La scoperta del corpo è una tappa fondamentale dello sviluppo del bambino, ma spesso mette un po’ a disagio i genitori. È assolutamente normale che i piccoli abbiamo curiosità e desiderio di toccarsi e, magari, anche di toccare la mamma (soprattutto il seno) e il papà. Non bisogna leggerlo con malizia, ma semplicemente come la voglia di conoscersi meglio e magari di provare piacere, che è umano anche nei piccoli. Come si devono comportare i genitori se il bambino si tocca continuamente le parti intime?
La scoperta del corpo
La scoperta del corpo inizia con la scoperta delle manine, con le quali è possibile toccare e afferrare ogni cosa, prosegue con il mettersi in bocca gli oggetti presi proprio con le manine. È la famosa fase orale, che è seguita dalla fase anale, quando il bimbo da 1 a 3 anni impara il controllo degli sfinteri. La fase fallica è la successiva e si manifesta quando si toglie il pannolino. Tra i 3 e i 6 anni, il bambino impara la differenza tra maschio e femmina e scopre che la stimolazione delle parti intime è particolarmente interessante, perché prova piacere. Per questo, si trasforma spesso in gioco o un’attività rilassante, da praticare per esempio nei momenti di stanchezza e di stress, che possiamo tranquillamente definire innocente, perché non c’è malizia. La malizia la vediamo solo noi genitori. È per questo che non bisogna caricare questo gesto con preoccupazioni o dandogli una valenza negativa.
Come parlarne al bambino
Il bambino non deve essere sgridato, perché non sta facendo nulla di male, ma non deve neanche essere completamente ignorato. Per lui questa è una novità, che deve imparare a gestire, e potrebbe per primo avere bisogno di confrontarsi con la mamma o il papà. I genitori devono quindi spiegargli che la sessualità, ovvero il toccarsi, è prima di tutto un gesto privato (non a caso si parla di autoerotismo), che non va esibito in pubblico e che non deve riguardare estranei. Bisogna censurarlo? Il temine censura è un po’ forte, ma è davvero importante che lui non viva questo richiamo come una punizione. Prima di tutto perché non deve esserlo e poi perché potremmo ottenere l’effetto contrario. Il senso del pudore si sviluppa con la crescita e potrebbe non averlo ancora.
Inoltre, è importante spiegargli di toccarsi sempre con le mani pulite e con delicatezza. Soprattutto, le bimbe tendono a sfregarsi, magari aiutandosi con un cuscino o un pupazzo, causando si degli arrossamenti che possono essere dolorosi o rendere la minzione un po’ faticosa. Parlare di “questo gioco” è quindi fondamentale per evitare anche questi episodi.
Quando diventa eccessivo
L’eccesso è sempre legato a una questione culturale e quello che per alcuni è tollerabile, per altri potrebbe essere fastidioso. Possiamo dire che l’atteggiamento autoerotico deve essere gestito con l’aiuto del pediatra o di uno psicologo dell’età evolutiva quando il bimbo non riesce a contenersi e continua a toccarsi in situazioni pubbliche, con insistenza.
Spesso, quest’abitudine passa da consolatoria e rilassante a mezzo per gestire l’ansia da separazione e le preoccupazioni. Quindi i genitori devono capire cosa possa scatenare questa forma di stress, che potrebbe essere legata a un cambiamento nella vita del bambino, come l’inizio della scuola dell’infanzia, la nascita di un fratellino o la separazione dei genitori. Si può leggere come un modo per attirare l’attenzione e soprattutto per sentirsi più appagati a livello emotivo.