Una struttura triangolare in legno, con tanti pioli e un semplice scivolo dritto che può essere appoggiato alla struttura principale: è il triangolo di Pikler, una piccola palestra motoria che permette ai bambini e alle bambine di sviluppare diverse competenze fisiche durante i primi anni dell’infanzia.
Ad averlo ideato è Emmi Pikler, pediatra che nel secolo scorso spiegava come questo triangolo ligneo possa aiutare i piccoli a sperimentare in sicurezza la propria autonomia motoria, con benefici sullo sviluppo psicofisico.
Cos’è il triangolo di Pikler e com’è nato
Emmi Pikler era una pediatra ungherese nata nei primi anni del ‘900, i cui studi si concentrarono sulle teorie della motricità libera e i cui strumenti — soprattutto per quanto l’autonomia d’apprendimento del bambino — si intersecano in qualche modo con quelli dell’italiana Maria Montessori. Come lei, praticò la professione nel secolo scorso, dirigendo anche un istituto per l’infanzia che accoglieva gli orfani di Budapest nel secondo dopoguerra (l’Istituto Loczy di Metodologia dell'Educazione e della Cura della Prima Infanzia).
Fu qui che osservò lo sviluppo motorio e psicofisico dei bambini e delle bambine sotto i tre anni, giungendo a teorie molto accreditate. Secondo Pikler, i bambini e le bambine possono sviluppare la propria motricità al meglio quando vengono forniti loro sicurezza affettiva e risorse ad hoc, sicure e adatte allo loro necessità.
A cosa serve il triangolo di Pikler
Sul triangolo di Pikler le bimbe e i bimbi possono arrampicarsi, scalare, salire, scendere, saltare… La sua funzione, quindi, è quella di permettere movimenti tanto liberi quanto precisi (per esempio la scalata o l’arrampicata), senza che il bambino o la bambina siano in pericolo. L’altezza, infatti, è tale da evitare cadute troppo rovinose e i pioli sono fatti in modo da scongiurare gli incastri.
Il triangolo di Pikler serve quindi a sperimentare autonomamente i movimenti del proprio corpo. E si tratta, di fatto, di uno dei diversi strumenti ideati personalmente da Emmi Pikler per favorire la motricità libera dei bambini e delle bambine.
I benefici del triangolo di Pikler riguardano quindi la sfera motoria: i bambini e le bambine sperimentano movimenti diversi, mettono in moto muscoli differenti da quelli usati per la classica camminata o corsa e stimola allo stesso tempo l’equilibrio, la forza e l’agilità, così come la coordinazione e la propriocezione.
Inoltre, è un ottimo strumento per lasciare ai bambini la libertà di sperimentare con il proprio corpo, sostituendosi alla classica arrampicata su sedie, divani e mobili, particolarmente pericolosa.
A che età introdurre il triangolo di Pikler?
Il triangolo di Pikler non è fatto per i bambini e le bambine di età inferiore ai sei mesi, ma già dall’anno d’età può essere sistemato in cameretta o nell’angolo gioco. Diventerà, infatti, un compagno della crescita: non appena inizieranno a reggersi in piedi, i bimbi e le bimbe lo utilizzeranno per trovare l’equilibrio.
Verso l’anno e mezzo o i due anni, e dopo averci preso confidenza, cominceranno a usarlo appieno, scalando e scavalcando, scivolando e mettendosi alla prova fisicamente, inventando anche giochi e attività e stimolando quindi non solo la parte più fisica, ma anche quella più creativa e fantasiosa (e quindi intellettiva).
Dove comprarlo e quale scegliere
In commercio esistono diverse versioni del triangolo di Pikler. A variare sono soprattutto le rampe da agganciare alla piramide, che possono essere un semplice scivolo oppure dotate di scanalate o ganci per favorire la scalata.
Ci sono poi triangolo di Pikler di diversi colori, e anche i pioli possono essere a contrasto oppure della stessa tonalità della struttura. Il legno è il materiale più spesso utilizzato, in linea con i principi pedagogici di Emmi Pikler (ma anche di Maria Montessori), ed è quindi quello più consigliato, anche perché il più sicuro.
A proposito del legno: è sempre bene assicurarsi che il triangolo di Pikler che si sta per acquistare sia realizzato in legno atossico e sicuro, come quello di betulla. I venditori con certificazione europea avranno certamente le autorizzazioni necessarie, ma è comunque consigliato chiedere delucidazioni. Solitamente questo legno è al naturale, ma anche le vernici (trasparenti o colorate) dovranno essere adatte all'utilizzo da parte di bambini e bambine, e quindi non tossiche.
Un altro elemento da considerare, poi, sono le dimensioni. L'altezza non dovrebbe mai essere eccessiva, per evitare che i bimbi cadano da troppo in alto, e soprattutto i pioli non devono essere troppo distanti tra loro. Un'ampiezza di circa 10 centimetri basterà e non provocherà spiacevoli incidenti di incastro di arti e cadute.
Infine, occhio alla solidità: le viti devono essere avvitate al meglio e il triangolo deve risultare ben fermo e stabile se lo si maneggia.
Essendo la sicurezza uno dei principi fondanti del triangolo di Pikler (i bimbi e le bimbe non devono solo sentirsi sicuri, ma esserlo concretamente) è sconsigliato il fai da te. Meglio affidarsi ad aziende produttrici di giocattoli o di strumenti pedagogici che assicurino la solidità della struttura.