I terribili due anni sono una fase di sviluppo e crescita del bambino che coincide indicativamente con i suoi 2 anni e con la fase di no.
Se nostro figlio si oppone a qualsiasi proposta o richiesta, dall’indossare le scarpe per uscire a venire a tavola per cenare, potrebbe essere proprio nel pieno dei terrible two. E se questi atteggiamenti possono sembraci faticosi e per nulla divertenti, dobbiamo invece sapere che sono molto importanti.
Nostro figlio sta mettendo alla prova i nostri e i suoi limiti, per distinguere ciò che è bene da ciò che è male, ma anche per definirsi come individuo. È un passo evolutivo, un'esperienza di apprendimento, e anche nel mezzo dei suoi scoppi d'ira più grandi, più rumorosi e che attirano più spettatori , il nostro bambino ci sta dicendo che ha bisogno di noi.
Che cosa sono i terrible two
I terribili due – caratterizzati da comportamenti provocatori, tra cui dire "no", colpire, calciare, mordere o ignorare le regole – possono iniziare già dopo il primo compleanno oppure presentarsi più tardi, quando il piccolo ha ormai 3 anni. Il nome è quindi indicativo, perché i bambini verso i 2 anni raggiungono traguardi chiave dello sviluppo, tra i quali comunicare con frasi di due o tre parole, camminare, arrampicarsi e comprendere concetti concreti come "mio", "no" e "cattivi".
Il classico comportamento dei terribili due consiste nel testare i confini, affermare l'indipendenza e imparare a comunicare bisogni e desideri, oltre a riconoscere che quei desideri a volte possono essere diversi da quelli di chi si prende cura del bambino.
Come si manifestano i terribili due anni
I segni dei terribili due anni sono estremamente evidenti e molto temuti dai genitori, che spesso si sentono sopraffatti dai no dei loro bambini, che si trasformano in piccoli despoti urlanti. Sebbene non esista un elenco definitivo di sintomi, questi indizi sono comuni:
- Il bambino non si sente completamente compreso: una causa comune di quei terribili scoppi d'ira dei due anni è la frustrazione, scatenata proprio dal fatto che il genitore non lo capisce. Ad esempio, potrebbe chiedere dell'acqua, solo per scoppiare in lacrime perché gliela abbiamo data in un bicchiere colorato invece che in una tazza. Una volta che i bambini possono comunicare meglio i loro bisogni, i capricci inizieranno a diminuire.
- Calciare, mordere o colpire: poiché i bambini piccoli potrebbero non avere le parole per esprimersi e stanno ancora sviluppando il controllo degli impulsi, potrebbero scatenarsi fisicamente.
- Capricci: piangere, lamentarsi o gettarsi a terra sono elementi comuni e un segno distintivo di questa fase evolutiva.
- Dire "no": anche se il "no" spesso è fine a se stesso, i bambini piccoli tendono a abusare di questa frase mentre stanno testando i limiti e imparando il potere della parola.
- Lotta territoriale: i bambini stanno imparando il concetto di "mio" e, per questo motivo, possono diventare molto territoriali con chi prende ciò che è "loro", anche quando è un oggetto di uso comune come un divano, una sedia o un punto specifico del pavimento.
Quanto durano i terribili due?
La buona notizia è che i terribili due anni non durano per sempre, la cattiva è che non c’è una fine definita. Questa fase si attenuerà una volta che nostro figlio sarà più in grado di comprendere le regole, comunicare ciò che vuole e si renderà conto che non c’è bisogno di fare una tragedia per essere compresi.
Come affrontare questa fase?
Non esiste un modo scientificamente provato per gestire i terribili due anni del nostro bambino, anche perché ogni piccolo è diverso.
Sicuramente ci vuole tanta pazienza. Assistere a un capriccio non è piacevole, spesso è imbarazzante, ma dobbiamo cercare di non mostrarci turbati e più velocemente passerà la tempesta. Non dobbiamo preoccuparci delle altre persone se siamo in pubblico e ricordarci che è una parte normale dell'infanzia.
Una cosa importante è cercare di prevenire gli scoppi d’ira, per quanto possibile. Come si fa? Per esempio, anticipando lo stato emotivo (quindi avvertendolo che cosa sta per succedere) ed evitando di sopraffarlo con attività e scelte, soprattutto se ha avuto una giornata intensa. Anche noi quando siamo stanchi e affamati, potremmo essere un po' nervosi. Diamogli il tempo di riposare, di mangiare e pianifichiamo in anticipo alcuni eventi.