È notte fonda, il piccolo dorme e noi ce ne accorgiamo perché dalla nostra stanza sentiamo benissimo il rumore cadenzato e sempre uguale del suo russare. Quindi una domanda sorge spontanea, cosa dobbiamo fare se il bambino russa? È un sintomo preoccupante?
Niente panico, a causare il fastidioso “ron ron” che proviene dai nostri bimbi è sempre un ostacolo che impedisce all’aria di passare dal naso e dalla gola. La cosa importante è capire quale sia l’impedimento e trovare una soluzione che permetta al bimbo di dormire sereno.
Perché il bambino russa quando dorme?
Nulla di preoccupante, moltissimi bambini russano, precisamente il 12% di loro già in età prescolare. Così come capita agli adulti, una posizione sbagliata, un raffreddore e respirare nel sonno diventa difficoltoso. Attenzione però a non sottovalutare troppo la cosa, quando il russare è continuo e accompagnato da apnee, allora è il caso di intervenire.
Tra le cause più comuni ci sono:
- Naso chiuso: un raffreddore o un allergia stagionale possono portare il piccolo a fare fatica a respirare durante la notte e dunque a russare
- Posizione scorretta: se il piccolo si addormenta con il naso schiacciato al cuscino può accadere che russi
- Ipertrofia adenotonsillare: tra i 2 e i 6 anni le tonsille dei bambini causa infezioni, secchezza delle mucose, un colpo di freddo potrebbero ingrossarsi. Allo stesso modo le adenoidi, noduli di tessuto linfatico che si trovano dietro al naso, nella gola, potrebbero essere ipertrofiche.
Come aiutare il bambino a non russare
La cosa importante è riconoscere il problema, se il nostro sonno è molto profondo e nella notte non ci svegliamo di soprassalto per il russare del nostro piccolo, potremo però riconoscere la mattina dopo alcuni segnali inconfondibili del suo russare. Il bimbo sarà irritabile, nervoso e distratto, proprio perché ha dormito poco durante la notte.
Il suo sonno potrebbe essere anche disturbato da incubi, talvolta potrebbe fare la pipì a letto. Potremmo anche trovarlo, andandolo a svegliare la mattina, seduto nel suo lettino o con due cuscini sotto la testa, nel tentativo di respirare meglio.
- Consapevoli del disturbo possiamo aiutare il piccolo a mantenere la gola e il naso "puliti", ricordandogli di soffiarsi spesso il naso e facendogli fare lavaggi nasali o aerosol
- Possiamo poi cercare di mantenere poco umidi gli ambienti in cui si trova, magari utilizzando un deumidificatore
- Scegliere per le vacanze un luogo di montagna o cercare di far giocare all'aria aperta anche quando fa freddo
- Proporre al bimbo degli esercizi di respirazione
- Evitare formaggi o prodotti caseari che aumentano la produzione di muco nei piccoli.
- Evitare di esporre il bambino al fumo di sigaretta
Se il problema si fa ricorrente e sospettiamo che il bambino abbia episodi di apnee notturne allora è il caso di rivolgersi al pediatra per evitare che la mancanza di ossigeno pesi sul cuore e sul sistema vascolare del piccolo.
Infine se ci rendiamo conto che il problema sono le adenoidi, causa le ripetute otiti, il fatto che il bimbo dorme sempre con la bocca spalancata, ha la voce nasale e il palato che tende a ovalizzarsi, dobbiamo parlare con un esperto, valutando l'eventualità di una rimozione chirurgica.