Il bullismo, purtroppo, è un fenomeno ampiamente presente nella nostra società. Molti bambini e ragazzi vengono presi di mira da coetanei o giovani poco più grandi di loro. Possono essere insultati, derisi, presi in giro. Talvolta ci possono essere dei veri e propri atti di violenza nei loro confronti. Cosa fare se un bambino viene picchiato a scuola? Cosa possono fare i genitori e chi è responsabile della sorveglianza dei minori?
Sicuramente in casi di bullismo è sempre bene parlarne con il dirigente scolastico e con i professori dei ragazzini, sia delle vittime sia degli aggressori. I genitori possono però anche decidere di sporgere denuncia di fronte ad atti intimidatori e violenti nei confronti dei loro figli quando sono a scuola.
Bullismo a scuola
Il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo (la sua "variante" online e social) è purtroppo in crescita. Riconoscere bambini e ragazzi vittime di questi atti di violenza, verbale o fisica, non è assolutamente semplice, perché talvolta si chiudono nel loro guscio e non ne parlano con nessuno, per vergogna o per paura che i bulli possano nuovamente prendersela con loro per aver parlato. I genitori devono prestare molta attenzione a ogni campanello d'allarme, come ad esempio se comportamento e carattere dei nostri ragazzi cambia improvvisamente o se, ovviamente, hanno dei segni sul corpo che possono essere sospetti.
Il primo passo da fare è parlarne con i nostri figli, per poter capire qual è la situazione e sapere come intervenire successivamente. Mai sottostimare questi episodi o etichettarli semplicemente come bravate o ragazzate. Si tratta di veri e propri atti di violenza che vanno sempre condannati. E che bisogna risolvere cercando di aiutare vittime e bulli, per una sana convivenza e non solo a scuola.
Cosa fare se nostro figlio è stato picchiato a scuola
Se un bambino o un ragazzo viene picchiato a scuola, i genitori possono presentare denuncia o querela per percosse o lesioni. Il procedimento penale che ne deriva servirà a scoprire chi è responsabile e a individuare il colpevole. Secondo la Legge italiana si può procedere penalmente contro un bullo se ha compiuto 14 anni, altrimenti non è imputabile perché non ha raggiunto la maturità necessaria per capire quello che stava facendo.
Si può comunque richiedere un risarcimento del danno anche in caso di under 14: in quel caso saranno i genitori a dover rispondere civilmente degli atti compiuti dal proprio figlio. Anche la scuola, però, è responsabile di ogni azione compiuta all'interno delle sue mura. Docenti e personale ATA devono sorvegliare gli studenti durante l'orario scolastico, così come durante l'uscita da scuola.
In Italia non esiste il reato di bullismo, ma esistono altri reati che possono essere imputati ai giovani che si sono macchiati di comportamenti violenti nei confronti di coetanei o di compagni di scuola più piccoli.