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30 Luglio 2023
15:00

Cosa fare se il bambino ha bevuto acqua della piscina con il cloro

Cosa succede se nostro figlio beve l'acqua della piscina ricca di cloro? Generalmente nulla, se però il bimbo manifesta segni da intossicazione da cloro, come irritazione alle mucose, diarrea e vomito dobbiamo intervenire e chiamare i soccorsi.

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Cosa fare se il bambino ha bevuto acqua della piscina con il cloro
bimbo beve acqua in piscina

Capita spesso che il bambino tra tuffi, capriole e bracciate in piscina, beva un po' d'acqua ricca di cloro, nulla di preoccupante, la quantità di cloro nelle piscine è sempre controllata.

Il classico odore di cloro che si sente ogni volta che ci si avvicina a una piscina al chiuso o all'aperto e che rimane sui costumi, sui capelli e sulle cuffie, è essenziale alla disinfezione delle acque. Il cloro infatti, acquistabile in pastiglie o liquido, a contatto con l'acqua, dà vita ad acido ipocloroso in grado di attaccare e distruggere tutti quei microrganismi che si sono formati nel tempo nella vasca.

Nonostante il cloro sia presente nel nostro organismo e sotto forma di acido cloridrico, essenziale per l'apparato digerente, è importante che nelle acque in cui noi e i nostri bimbi sguazziamo, sia presente entro una certa soglia, superata la quale diventa tossico. Il quantitativo di cloro nelle piscine si deve aggirare tra 0.5 e 1.5 mg per ogni litro di acqua.

Che cosa succede se un bimbo ingerisce cloro

A tutti i bimbi capita di ingerire acqua ricca di cloro, mentre stanno imparando a nuotare in piscina con l'istruttore, quando sguazzano o dopo un tuffo. Il cloro nelle acque, si trova però a concentrazioni così basse da non essere pericoloso, al massimo il bimbo avrà sintomi come vomito o diarrea.

bimbo beve acqua piscina

Se però il bambino inizia a manifestare i seguenti sintomi, siamo davanti ad un'intossicazione da cloro:

  • occhi che bruciano molto
  • mucose del naso irritate
  • labbra irritate
  • gola gonfia
  • difficoltà a respirare
  • forte irritazione alla pelle
  • svenimenti
  • convulsioni

Ovviamente è importante chiamare repentinamente i soccorsi. Generalmente il livello di cloro nelle piscine è controllato quindi il piccolo potrebbe essere entrato a contatto o con un prodotto chimico per la pulizia della casa o delle acque, per manifestare questi sintomi da intossicazione.

Cosa fare se un bimbo beve acqua di piscina

Generalmente se il bimbo beve l'acqua della piscina non accade nulla, a meno che non vi siano dei batteri al suo interno o la ingerisca in grandi quantità in ogni caso ci possiamo muovere così:

  • Se il bimbo è in acqua chiediamogli di avvicinarsi al bordo e facciamolo uscire dalla vasca, così che possa riprendersi ed eventualmente sputare l'acqua rimasta in gola
  • Liberiamo il bimbo dagli impedimenti, cuffia, occhialini, maschera e boccaglio, per assicurarci che non abbia difficoltà nella respirazione
  • Facciamogli fare una doccia dopo essere stato nell'acqua ricca di cloro
  • Teniamolo al riparo, asciutto in un asciugamano
  • Assecondiamo il piccolo, se sente di dover tossire o vomitare, lasciamo che lo faccia
  • Se il bimbo manifesta crampi addominali, o crediamo semplicemente abbia bevuto troppa acqua, possiamo comunque rivolgerci al pediatra
  • Se al piccolo viene la diarrea cerchiamo di idratarlo e fargli seguire una dieta specifica
  • Cerchiamo di capire se il bimbo presenta sul corpo macchie o bruciature 
  • Se la situazione si complica, chiamiamo i soccorsi

Cosa non fare

Non serve a nulla provocare volutamente il vomito al bimbo o fargli bere del latte, come fosse un caso di avvelenamento, se manifesta sintomi da intossicazione rechiamoci in ospedale, oppure contattiamo il pediatra per qualsiasi dubbio.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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