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6 Gennaio 2024
15:00

Cosa fare se nostro figlio ha paura della Befana?

Un racconto fuorviante della storia della Befana potrebbe far paura ai bambini. Ecco 6 consigli su come migliorare il rapporto tra i piccoli e la protagonista dell'Epifania.

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Cosa fare se nostro figlio ha paura della Befana?
paura della befana

Inutile stupirsi se a nostro figlio la Befana fa paura. A chi non incuterebbe terrore una vecchina vestita di stracci, dal naso aquilino e bitorzoluto, deforme ma dall'occhio vispo e giudicante?

Ricordiamoci che nella narrazione dell'Epifania, per i bimbi la Befana è una donna che si muove nel buio, su una scopa, al pari delle streghe. La Befana per i piccoli è anche chi, quando loro non se ne rendono conto, è capace di osservare il loro comportamento, anche di lasciarli a bocca asciutta dai dolci, con una calza piena di carbone se non si sono comportati bene.

Ecco cosa fare dunque se i bimbi tremano all'idea che stia arrivando l'Epifania.

Raccontiamo una bella storia sulla Befana

Ricordiamoci sempre che i bimbi vivono tutte le emozioni in maniera amplificata perché ancora non sono in grado di gestirle alla perfezione. Per questo è importante nel mantenere viva la tradizione della Befana puntare sui lati più buoni del suo carattere, piuttosto che enfatizzare quelli che ai piccoli potrebbero fare paura. Evitiamo di far sentire loro il ghigno malefico con il quale alcuni rappresentano la vecchina.

paura della befana

Raccontiamo di come la Befana, secondo la leggenda, fu gentile, dopo aver indicato la via ai Re Magi in cerca del bimbo nato in una mangiatoia, a regalare tutti i doni per quel bambino a tutti i pargoli che vivevano attorno alla sua dimora.

Facciamo attenzione al ricatto emotivo del carbone

Capita, estenuati dai continui capricci dei bimbi, di prenderli per la gola, dicendo loro che se non faranno i bravi ci penserà la Befana a punirli con una calza stracolma di carbone.

Questo però può spaventare i bambini, risultando a tutti gli effetti un ricatto emotivo, che li porterà a temere la Befana, ritenendola in grado di giudicare i loro comportamenti.

Inoltre sarà poco utile anche per noi, dal momento che non appena sarà terminata l'Epifania, i piccoli torneranno a fare i monelli, senza aver interiorizzato alcun rimprovero.

Umanizziamo la Befana

La Befana è uno di quegli esseri magici che contribuiscono a rendere ancora più emozionanti le festività per i bambini. La magia però non deve diventare sinonimo di stregoneria e soprattutto non deve poter concedere qualsiasi cosa alla Befana.

paura della befana

Se il piccolo ha paura che la vecchina entri nella sua cameretta di notte, lasciamo le calze al di fuori della sua stanza e diciamogli che la Befana sa perfettamente che lì non deve entrare. Inoltre parliamo di lei come di una nonnina, dolce e buona, desiderosa di riempirlo di dolci.

Spieghiamo ai bambini che brutto non significa cattivo

Il racconto della Befana può diventare anche un'occasione per spiegare ai bambini che il giudizio estetico non c'entra nulla con quello morale. La Befana è anziana e disegnata spesso come esteticamente bruttina, ma la sua estetica non deve spaventare i bambini, perchè il suo cuore è puro.

Questo insegnamento sarà molto utile ai bimbi durante il loro percorso di vita, quando vedranno delle stranezze o delle differenze e le percepiranno come arricchenti e non spaventose.

Facciamo trovare anche un regalino ai bambini

Oltre ai tradizionali dolci nella calza, se il bimbo ci è sembrato spaventato all'idea dell'arrivo della Befana, possiamo fargli trovare anche uno dei regali che aveva chiesto a Babbo Natale.

calza della befana

Spieghiamo poi al bimbo per esempio che anche la Befana gli vuole bene e sa realizzare i suoi desideri.

Diciamogli la verità

La verità spesso spaventa più i genitori che i bambini. Se il piccolo è molto spaventato, non dorme la notte, strilla e schiamazza solo all'idea che la Befana entri nella sua casa, forse è necessario dirgli che la Befana non esiste. Certo, spezzeremo una tradizione e la magia, ma ricordiamoci che questo personaggio lo deve allietare, non spaventare.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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