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23 Agosto 2023
11:00

Cos’è la disortografia? Come si manifesta, errori tipici e strumenti per correggerla

La disortografia è un disturbo specifico dell’apprendimento, che si manifesta con difficoltà nella trasformazione del linguaggio parlato in quello scritto. Fusioni e separazioni illecite, scambi di grafemi e omissioni di lettere sono alcuni degli errori tipici. Si diagnostica con test specifici e si può affrontare con esercizi e strumenti compensativi.

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Cos’è la disortografia? Come si manifesta, errori tipici e strumenti per correggerla
disortografia

La disortografia è un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) che riguarda la scrittura: si ha difficoltà a rispettare o comprendere la trasformazione del linguaggio parlato in quello scritto. È un deficit nell'automatizzazione dei processi che convertono i fonemi in grafemi, i suoni in simboli grafici. Di solito si nota già a 7-8 anni: la valutazione può essere fatta durante il secondo anno della scuola primaria.

Non è un deficit intellettivo, ma un disturbo specifico dell'apprendimento. Come gli altri DSA può creare disagio nel bambino che non capisce perché non riesce a "scrivere" come tutti gli altri bambini. Fino a quando non c'è una diagnosi, potrebbe sentirsi incompreso e isolato a scuola. Il disturbo può causare nei bimbi ansia, depressione, bassa autostima, stanchezza, disattenzione.

Cos'è la disortografia?

La disortografia è un disturbo specifico dell’apprendimento, un DSA che riguarda la scrittura. La legge 170/2010 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico) definisce la disortografia come "un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica".

Chi ne soffre non riesce a rispettare le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto. Non perché abbia un deficit intellettivo, motorio o sensoriale o non abbia studiato a scuola. In realtà il disturbo riguarda le modalità di apprendimento, che rendono difficile comprendere come i fonemi, i suoni, si possono trasformare in grafemi.

La valutazione avviene di solito intorno ai 7-8 anni di età

Il disturbo si manifesta in maniera più evidente intorno al secondo anno della scuola primaria, quando il bimbo ha circa 7-8 anni di età. Le cause sono da riscontrarsi nei mancati meccanismi che regolano i processi che rendono possibile scrivere, processi che implicano molte funzione cerebrali. Per poter imparare bene a scrivere, c'è bisogno che molte abilità funzionino contemporaneamente: attenzione, memoria, spazio, tempo, capacità sequenziale, ragionamento, astrazione di concetti. Tutti questi aspetti fondamentali per far propria la scrittura non sono presenti e integrati in modo corretto nel bambino con disortografia.

Di solito il disturbo dell'apprendimento tende a passare inosservato, perché si pensa che siano normali difficoltà che il piccolo alunno ha a scuola. Ma se non passano e se i sintomi diventano più intensi, è bene procedere con una valutazione del problema, che potrebbe avere cause genetiche, come hanno rilevato diversi studi recenti.

Differenza tra disortografia e disgrafia

La disortografia non deve essere confusa con la disgrafia:

  • la disgrafia è un disturbo del ritmo neuromotorio della scrittura ed è quindi legata al controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale: l'aspetto grafico della scrittura appare poco fluente e di bassa qualità
  • la disortografia, invece, rappresenta la difficoltà dell'utilizzo del codice linguistico, un disordine di decodifica del testo scritto a causa di un deficit di funzionamento per quello che riguarda le componenti più importanti del linguaggio di scrittura, che permettono di "tradurre" il linguaggio orale in linguaggio scritto

Come si manifesta la disortografia

I bambini con disortografia hanno difficoltà a riportare il linguaggio orale in linguaggio scritto, perché non riescono a coinvolgere contemporaneamente le diverse abilità richieste, derivanti da specifici processi cognitivi: memoria a breve termine, capacità di sequenziare gli elementi, coordinazione dei movimenti dell'occhio e della mano, capacità di mappatura, abilità di transcodifica suono-segno, consapevolezza fonologica.

I sintomi più comuni di questo DSA specifico sono:

  • difficoltà di linguaggio
  • scarsa abilità di simbolizzazione grafica
  • mancata organizzazione spazio-temporale
  • scarsa capacità di percezione e distinzione visiva e uditiva

Gli errori che fanno durante la scrittura sono:

  • l'omissione di lettere o di sillabe intere, come ad esempio la doppia consonante (palla-pala), una vocale intermedia (paura-para), una consonante intermedia
  • la confusione di fonemi simili (i suoni alfabetici che si assomigliano foneticamente sono f e v, t e d, b e p, l e r)
  • errori nell'uso dell'accento
  • inversioni di sequenze di suoni all'interno delle parole (semaforo con sefomaro)
  • errori inerenti a gruppi consonantici complessi (bagni con bani)
  • fusioni non corrette (la mamma con lamamma)
  • separazioni non corrette (interno con in terno)

I bambini con disortografia hanno problemi in particolare con i temi scritti, con i dettati o anche semplicemente quando devono copiare qualcosa dalla lavagna sul loro quaderno. Per queste difficoltà provate, i piccoli sperimentano scarsa autostima, disagi emotivi e psicologici, un grande dispendio di energie che non porta ai livelli sperati, disattenzione, depressione. Pensano di essere meno capaci dei compagni e spesso perdono interesse per lo studio e per la scuola. A volte il disturbo è collegato ad altri problemi dell’apprendimento, come la dislessia o la discalculia.

