Sfogare l'ira funesta con uno scarabocchio e poi buttare via il tutto per recuperare un po' di serenità. È questo lo scopo del cestino della rabbia, un semplice ma utilissimo strumento educativo che aiuta i bambini a controllare la collera attraverso pochi gesti liberatori.
Come funziona il cestino della rabbia?
Il cestino della rabbia può essere usato già dai due anni d'età – quando i piccoli cominciano ad avere una certa padronanza del proprio corpo – e non richiede per forza la presenza di un cestino vero e propio: qualsiasi scatola o contenitore può servire benissimo allo scopo.
Il suo utilizzo poi è molto semplice: ogni volta che il bambino sente di provare rabbia, brandisce un pennarello, disegna con foga uno schizzo o uno scarabocchio e infine, dopo aver imbrattato il foglio, appallottola tutto e lo getta nel suo cestino della rabbia.
Così facendo il bambino:
- interiorizza un rituale che lo aiuta a riconoscere e familiarizzare con l'emozioneimpara a non temere gli effetti della sua collera
- sfoga frustrazione e sentimenti negativi in pochi gesti frenetici (scarabocchio, accartocciamento del foglio e lancio della pallina di carta)
Perché è importante imparare a gestire la rabbia?
La rabbia è una emozione naturale, sviluppata nel corso dell'evoluzione della specie per evitare di essere sopraffatti da situazioni di pericolo e salvaguardare la propria sopravvivenza.
I bambini non sono in grado di riconoscere e "maneggiare" le sensazioni che lo mettono a disagio o lo spaventano. Per questo quando vengono contrariati o, più semplicemente, non ricevono tutta l'attenzione che desiderano, alle volte subiscono la situazione in modo negativo.
Imparare a gestire l'ira dunque, è molto importante per permettere ai piccoli d'imparare a riconoscere le emozioni che stanno provando, riconoscere e razionalizzare il bisogno dietro simili sensazioni (fame, frustrazione, tristezza ecc…) e, di conseguenza, gestirle senza lasciarsi andare a sfoghi violenti o crisi di pianto.
Ma come insegnare a gestire la rabbia? Ovviamente gli strumenti più incisivi rimangono le spiegazioni e, soprattutto, gli esempi forniti dai genitori, tuttavia anche l'adozione di piccoli rituali educativi può risultare una mossa azzeccata. E il cestino della rabbia rientra perfettamente in questa categoria.
II suggerimenti creativi
La funzione del cestino della rabbia si esaurisce nel suo semplice funzionamento, ma possono esserci anche dei risvolti creativi.
Costruire o decorare il contenitore, magari con materiali colorati e riciclati, infatti, stimola l'estro dei bambini e consente loro di prendere confidenza con l'oggetto. Anche arrabbiarsi può essere divertente!
Il commento del pedagogista
A cura di Luca Frusciello
Il cestino della rabbia non è da intendersi come negazione dell'emozione "Rabbia". Piuttosto, come scritto nell'articolo, deve essere pensato come una risorsa educativa che tenda alla gestione "pratica" del momento emotivo. Nell'educazione dei bambini tendiamo a limitare le espressioni emotive che consideriamo sproporzionate, ecco che portiamo così i nostri bambini a chiudere, confinare, a volte soffocare, la loro emotività.
Il Cestino della rabbia, invece, è uno strumento di autonomia e di memoria, che permette al bambino di esprimere un'emozione e lasciarne anche una traccia. Come ogni cestino, anche questo permette poi il recupero del foglio stracciato all'occorrenza, perché la rabbia, così come la gioia o la tristezza non hanno connotati né positivi né negativi, ma evolutivi.