Non si tratta di un sottile tappeto di peli scuri, come molte persone pensano, e nemmeno di un problema di salute. La linea nigra, quella striscia nera verticale che compare sul pancione durante la gravidanza, è del tutto normale ed è dovuta essenzialmente alla produzione di melanina, che nei mesi della gestazione subisce delle variazioni a causa degli ormoni.
Ha però anche un'altra causa, più profonda e legata alla storia fetale della stessa mamma: è davvero curiosa e interessante.
Cos'è la linea nigra
La linea nigra è una linea verticale scura che appare sul ventre durante la gravidanza. Il nome si riferisce al colore più marcato rispetto alla pelle circostante.
Questa linea si estende generalmente dalla parte inferiore del torace fino alla regione pubica. Va quindi solitamente dall'ombelico al pube, ma anche dalla base del seno all'ombelico.
Tendenzialmente risulta più marcata nelle donne con carnagione scura, anche se può essere osservata in gestanti di qualsiasi etnia. Di solito, inizia a comparire durante il secondo trimestre di gravidanza e diventa più pronunciata con il passare delle settimane.
Le cause della linea nigra
La comparsa della linea nigra è legata a cambiamenti ormonali che avvengono durante la gravidanza. In particolare, è provocata da un aumento degli ormoni melanociti-stimolanti (MSH), prodotti dalla placenta (come conseguenza dell'aumento di estrogeni e gonadotropina corionica umana). Questi ormoni influenzano i melanociti e quindi la produzione di melanina, il pigmento responsabile del colore della pelle, dei capelli e degli occhi.
Durante la gravidanza, quindi, vi è un aumento di livelli di MSH che può portare a una maggiore produzione di melanina.
L'origine fetale della linea nigra
Al di là delle responsabilità della melanina, è interessante scoprire come mai sia proprio questa zona del corpo a scurirsi in questa maniera. Perché, insomma, non si scurisce tutta la cute?
La ragione risiede nelle modalità con cui l'embrione si forma. Non quello nella pancia, ma la mamma stessa, quando ancora era un ammasso di cellule.
Nelle prime settimane di gestazione, infatti, all'interno dell'embrione si formano tre foglietti di cellule. Il più interno permetterà lo sviluppo degli organi; uno svilupperà ossa e muscoli; e infine quello esterno formerà l'epidermide, i tessuti nervosi e gli organi di senso.
Questi tre foglietti sono appoggiati l'uno sull'altro e a un certo punto si modellano fino a formare un tubo, che chiudendosi forma una cicatrice, segno della fusione dei tre foglietti di cellule. Si tratta della linea alba, membrana in collagene che troviamo tra i muscoli addominali.
Da "alba", ovvero chiara, questa linea in gravidanza si scurirà perché la melanina finirà proprio lì, rendendola "nigra", scura.
La pelle in gravidanza
In generale, la produzione eccezionale di melanina in gravidanza è responsabile di diversi fenomeni che riguardano la cute della gestante e non solo della linea nigra.
Tra le altre situazioni a cui si può andare incontro ci sono la maschera gravidica (o melasma), che si presenta con una pigmentazione brunastra e a chiazze sulla fronte e sulle guance e lo scurirsi delle areole dei capezzoli.
Quando scompare
La linea nigra solitamente scompare nel giro di qualche settimana dopo il parto.
Diverso il discorso del melasma, che invece potrebbe restare visibile per diversi mesi, facendo quindi tornare la pelle alla normalità in tempi più dilatati. La regressione in alcuni casi può durare fino ad un anno.
Come trattarla
Scomparendo da sola dopo il parto ed essendo un passaggio fisiologico della gravidanza, la linea nigra non va trattata, soprattutto durante i mesi della gestazione.
Solo in alcuni rarissimi casi, quando la linea persiste, alcune persone potrebbero preferire rivolgersi al medico per farsi consigliare trattamenti che schiariscano gradualmente e localmente la pelle. I risultati, tuttavia, non sono assicurati.
Il consiglio dell'ostetrico
La linea nigra è un fenomeno completamente fisiologico. Su di essa però ci sono anche molti miti e leggende frutto di superstizione come l'idea che la sua conformazione possa rivelare il sesso del nascituro.
Esistono tuttavia ipotesi più realistiche rispetto ad una sua funzione biologica: uno dei ruoli ipotizzati è quello di servire da guida visiva per aiutare il neonato a raggiungere il capezzolo materno dopo la nascita. La teoria si basa sulla consapevolezza che i neonati riescono a vedere più facilmente i contrasti tra i colori e quindi potrebbero seguire la pigmentazione più scura fino al seno materno.
Infine ci sono evidenze che mettono in correlazione la comparsa della linea nigra e di altre iperpigmentazioni cutanee con la carenza di acido folico.