Le carezze emotive sono molto più di semplici gesti: andando al di là dell'atto fisico e oltre la semplice manifestazione concreta di affetto, influenzano positivamente il benessere psicologico e la formazione di legami affettivi solidi, agendo nella profondità della psiche dei bambini.
Comprendere il significato di questo gesto – che ha numerose sfaccettature – e il suo impatto positivo sul benessere emotivo e cognitivo dei bambini è fondamentale per promuovere una genitorialità consapevole. Fornire carezze emotive ai bambini non solo contribuisce al loro sviluppo individuale, ma anche alla costruzione di relazioni affettive robuste e durature: ecco perché e quali sono i gesti considerabili "carezza emotiva".
Cosa sono le carezze emotive
Come spiega la dottoressa Georgia Menici del Centro Multidisciplinare di Psicologia di Prato, la carezza è importante perché va al di là del mero contatto fisico: permette al bambino, come all'adulto, di fare maturare il proprio "Io" a partire dalla relazione con l'"Altro". Non è da sottovalutare, poiché per l'essere umano il riconoscimento da parte di qualcosa di esterno, oltre che di interno, è essenziale per la vita.
Le carezze emotive, a differenza delle carezze fisiche, riguardano quindi l'attenzione, l'appoggio e la connessione emotiva tra il genitore o il caregiver e il bambino (parlando nello specifico delle carezze emotive per la crescita). Questo tipo di gesto va oltre il semplice tocco fisico: ha a che fare con la capacità di comprendere e rispondere alle esigenze emotive del bambino. Le carezze emotive si manifestano infatti attraverso l'ascolto attivo, la comprensione empatica e la conferma dei sentimenti di chi si ha di fronte.
Quali sono le carezze emotive
Andando dunque al di là del gesto concreto della carezza (che è già di per sé un atto positivo), le carezze emotive possono essere molteplici:
- Un complimento
- Un apprezzamento sincero rispetto a qualcosa che è stato fatto
- Una parola di conforto
- Un abbraccio sincero
- L'offerta di ascolto
- Un grazie
E così via.
Perché le carezze emotive sono importanti
Durante l'infanzia, il cervello dei bambini è estremamente sensibile agli input emotivi. Le carezze emotive forniscono un ambiente sicuro e una sensazione di supporto che contribuiscono allo sviluppo di una sana intelligenza emotiva. I bambini che ricevono questo tipo di sostegno emotivo hanno dunque un aiuto in più per sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni.
Le carezze emotive svolgono inoltre un ruolo cruciale nella formazione di legami affettivi solidi tra il bambino e le persone che se ne prendono cura. Questa connessione emotiva contribuisce a creare una base sicura per il bambino, fornendogli la fiducia e la sicurezza necessarie per esplorare il mondo circostante. I bambini che ricevono una dose adeguata di carezze emotive possono sviluppare relazioni interpersonali stabili e positive nel corso della loro vita.
L'autostima
Non solo le carezze emotive influenzano il versante emotivo, ma hanno anche un impatto positivo sullo sviluppo cognitivo del bambino. Tutto questo grazie a un potenziale circolo virtuoso davvero potente.
La sicurezza emotiva fornita dalle carezze contribuisce infatti a creare un ambiente ottimale per l'apprendimento. I bambini che si sentono supportati emotivamente sono più inclini a esplorare nuove sfide, acquisire nuove competenze e sviluppare una sana autostima, che a sua volta è essenziale durante il percorso scolastico.
Come praticare le carezze emotive
Se le carezze emotive sono gesti fisici o azioni più astratte che mirano a esprimere affetto, sostegno e connessione emotiva, riconoscimento dell'altro, allora come si mettono in pratica? Come si possono accarezzare emotivamente i propri figli?
Ogni qualvolta si presenta l'occasione. In altre parole: ogni volta che ci si sente di esprimere gratitudine, affetto, orgoglio o sostegno, senza lasciarsi frenare dalle situazioni o dalle abitudini.
Se il bambino riesce bene in qualcosa a cui tiene particolarmente, una carezza emotiva sarà il semplice apprezzamento e riconoscimento del risultato.
A volte, invece, è un sorriso ad arrivare al cuore e alla psiche, soprattutto in situazioni nelle quali il bambino potrebbe sentirsi insicuro. Ad esempio? Quando conosce persone nuove e incontra lo sguardo dei genitori; il primo giorno di scuola; alla prima partita di pallavolo…
Se il bambino pare apprezzare i complimenti (non tutte le persone si trovano a proprio agio con essi!), allora anche un complimento qua e là, senza che ci sia per forza una situazione particolare che lo richieda, fa molto bene. Non tanto su qualità fisiche: meglio concentrarsi sempre sulle qualità essenziali dei figli in quanto persone.
Infine, dire "grazie" quando la situazione lo richiede, senza lesinare, è sempre una potentissima carezza emotiva. Un "grazie" ricevuto permette a chi lo riceve di sentire apprezzato il suo sforzo.