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20 Maggio 2023
14:00

Cosa fare se il bambino si tocca continuamente le parti intime?

I bambini imparano a conoscere il proprio corpo toccandosi. La stimolazione dei genitali è una fase normale della crescita. E' importante parlarne con i piccoli di casa, che non devono sentirsi in colpa o sbagliati, ma semmai devono imparare a riconoscerlo come un gesto privato.

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Cosa fare se il bambino si tocca continuamente le parti intime?
bambina nel letto

La scoperta del corpo è una tappa fondamentale dello sviluppo del bambino, ma spesso mette un po’ a disagio i genitori. È assolutamente normale che i piccoli abbiamo curiosità e desiderio di toccarsi e, magari, anche di toccare la mamma (soprattutto il seno) e il papà. Non bisogna leggerlo con malizia, ma semplicemente come la voglia di conoscersi meglio e magari di provare piacere, che è umano anche nei piccoli. Come si devono comportare i genitori se il bambino si tocca continuamente le parti intime?

La scoperta del corpo

La scoperta del corpo inizia con la scoperta delle manine, con le quali è possibile toccare e afferrare ogni cosa, prosegue con il mettersi in bocca gli oggetti presi proprio con le manine. È la famosa fase orale, che è seguita dalla fase anale, quando il bimbo da 1 a 3 anni impara il controllo degli sfinteri. La fase fallica è la successiva e si manifesta quando si toglie il pannolino. Tra i 3 e i 6 anni, il bambino impara la differenza tra maschio e femmina e scopre che la stimolazione delle parti intime è particolarmente interessante, perché prova piacere. Per questo, si trasforma spesso in gioco o un’attività rilassante, da praticare per esempio nei momenti di stanchezza e di stress, che possiamo tranquillamente definire innocente, perché non c’è malizia. La malizia la vediamo solo noi genitori. È per questo che non bisogna caricare questo gesto con preoccupazioni o dandogli una valenza negativa.

Bambino e autoerotismo

Come parlarne al bambino

Il bambino non deve essere sgridato, perché non sta facendo nulla di male, ma non deve neanche essere completamente ignorato. Per lui questa è una novità, che deve imparare a gestire, e potrebbe per primo avere bisogno di confrontarsi con la mamma o il papà. I genitori devono quindi spiegargli che la sessualità, ovvero il toccarsi, è prima di tutto un gesto privato (non a caso si parla di autoerotismo), che non va esibito in pubblico e che non deve riguardare estranei. Bisogna censurarlo? Il temine censura è un po’ forte, ma è davvero importante che lui non viva questo richiamo come una punizione. Prima di tutto perché non deve esserlo e poi perché potremmo ottenere l’effetto contrario. Il senso del pudore si sviluppa con la crescita e potrebbe non averlo ancora.

Inoltre, è importante spiegargli di toccarsi sempre con le mani pulite e con delicatezza. Soprattutto, le bimbe tendono a sfregarsi, magari aiutandosi con un cuscino o un pupazzo, causando si degli arrossamenti che possono essere dolorosi o rendere la minzione un po’ faticosa. Parlare di “questo gioco” è quindi fondamentale per evitare anche questi episodi.

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Quando diventa eccessivo

L’eccesso è sempre legato a una questione culturale e quello che per alcuni è tollerabile, per altri potrebbe essere fastidioso. Possiamo dire che l’atteggiamento autoerotico deve essere gestito con l’aiuto del pediatra o di uno psicologo dell’età evolutiva quando il bimbo non riesce a contenersi e continua a toccarsi in situazioni pubbliche, con insistenza.

Spesso, quest’abitudine passa da consolatoria e rilassante a mezzo per gestire l’ansia da separazione e le preoccupazioni. Quindi i genitori devono capire cosa possa scatenare questa forma di stress, che potrebbe essere legata a un cambiamento nella vita del bambino, come l’inizio della scuola dell’infanzia, la nascita di un fratellino o la separazione dei genitori. Si può leggere come un modo per attirare l’attenzione e soprattutto per sentirsi più appagati a livello emotivo.

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