Alcol e bambini è un binomio che non può esistere. Gli alcolici, infatti, sono molto rischiosi per bimbi e adolescenti perché prima dei 21 anni il corpo è ancora privo degli enzimi che si occupano di assimilare l'etanolo che si trova nelle bevande alcoliche.
Bere alcolici prima dei 18 anni comporta danni irreversibili al sistema nervoso centrale che tra i 12 e i 25 anni è ancora in evoluzione. Dunque i ragazzi che fanno prematuramente uso di alcol risultano meno razionali, più emotivi ed aggressivi, hanno un rischio maggiore di sviluppare dipendenza, maturano problemi a livello gastrointestinale e hanno persino pensieri suicidi. Problematiche che li accompagnano poi per tutta la crescita e rimangono una volta che sono adulti.
Inoltre una ricerca del 2019 dell'European Institute for Health Promotion di Verona, sottoponendo diversi studenti a test di memoria e comprensione, ha dimostrato che i livelli di queste capacità risultano compromessi per tutti i ragazzi che abusano dell'alcol.
I dati del consumo di alcol tra bambini e adolescenti
Secondo il rapporto del 2023 dell'Istituto Superiore di Sanità(ISS), nel 2021 erano circa un milione e 370 mila i ragazzi e le ragazze di età compresa tra gli 11 e i 25 anni ad aver abusato di bevande alcoliche. Nello specifico 620.000 di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, è considerato consumatore a rischio, con una prevalenza di maschi rispetto alle femmine, 16.5% contro il 14.32%. La bibita preferita per i maschi sembrerebbe la birra (12.3%), seguita dagli aperitivi alcolici e dal vino. Per le ragazze invece il primato va agli aperitivi alcolici, seguiti da vino e birra.
Secondo le statistiche dell'ISS poi, più di un quarto degli adolescenti tra i 15 e i 19 anni assumono alcolici nel mondo, con tassi maggiori in Europa (44%), a seguire le Americhe (38%) e il Pacifico occidentale (38%). Le differenti percentuali dipendono da diversi fattori tra cui quelli socio-demografici, lo sviluppo economico del Paese, la cultura e i tipi di bevande preferite.
Inoltre un report svolto nelle scuole da parte di ESPAD che si occupa di svolgere ricerche sull' uso di di alcol, tabacco e sostanze psicotrope, ha visto svettare tra i Paesi con il maggior numero di minori che fanno uso di alcol: Croazia, Slovacchia e Germania seguite da Italia e Austria, mentre sui gradini più bassi del podio si trovano Svezia, Finlandia, Islanda e in ultimo il Kosovo.
A che età si può iniziare a bere alcol?
Per la legge italiana, in particolare secondo quanto scritto nell'articolo 689 del Codice Penale, non si può somministrare alcol ai minori di 16 anni e la vendita è vietata prima dei 18. Tuttavia visti i danni che l'assunzione di alcol precoce può causare in giovani e bambini, sarebbe bene non assumere alcolici prima dei 21 anni. Questo perché prima il cervello dei ragazzi non è ancora del tutto sviluppato e il consumo d'alcol inficia fortemente sulle sue funzionalità.
In particolare tra gli 11 e i 25 anni deve ancora maturare la corteccia prefrontale e la capacità cognitiva relazionale. Se si assume alcol prima dei 16 anni, e in particolare nella fase di maggior sviluppo delle strutture cerebrali, quindi tra i 12 e i 13 anni, si rischia di sviluppare atteggiamenti di irrazionalità, violenza e rabbia.
Infine l'alcol può avere gravi effetti anche sul sistema gastrointestinale dei ragazzi, poiché prima dei 21 anni il corpo umano non è in grado di smaltirlo.
Gli effetti dell'alcol su bambini e adolescenti
Il corpo di bimbi e adolescenti, a differenza di quello degli adulti, non è in grado di eliminare l'alcol ingerito, dunque anche assumerlo anche sporadicamente può avere effetti gravi.