Disortografia sintomi

Come si diagnostica la disortografia

A scuola, nei primi anni, quando i bambini dovrebbero aver interiorizzato le principali regole ortografiche, imparando a scrivere correttamente, vengono proposti diversi test per i DSA, anche per la disortografia, che possono valutare le competenze di scrittura raggiunte, così da comprendere chi non le ha apprese e quali sono i motivi di questo mancato apprendimento. Sono dettati di parole o di parole che non esistono, di scrittura in velocità, di frasi con parole apostrofate o con congiunzioni e verbi che hanno suoni simili. Si basano anche su prove di composizione del testo.

Se in questa sede si nota qualcosa che non va o se i genitori notano qualcosa di particolare anche a casa (scrittura lenta o troppo scorretta) si può chiedere una diagnosi di disortografia, che può consentire all'alunno di ricevere più attenzioni per rimanere al pari con il resto della classe, senza più sentirsi escluso.

Il protocollo di valutazione prevede:

  1. la valutazione della presenza o assenza di malattie neurologiche
  2. la valutazione della presenza o assenza di deficit uditivi o visivi
  3. un colloquio psicodiagnostico per valutare l'equilibrio emotivo del bimbo
  4. una valutazione neuropsicologica con prove standardizzate sul livello intellettivo, la lettura nelle componenti della correttezza e della rapidità sia di un brano che di parole o non parole, la scrittura nella componente di dettato ortografico, il calcolo nella componente del calcolo scritto e del calcolo a mente

Il protocollo di base si integra con la valutazione delle competenze linguistiche e metafonologiche, della comprensione del testo e valutazione neuropsicologica della memoria e delle competenze prassiche.

Come si interviene sulla disortografia

La disortografia si può curare? Ovviamente la risposta è sì, si può intervenire per aiutare il bambino nella scuola, prima, e nella vita, poi. Ovviamente ogni caso viene valutato per un percorso terapeutico specializzato. Bisogna capire quali sono gli errori compiuti più frequentemente e quali sono le competenze fonologiche e metafonologiche già raggiunte. Dopodiché si dà il via a un percorso di potenziamento con l'aiuto di psicologi, logopedisti o pedagogisti esperti in DSA, per comprendere i suoni che compongono le parole e la loro trasposizione scritta.

Alcuni esercizi per la disortografia

A seconda dell'età del bambino, sono diversi gli esercizi per cercare di migliorare la scrittura. Per i bambini della scuola primaria si può proporre il classico gioco "Nomi, cose e città" o il "Gioco del Bastimento": si urla "È in arrivo un bastimento carico di…", si sceglie una sillaba e si elencano tutte le parole che si ricordano che iniziano con quella sillaba.

Scrivere delle frasi con degli errori voluti è un modo per aiutare i bambini ad autovalutarsi e a capire dove sono gli sbagli, per correggerli. Online possiamo trovare tanti materiali didattici, esercizi, schede, ma anche libri pensati per aiutare i genitori ad affrontare questa diagnosi e aiutare i propri figli.

Si possono creare delle lettere mobili, per aiutare i bambini ad associare grafemi e fonemi e a comporre correttamente le parole. Anche un alfabetiere con i principali gruppi di sillabe che danno maggiori problemi può essere utile: così avendoli sempre sott'occhio e potendoli leggere e vedere scritti il bambino può essere agevolato nella risoluzione del suo disturbo. Giocare anche sull'etimologia della parola può essere utile a ragionare sulla lingua e a prendere confidenza con la lingua italiana, per facilitarli nella scrittura, oltre nella comprensione di un testo.

Strumenti compensativi per la disortografia

I bambini con disortografia possono avere a disposizione anche strumenti compensativi alla fine della scuola primaria, dopo aver affrontato il percorso di potenziamento. Tra questi ricordiamo:

  • la videoscrittura con correttore ortografico, per trovare visivamente gli errori fatti, può essere utile per comprendere cosa si sbaglia e interiorizzare le correzione
  • la sintesi vocale che rilegge ad alta voce ciò che è stato scritto, così da individuare subito gli errori, può aiutare anche i bambini più grandi a rivedere quegli errori che da soli non si riescono a vedere
  • i dizionari online, per capire espressioni che possono creare ambiguità, soprattutto per come alcune parole sono scritte: ad esempio al di là non ha lo stesso significato di aldilà e bisogna comprendere la differenza partendo dal contesto della frase o del testo letto e scritto
  • la predizione ortografica può dare informazioni e indicazioni sulle lettere iniziali della parola, suggerendo tutte le parole presenti in un glossario che iniziano con quelle lettere: può essere un modo per aiutare i ragazzi a imparare tutte le parole che iniziano con le sillabe difficili da interiorizzare
  • molti insegnanti ricorrono anche all'utilizzo di libri digitali, che consentono ai ragazzini di avere non solo la parola scritta, ma di poterla sentire pronunciata: così da collegare meglio grafemi e fonemi
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