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10 Luglio 2023
15:00

Cosa fare se il bambino cade dal letto?

Quando il piccolo cade dal letto senza riportare gravi ferite, è opportuno ispezionarne il punto della botta alla ricerca di eventuali lesioni. Se, tuttavia, insorgono sintomi quali vomito, sanguinamento, sonnolenza, perdita di coscienza, è urgente rivolgersi a un medico o andare al Pronto Soccorso.

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Cosa fare se il bambino cade dal letto?
In collaborazione con la Dott.ssa Elena Bozzola
Pediatra
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La caduta dal letto è uno degli incidenti più comuni tra le mura domestiche, così come il ruzzolone dal fasciatoio, dal divano o dal seggiolone. Già dai 4 mesi circa, infatti, quando iniziano ad acquisire mobilità, a rotolarsi e girarsi, i bambini diventano imprevedibili: è sufficiente un maldestro movimento notturno o qualche secondo di distrazione da parte dell’adulto per causare un rovinoso capitombolo dal letto. Non lasciamoli mai incustoditi, a volte basta un attimo di distrazione per trovare il bambino caduto a terra. In caso di caduta a terra, è raccomandabile che il genitore verifichi subito che il bambino pianga subito e non perda coscienza, controlli l’eventuale insorgenza di lesioni, bernoccoli, ferite, lividi nel piccolo. Se il bambino manifesta sintomi di sonnolenza, vomito, rigurgito, o se si lamenta o non si sveglia, è opportuno rivolgersi immediatamente a un medico.

Cosa fare

Innanzitutto, se il piccolo cade dal letto è essenziale evitare di trasmettergli ulteriore ansia e panico. È probabile che si sia spaventato e che stia piangendo a dirotto, perciò ha senso rivolgersi a lui con un tono di voce tranquillo e parole di conforto.

Anche se il primo istinto di un genitore è quello di prendere in braccio il piccolo, è opportuno prima considerare la gravità della caduta: se è gravemente ferito, un movimento repentino rischia di peggiorare le sue condizioni. Se si tratta di un neonato o di un bambino sotto i 2 anni di età, è urgente contattare un medico in caso di caduta da oltre un metro o da cinque gradini. Da valutare è anche la superficie sulla quale è caduto, se morbida o dura (come cemento, piastrelle di ceramica, pietre, sabbia compatta), e la presenza di oggetti contundenti nella caduta (quali vetro, spigoli di mobili).

Se il piccolo non ha riportato ferite gravi (almeno in apparenza), è bene prenderlo delicatamente in braccio e confortarlo. A quel punto, è opportuno ispezionarne la testa e il corpo alla ricerca di eventuali lesioni o lividi. Ha senso anche toccare la zona che ha subito la botta per capire se è comparsa una ferita o un bernoccolo, o se il bambino strilla anche solo al contatto.

Il terrore per una caduta dal letto è fisiologico, sia nel genitore che nella giovane vittima, tuttavia va tenuto a bada: nel più dei casi, i piccoli non subiscono lesioni gravi a causa della caduta dal letto. Dopo qualche minuto tornano a sorridere, con magari un bernoccolo rosso stampato sulla fronte. Anzi, il pianto disperato da spavento è un segnale generalmente positivo, mentre è decisamente più preoccupante, dopo una caduta, il silenzio o un rallentamento della normale vivacità del bimbo.

Detto ciò, in caso di caduta è bene tenere monitorato il piccolo per le 24-48 ore successive al trauma, verificando l'eventuale insorgenza di sintomi e segnali allarmanti, ad esempio controlliamo che non vomiti, non presenti tremori, sia sempre vivace e reattivo. Ricordiamoci che è importante  risvegliarlo anche di notte per valutare se è il bambino di sempre. In caso notassimo qualcosa che non va, chiediamo aiuto al Pediatra o rivolgiamoci al Pronto Soccorso.

Quando preoccuparsi

Se il piccolo dopo una caduta manifesta uno dei seguenti sintomi è raccomandabile  andare al Pronto Soccorso:

  • Vomito
  • Sanguinamento incontrollato
  • Perdita di coscienza (anche momentanea)
  • Non si sveglia
  • Fatica a respirare
  • Convulsioni

Altri segni per cui è consigliabile rivolgersi a un medico sono:

  • Pianto inconsolabile
  • Inappetenza
  • Vertigini persistenti, stato confusionale, mal di testa perdurante nel tempo con rallentamento psicomotorio
  • Rigonfiamento della fontanella
  • Il bambino si strofina continuamente la testa
  • Eccessiva sonnolenza
  • Sangue o liquido giallo (secrezione) che fuoriesce da naso, orecchie o occhi
  • Cambiamenti di equilibrio o coordinazione
  • Pupille che non hanno le stesse dimensioni

Cosa mettere sulla botta

I ruzzoloni sono una delle principali cause di lesioni non mortali nei bambini, secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC). Nel più dei casi, comunque, l'evento si conclude con uno grosso spavento, senza conseguenze permanenti. Di norma, si consiglia di mettere il classico ghiaccio, avvolto da un panno, sul bernoccolo del piccolo e tenere sotto controllo l’eventuale insorgenza di nuovi sintomi. In caso non si disponga di ghiaccio, si può utilizzare anche la comune busta di piselli o di verdura surgelata, estratta dal freezer.

In caso di piccolo taglio al cuoio capelluto, zona piena di vasi sanguigni, prima di applicare il ghiaccio o il gel patch è bene tamponare la ferita con una garza sterile, imbevuta di disinfettante e contattare il Pediatra.

Il consiglio della pediatra (a cura di Elena Bozzola)

La caduta accidentale entro le mura domestiche rappresenta il 75% delle cause di trauma cranico nel bambino 0-2 anni. Generalmente si tratta di caduta da letti, divani, fasciatoi, da fermi o durante il gioco, la corsa. Per tale motivo i bambini piccoli non andrebbero mai, neanche per pochi secondi lasciati incustoditi. Dare le spalle anche per un solo istante a un lattante sul fasciatoio può significare ritrovarlo con stupore e sgomento per terra.

Nel bambino che già da solo sgambetta per casa è poi importante stare attenti all'ambiente in cui vive: individuare tutte le potenziali fonti di rischio, evitando strutture su cui i bambini possano arrampicarsi, assicurandosi che gli stessi mobili siano ben fissati alla pareti e che non vi siano oggetti/suppellettili che possano cadere e colpire il bambino, utilizzando cancelli di sicurezza per delimitare le scale, rimuovendo ciò che mette a rischio di inciampare come piccoli tappeti .

Il trauma cranico è una delle cause più frequenti di accesso al Pronto Soccorso in età pediatrica. Fortunatamente – come dicevamo prima – nel più dei casi si tratta di un trauma minore, per cui è sufficiente osservazione clinica. Il rischio di lesione intracranica in caso di trauma minore è molto basso, ma va tenuto comunque in considerazione. In caso di  sospetto di lesione intracranica, l'indagine radiologica indicata in urgenza- come ricordano le linee guida della Società Italiana di Medicina emergenza urgenza Pediatrica- è rappresentata dalla TAC encefalo.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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