L'alcol viene assorbito per il 2% dallo stomaco e per l'80% dalla prima parte dell'intestino, passando poi nel sangue, proseguendo fino al fegato dove si trovano l'enzima alcol-deidrogenasi in grado di smantellarlo. Questo procedimento avviene in maniera efficiente, a seconda di sesso e peso, dopo i 21 anni, ma è inefficiente prima dei 16. Proprio per questo il consumo di alcol può avere gravi danni anche sul sistema gastrointestinale.
L'alcol interferisce poi con lo sviluppo cerebrale. I ragazzi che ne fanno uso prima dei 21 anni possono essere più aggressivi, meno capaci di concentrarsi e avere più difficoltà nel ricordare. Infatti, alcuni studi rivelano che sarebbero sufficienti appena 2 mesi di abbuffate di alcol nel weekend per perdere il 20% della memoria e della capacità di orientamento.
I danni più gravi possono, poi, svilupparsi a livello neurologico sotto forma di ictus o a lungo termine su organi interni come fegato, cuore e vasi sanguigni. È stato dimostrato, infine, che l'alcol assunto prima della maggiore età possa provocare l'insorgenza di tumori.
Dal momento che lo sviluppo dei bambini inizia già nella pancia della mamma è importantissimo che le donne in dolce attesa non facciano uso di alcolici. Questo perché l'alcol bevuto dalla mamma raggiunge in pochi istanti il feto che, non in grado di eliminare la sostanza, l'accumula nel sistema nervoso e negli organi, danneggiandoli. Inoltre nei casi di maggior consumo di alcol, la più grave conseguenza per il bambino può essere la sindrome feto-alcolica, che comporta dismorfismi facciali, ritardo nella crescita, anomalie neurologiche, assenza di autonomia, isolamento, problemi di salute mentale, problemi futuri con scuola e lavoro.
Ma cosa succede se un bambino beve un po' di vino
Non esiste una quantità minima di alcol adatta ai bambini, nemmeno un fondo di bicchiere, proprio perché il loro corpo non è in grado di assimilarlo.
Nonostante questo è apparso da una recente ricerca che il 30% dei bimbi entra in contatto con l'alcol tra i 6 e gli 11 anni, proprio perché un genitore glielo porge a tavola, come assaggio. Assumere alcolici così presto vuol dire rischio di sviluppare problemi cerebrali, gastrointestinali, comportamentali o di dipendenza dalla sostanza.
Alcune raccomandazioni per i genitori
Un ruolo fondamentale quando i ragazzi sono piccoli è proprio svolto dai genitori, con qualche semplice consiglio sarà facile distogliere i ragazzi dal bere bevande alcoliche anche in adolescenza:
- Parlare degli effetti negativi dell'alcol: non per spaventare i bambini ma per renderli consapevoli che l'alcol rientra tra le sostanze nocive per l'uomo.
- Rafforzare l'autonomia di pensiero dei bambini: sarà più facile per il bimbo, diventato poi adolescente non farsi abbindolare dai coetanei e scegliere di non bere alcolici.
- Non dare ai bambini alimenti con alcol: evitare le torte che all'interno hanno il rum, per non abituare i bimbi al sapore della sostanza.
- Non lasciare bicchieri di vino sul tavolo in presenza dei bambini: attirati dal colore rosso vivo della sostanza, o nel caso dei cocktail, dagli elementi decorativi, potrebbero berlo.
Per comprendere invece se il ragazzo soffre di dipendenza dall'alcol dobbiamo tenere d'occhio i seguenti atteggiamenti:
- continuo desiderio di assumere alcolici
- maggior tolleranza delle sostanze alcoliche
- incapacità di portare a termine le proprie responsabilità: al lavoro o a scuola
- irascibilità, nervosismo, atteggiamenti violenti
- sviluppo di sintomi da astinenza
Nel caso in cui non si riuscisse a intervenire da soli, possiamo rivolgerci a un professionista, medici, pedagogisti, psicologi, potranno darci una mano. Esiste poi un numero verde da contattare, il Telefono Verde Alcol 800 632000 che fa parte dell'Osservatorio Fumo, alcol e droga dell'ISS. Un servizio attivo dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 16.00, che offre a livello nazionale informazioni scientifiche, di prevenzione e indica le strutture pubbliche territoriali che si occupano delle problematiche legate all'alcol.