Urla, grida e pianti infiniti fanno parte della routine mattutina di molte famiglie, quando in casa c'è un bambino che non vuole andare all'asilo.
Il bimbo non ne vuole sapere di separarsi dai suoi genitori e da quel luogo così accogliente che è la sua casa e perciò si lamenta manifestando la sua contrarietà non appena iniziamo a prepararlo per la giornata. Il problema è del tutto comune sia il primo giorno di asilo che, in generale, durante l'inserimento, quando il bimbo fa poche ore nella struttura e poi torna a casa o durante l'anno scolastico.
Infatti la causa principale può essere l'ansia da separazione dei bambini, oppure in generale la difficoltà nel distaccarsi dai genitori che si manifesta soprattutto se fino a quel momento i bimbi sono sempre e solo stati in casa a stretto contatto con noi, come unici punti di riferimento.
Capita anche, però, che i bimbi inizino improvvisamente a fare capricci per andare all'asilo, preoccupando i genitori che fino a poco tempo prima li salutavano gioiosi all'ingresso della scuola. Questo potrebbe essere dovuto ad alcuni episodi che possiamo considerare fattori di rischio: la separazione dei genitori, un trasloco, improvvisi cambiamenti nella routine dei piccoli, un evento stressante, una malattia che li tiene lontani da scuola per un po' o semplicemente le vacanze estive.
La cosa importante è cercare di non farsi prendere dal panico o dall'ansia, tipica delle prime ore del mattino, quando si cerca di incastrare tutti gli impegni per arrivare in tempo al lavoro. Abbracciamo i nostri bimbi e ascoltiamoli con calma, cercando di far capire loro che all'asilo non può accadere loro nulla di brutto, che incontreranno i loro amici e poi noi ci troveranno fuori dal cancello per riprenderli.
Come comportarsi se il bambino non vuole andare all'asilo?
La prima cosa da fare se il bimbo inizia a piangere perché non vuole andare all'asilo è cercare di non perdere la calma.
I bambini assorbono tutte le nostre emozioni e i nostri rimproveri, dobbiamo capire che le loro urla non sono capricci, ci stanno solo manifestando il loro spavento, dobbiamo quindi cercare di rassicurarli il più possibile. Possiamo seguire questi passaggi:
- Coccoliamo il bimbo il più possibile sin dalla sera prima del distacco
- Diciamo al bambino che lo porteremo all'asilo, spieghiamogli cosa farà e che poi torneremo a prenderlo.
- Lasciamogli tenere il suo peluche o giochino preferito, lo tranquillizzeranno.
- Parliamone con le maestre, l'aiuto deve essere reciproco, non dobbiamo pensare di essere da soli in preda alle lacrime del nostro bimbo fuori dalla scuola.
- Trasmettiamo sicurezza al piccolo: per quanto difficile, se noi per primi soffriamo il distacco e lo manifestiamo, lui si spaventerà molto.
- Rispettiamo i suoi tempi: la pedagogia steineriana riteneva che la cosa migliore fosse far iniziare la scuola al bimbo a 4 anni, è anche vero che però l'asilo offre al bambino un'importante preparazione alla scuola dell'infanzia e opportunità di socializzazione. Se però diventa un'impresa impossibile portarlo all'asilo cerchiamo di valutare se è davvero pronto al distacco.
- Cerchiamo di invogliarlo, in accordo con le maestre, o proponendogli degli oggetti didattici, tipici delle scuole montessoriane, che il bimbo potrà poi utilizzare nel corso della giornata, o con dei giocattoli che la maestra può portargli all'ingresso.
- Creiamo un clima sereno anche nel tragitto fino alla scuola, mettiamo la musica in macchina o canticchiamo durante il tragitto.
Cosa non fare
Esistono anche delle cose da non fare per evitare di peggiorare la situazione di stress o ansia del bambino:
- Non mettiamogli fretta: «Sbrigati», «Muoviti o facciamo tardi!», sono tutte frasi che il bambino non può comprendere, poiché non conosce la nostra misura del tempo. Se gliele ripetiamo percepirà il nostro stress e si agiterà ancora di più.
- Non pensiamo di fargli fare il tempo pieno già il primo giorno: l'inserimento è importantissimo e deve essere graduale, perché deve rispettare le tempistiche del bambino. Il piccolo si deve abituare ai tempi e ai ritmi della nuova routine senza sentirsi abbandonato. Alcune scuole organizzano proprio per la prima settimana alcune ore di compresenza di bimbi e genitori all'asilo o giornate brevi.
- Non lasciamolo piangere da solo: i bimbi hanno bisogno della nostra vicinanza e rassicurazione, non lasciamoli piangere pensando che prima o poi smetteranno di lamentarsi, quelli che riteniamo capricci spesso sono la manifestazione di un malessere che va compreso.
- Non promettiamo premi in cambio, soprattutto se poi non glieli prenderemo.
- Non diciamo al bimbo che lo lasceremo a casa senza però affrontare il problema, che altrimenti si ripresenterà. Assecondare passivamente le sue paure, poi, lo convincerà che fa bene a essere spaventato dall'asilo.