentrionale (dalla Garfagnana al Riminese), e soprattutto lungo tutto l’Appennino Centrale e Meridionale, in Calabria e in Sicilia Orientale.
Ai più piccoli possiamo dire che è un evento del tutto naturale, che studieranno anche a scuola. Nessuno può prevederlo, ma ci sono tante cose che si possono fare per evitare i danni maggiori derivanti dalla scossa. Tranquillizzarli è fondamentale, così come rassicurarli, perché potrebbero avere paura di fronte a un evento che non sanno gestire.
In particolare potrebbe essere utile utilizzare risorse come il video tutorial di Civilino, un personaggio creato dai volontari di Protezione Civile di Bastia Umbra e dall'Associazione Pietralunghese "Raggruppamento Anteo" (finanziato dal Servizio di Protezione Civile della Regione Umbria), proprio per spiegare le buone norme di comportamento in caso di terremoto, alluvione, maremoto ai più piccoli.
Cosa fare prima di un terremoto
In "tempo di pace", è bene valutare se la propria casa o la scuola è a norma o se può mostrare questa criticità. Ovviamente saranno gli adulti ad occuparsi di questo aspetto, consultando tecnici in grado di analizzare gli edifici già esistenti (quelli di nuova costruzione, invece, devono seguire norme antisismiche, per la sicurezza di tutti gli occupanti).
A casa e a scuola, però, sono tanti gli accorgimenti da prendere:
- allontanare i mobili pesanti da letti o divani
- fissare alle pareti librerie, scaffali e i mobili più alti
- appendere quadri e specchi con ganci chiusi così non si staccheranno dalle pareti
- posizionare gli oggetti bassi sui ripiani bassi, mentre sui ripiani alti fissare oggetti con un nastro biadesivo
- usa dei fermi per gli sportelli, per evitare che si aprano durante la scossa
Inoltre, tutti i componenti della famiglia dovrebbero conoscere dove sono i rubinetti di gas e acqua e l'interruttore generale della luce, per staccarli in caso di scossa. In casa va sempre tenuta una cassetta di primo soccorso, una torcia, una radio a pile: tutti devono sapere dove sono conservate queste cose. A casa e a scuola, tenere copie del Piano di Protezione Civile del Comune (ogni amministrazione comunale deve dotarsi di questo piano, per sapere come comportarsi in caso di emergenza).
Piano di emergenza famigliare e zaino delle emergenze
Inoltre, ognuno di noi dovrebbe avere un piano di emergenza famigliare. Ma come si realizza?
- Bisogna conoscere i rischi del territorio e della zona dove viviamo, chiedendo al Comune
- In una riunione con tutti i componenti della famiglia, anziani e bambini compresi, bisogna spiegare come comportarsi in caso di emergenza
- Tutti devono conoscere dove si trovano gli zaini per le emergenze e i luoghi sicuri in caso di terremoto e devono anche conoscere le vie di fuga
- Ogni famiglia deve prevedere un referente per le emergenze che vive fuori dal territorio e che tutti possono contattare in caso di calamità
- Individuare un luogo di incontro in caso di emergenza è fondamentale: così nel caso di separazione, sarà più facile ritrovarsi
- Tutti devono conoscere dove si trova l'area di attesa del Piano di protezione civile del proprio Comune
Nello zaino per le emergenze (ne va preparato uno per ogni componente della famiglia, anche in base all'età e al peso che può portare), vanno inseriti:
- torcia elettrica
- radio
- pile di scorta
- fotocopie dei documenti di identità
- elenco di persone da contattare
- contanti
- coltellino svizzero
- chiavi di casa e della macchina
- farmaci base
- kit del pronto soccorso
- igienizzanti per le mani
- kit di prodotti per la cura del corpo
- fazzoletti e salviettine
- caricabatterie del telefono di scorta
- powerbank
- cibo non deperibile e acqua (anche per eventuali animali domestici)
Cosa fare durante un terremoto
Durante il terremoto, se ci troviamo in un luogo chiuso dobbiamo:
- ripararci nel vano di una porta in un muro portante, che è quello più spesso,
- posizionarci vicino a una parete portate o sotto una trave
- ripararci sotto un letto o un tavolo resistente
- non stare mai al centro della stanza, perché potrebbero cadere pezzi di intonaco, controsoffitti, mobili
- mai uscire fuori durante la scossa
Invece, se ci troviamo all'aperto dobbiamo:
- stare lontano da edifici, alberi, lampioni o linee elettriche
- non sostare su ponti o sottopassi che potrebbero crollare
- fare attenzione a perdite di gas
Cosa fare dopo un terremoto
Quando la scossa è terminata, per prima cosa dobbiamo capire se noi e le persone che sono con noi stanno bene ed eventualmente prestare i primi soccorsi. Prima di uscire di casa vanno chiusi gas, acqua e luce e indossate le scarpe. Mai prendere l'ascensore e prestare attenzione sulle scale, che potrebbero avere dei danni dopo il terremoto. All'esterno, dobbiamo stare lontani da edifici e alberi, così come pali della luce.
Se viviamo in una zona a rischio maremoto, stiamo ben distanti dalla spiaggia: meglio andare a rifugiarsi in un posto più alto della città. Limitiamo l'uso del telefono, per lasciarlo libero per i soccorsi. E limitiamo anche l'uso dell'auto, per non intralciare le ambulanze o i mezzi di forze dell'ordine e Protezione Civile. Dopo una scossa molto forte, andrebbero raggiunge le aree di attesa previste dal Piano di protezione civile comunale.