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22 Luglio 2023
15:00

Cosa fare se il bimbo viene punto da una tracina

Le punture di tracina sono molto dolorose. Le ferite vanno pulite con acqua calda, perché il veleno del pesce ragno è composto da una proteina sensibile al calore e le temperature medie di 45° C possono ridurne l'efficacia.

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Cosa fare se il bimbo viene punto da una tracina
puntura tracina

La tracina detta anche pesce ragno, è un pesce di piccola dimensione, munito di aculei sul dorso. Essere punti è abbastanza facile, perché il pesce si nasconde sul fondale, in mezzo alla sabbia, dove l'acqua è bassa, proprio nel punto in cui noi e i nostri bimbi giochiamo e ci rinfreschiamo al mare. Come possiamo quindi proteggere i piedini dei bambini che giocano sulla riva?

Come pungono le tracine

Il mare è davvero pieno di pericoli, anche se spesso la principale preoccupazione dei genitori è proteggere i bambini dalle meduse. Le tracine, note anche come pesce ragno, sono molto più difficili da individuare, perché si nascondono nella sabbia, e hanno spine lungo la schiena, affilate come aghi. La maggior parte delle persone paragona la puntura a quella d'ape, sostenendo che il dolore sia più intenso ma anche più rapido.

I sintomi più comuni includono gonfiore, prurito, intorpidimento, mal di testa, dolori articolari e occasionalmente vomito. Se si presentano sintomi più gravi, come difficoltà respiratorie, bisogna immediatamente chiamare i soccorsi, potrebbe essere in corso una grave reazione allergica.

tracina

Come trattare una puntura di pesce tracina

Il trattamento della puntura è abbastanza semplice ed è importante trovare inizialmente una fonte di acqua calda. L'acqua deve essere, senza scottarsi, la più calda che il bimbo possa sopportare, perché è stato dimostrato che il calore riduca l'efficacia del veleno, scomponendo le sue proteine, ​​e aiuta a ridurre gli spasmi. Verifichiamo che non ci siano spine ancora nella ferita, altrimenti con una pinzetta ben disinfettata estraiamole.

Sfortunatamente, non esiste un antidoto per la tossina. Si consiglia di lasciare sanguinare la zona ferita, così che il veleno venga espulso. Non immaginiamoci un’emorragia, giusto qualche goccia di sangue, che però non deve essere tamponata.

Il dolore peggiore generalmente si verifica circa 30 minuti dopo la puntura e poi si attenua gradualmente. In questo periodo è non diamo degli antidolorifici, come potrebbe essere un po’ di paracetamolo, al bambino, perché pare non facciano effetto. Si consiglia di contattare il pediatra o recarsi al pronto soccorso perché potrebbero essere necessarie l'applicazione di pomate cortisoniche o antibiotiche, ma anche un'eventuale profilassi antitetanica.

Fonti mediche
ISS
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