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12 Agosto 2023
17:00

Cos’è la presa a pinza e quando il piccolo inizia a controllare l’uso di mani e dita

Lo sviluppo della motricità fine nel bimbo inizia fin dai primi mesi di vita. Prima dei 3 mesi il neonato riesce a chiudere la manina intorno al dito del genitore e a un anno è in grado di afferrare oggetti anche piccoli, come briciole e formiche.

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Cos’è la presa a pinza e quando il piccolo inizia a controllare l’uso di mani e dita
Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva
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Il piccolo crescendo inizia ad afferrare gli oggetti in modo via via più controllato. Anche se, di solito, si comincia a parlare di "prensione" del bambino verso l'ultimo anno di asilo, in riferimento all'impugnatura dello strumento grafico,  lo sviluppo della motricità fine nel bimbo inizia fin dalla tenera età. Già a 12 mesi, infatti, possiamo osservare la cosiddetta “presa a pinza superiore”, tappa fondamentale nello sviluppo della motricità fine e prerequisito per una futura buona impugnatura.

Le tappe

La motricità fine, intesa come capacità di controllo e organizzazione dei movimenti dei muscoli di mani e dita, si sviluppa già nei primissimi mesi di vita del neonato.

0-3 mesi

Nel neonato i movimenti, compresi quelli di mani e dita, sono costituiti da riflessi primari. Tra questi, parlando di prensione, è interessante il riflesso di “grasping” che possiamo notare nel bimbo quando chiude teneramente la manina attorno al dito del genitore: è caratterizzato infatti dalla chiusura delle dita attorno all’oggetto messo sul palmo della mano del neonato e scomparirà verso il terzo mese.

3 mesi

A 3 mesi infatti la scomparsa graduale del riflesso lascia spazio al movimento volontario di allungamento delle braccia nel tentativo di afferrare un oggetto sulla linea mediana (ossia la linea immaginaria che divide in due parti il corpo in verticale). Questo movimento di reaching è ancora grossolano, coinvolge solamente la spalla senza un controllo fine della mano tanto che l’approccio viene definito “a spazzola”.

4-5 mesi

Verso i 4-5 mesi, migliorando la visione dal bambino, migliora anche l’osservazione dell’oggetto e della propria mano che sta per raggiungerlo: il bambino riesce ad afferrare intenzionalmente l’oggetto e trattenerlo con entrambe le mani, faticando ancora, fino alla fine del quinto mese, nel rilascio volontario. La prensione è di tipo “cubito palmare”, ossia l’oggetto è tenuto tra il mignolo e il palmo della mano, spesso portato alla bocca.

6-7 mesi

A 6-7 mesi il bambino riesce a trattenere un oggetto in ciascuna mano ed a passarsi un oggetto da una mano all’altra con prensione “palmare semplice”, usando cioè mignolo, anulare, medio e palmo della mano, maturando in “pluridigitale” verso gli 8 mesi. I movimenti di spalla-gomito-mano sono sempre più integrati e coordinati.

9 mesi

Verso i 9 mesi compare la cosiddetta presa a pinza inferiore: il bambino riesce a prendere piccoli oggetti grazie all’opposizione del pollice, trattenendoli tra questo e la falange inferiore dell’indice. Non dimentichiamo che nella prensione gioca un ruolo fondamentale la coordinazione occhio-mano: a 9 mesi il bambino insegue visivamente oggetti in movimento e modula i movimenti di reaching per afferrarli.

10 mesi

Successivamente, verso i 10 mesi, vi è la fase di transizione da pinza inferiore a pinza superiore. La presa a pinza superiore consiste nell'utilizzo del pollice in opposizione alla seconda falange dell’indice, sino ad arrivare ai 12 mesi con il pieno raggiungimento della presa a pinza superiore (o matura). I movimenti di spalla o gomito-polso sono ben organizzati e coordinati, il pollice è in opposizione alla falange superiore dell’indice e vediamo i bambini afferrare oggetti anche molto piccoli, dalle briciole di pane alle formiche. La mano esegue movimenti di adattamento mentre si avvicina all’oggetto da afferrare (inizia a chiudersi avvicinandosi alla briciola).

Come stimolare la presa a pinza

Il processo di maturazione della presa a pinza avviene, fisiologicamente, in modo spontaneo. Con la maturazione della capacità visiva e l’aumento degli interessi, il bambino cercherà in autonomia di afferrare sempre più oggetti e sempre più piccoli.

È utile che il bambino abbia a disposizione materiali di diverse dimensioni, superfici e, perché no, effetti sonori: sarà naturalmente interessato alla manipolazione sempre più controllata e precisa.

Non è necessario comprare giochi specifici

Non è necessario ingegnarsi o compare giochi specifici: basti pensare alle briciole della pappa sul tavolo, ai fiorellini nel prato, ai pezzettini di qualsiasi cosa (tipicamente cose da non mangiare che invece finiscono matematicamente in bocca) che i bimbi scovano sul pavimento. Quando sono più grandini ci si può poi divertire con mollette, perline e fili di ogni tipo ecc. ecc.

Quando preoccuparsi

Se si osserva che il proprio bimbo sembra non maturare una prensione a pinza superiore, è bene rivolgersi ad uno specialista. I motivi potrebbe infatti essere molti, da una fatica di inseguimento visivo, a una fatica di coordinazione ad una lassità, eccetera. L’importante è non temere la richiesta di una consulenza, consapevoli che prima si interviene meglio è.

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