In breve, la famiglia nucleare si riferisce a un'unità familiare composta da genitori e figli viventi sotto lo stesso tetto (e non erroneamente alla famiglia con un solo figlio, come molte persone sono portate a pensare). È spesso considerata l'unità di base della società moderna e può assumere diverse forme, ma la caratteristica fondamentale è la presenza di una coppia genitoriale e dei loro figli.
Ma perché se ne parla tanto? Com'erano invece le famiglie del passato? E come saranno nel futuro?
Cos'è la famiglia nucleare
La famiglia nucleare è una delle forme più comuni di organizzazione familiare nella società moderna. Come accennato, si compone di genitori e figli che vivono insieme come unità domestica autonoma. Il nome deriva da "nucleo", che a sua volta deriva da nux, "nocciolo" in latino, a indicare il cuore più interno della struttura.
Questo tipo di famiglia offre un ambiente in cui i bambini possono essere allevati e istruiti, e i genitori possono fornire sostegno e guidare lo sviluppo dei propri figli.
Diversa è invece la famiglia estesa: in quel caso oltre alla coppia e ai figli rientrano nonni, zii, parenti vari…
Altri tipi di famiglia
Oltre alla famiglia nucleare, esistono molte altre forme di organizzazione familiare, soprattutto nella società contemporanea.
Una delle più comuni è la famiglia estesa già citata, che include parenti oltre ai genitori e ai figli, come nonni, zii, zie e cugini.
Le famiglie monoparentali sono costituite da un genitore e uno o più figli, mentre le famiglie ricomposte coinvolgono genitori che si sono separati o divorziati e si sono risposati con nuovi partner, creando una nuova unità familiare.
Ci sono poi le famiglie senza figli.
Le famiglie adottive o affidatarie e quelle omogenitoriali rientrano – quando non estese – nella stessa definizione di famiglia nucleare, quando composte da genitori e figli.
Ognuna di queste famiglie ha le proprie dinamiche e le proprie peculiarità, ma la base è il "nocciolo" coeso e non esteso.
La famiglia in passato
L'organizzazione familiare ha subito notevoli cambiamenti nel corso della storia sociale e antropologica.
In passato, le famiglie tendevano ad essere più estese: più generazioni vivevano sotto lo stesso tetto e condividevano le responsabilità della vita familiare. Si trattava, di fatto, di famiglie patriarcali legate da stretti legami familiari ma anche comunitari.
Con l'industrializzazione e l'urbanizzazione, tuttavia, le famiglie si sono fatte sempre più piccole e nucleari e meno numerose dal punto di vista dei figli. Soprattutto, con l'istituzione del matrimonio quale base della famiglia, il passaggio dalla famiglia patriarcale (e quindi estesa) a quella nucleare (detta quindi anche coniugale) è stato graduale ma costante.
La famiglia del futuro è allargata?
Cambiando la società e cambiando i ruoli di genere, sempre più paritari, cambia anche la famiglia. È inevitabile, perché alla base c'è la cura nei confronti di qualcuno, oltre all'affetto, e la cura varia a seconda di come vive la sua vita l'individuo e di come la società lo supporta in questo. Quale sarà, dunque, il futuro della famiglia?
Dirlo è difficile, ma essendoci oggi (nel mondo occidentale) emancipati dalle aspettative sociali passate ed essendo mutati i compiti dell'uomo e della donna all'interno del nucleo familiare, per quanto le funzioni genitoriali basilari restino le stesse (la cura e l'affetto, a grandi linee), cambieranno certamente le modalità e le percezioni. Probabilmente, non saranno più la generatività biologica o il mero matrimonio a determinare la famiglia: piuttosto, saranno i legami, le modalità di accudimento e tanti altri fattori meno granitici, ma che renderanno comunque una famiglia un luogo di affetto, cura e reciprocità.