La sindrome della morte in culla, nota anche come SIDS (acronimo che sta per Sudden Infant Death Syndrome) non è una malattia, ma una situazione per la quale si verifica la morte di un lattante senza che sia stata identificata una causa ben precisa.
In realtà, questo evento – davvero spaventoso – è più frequente nei primi tre mesi (tra il secondo e il quarto mese) e il rischio va diminuendo con lo sviluppo del bambino. In italiano si parla di morte in culla perché la sindrome è associata al sonno ed è più probabile nei neonati che dormono a pancia in giù, rispetto a quelli che riposano sulla schiena. Come mai? Alcuni ricercatori ritengono che dormire proni possa bloccare le vie respiratorie, altri che i neonati che muoiono di SIDS possano avere un problema con quella parte del cervello che aiuta a controllare la respirazione.
È considerato un evento raro e non esistono dati nazionali precisi sull’incidenza del fenomeno. In passato si è calcolato che la sindrome colpiva circa 1-1,5‰ dei nati vivi, ma è attualmente in netto declino. questo anche perché i genitori vengono informati dei rischi e formati su come prevenire il problema con molta più attenzione. Oggi, quindi si conta una percentuale pari allo 0,5‰, ovvero 250 nuovi casi l’anno.
Cause e fattori di rischio della SIDS
Le cause della sindrome della morte in culla non sono note e sono ancora oggetto di studio. I ricercatori stanno lavorando molto duramente su questo argomento, perché una volta trovata la causa potrà essere sicuramente possibile anche evitare che si manifesti il problema. Una delle ipotesi è che i bambini che muoiono di SIDS abbiano delle anomalie o difetti cerebrali. Questi difetti si trovano tipicamente all'interno di una rete di cellule nervose che inviano segnali ad altre cellule nervose. Queste cellule, a loro volta, risiedono nella parte del cervello che probabilmente controlla la respirazione, la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, la temperatura e il risveglio dal sonno. Al momento, non c'è modo di identificare i bambini che hanno queste anomalie, ma i ricercatori stanno cercando di sviluppare specifici test di screening. Inoltre, gli scienziati sostengono che i difetti cerebrali da soli potrebbero non essere sufficienti a causare una morte per SIDS. Esistono anche delle cause ambientali che possono essere ugualmente pericolose.
Quali sono i fattori di rischio?
I bambini sono a maggior rischio di SIDS se:
- Nascono prematuri o se pesano molto poco alla nascita
- Soffrono di infezioni respiratorie
- Dormono sulla pancia
- Dormono su superfici morbide, come un materasso per adulti, un divano o una sedia o sotto delle morbide coperte
- Dormono sopra o sotto lenzuola
- Dormono in un ambiente troppo caldo
- Sono esposti al fumo di sigaretta nell'utero o nel loro ambiente, come a casa, in macchina, in camera da letto o in altre aree
- Dormono nel lettone con i genitori o con animali domestici
Quest'ultima situazione è particolarmente pericolosa se l'adulto accanto al quale dorme il bimbo fuma o è particolarmente stanco. Il rischio aumenta se le persone nel lettone accanto al piccolo sono più di una, se lui ha meno di 11-14 settimane e se è coperto da una trapunta o da una coperta.
Come si può prevenire la morte in culla
La sindrome di morte in culla non si può spiegare, ma si può prevenire. E se da un lato è naturale provare molta angoscia, dovremmo sentirci rassicurati dal fatto che possiamo davvero fare molto perché non accada.
L'Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute sapendo che non c’è modo di individuare i bambini maggiormente a rischio SIDS, propongono sempre una serie di consigli per tutti i genitori di bimbi piccoli. Che cosa si può fare?
- Far dormire i propri bambini sulla schiena, in posizione supina
- Non fumare durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino
- Coprire il bambino con coperte che rimangano ben rimboccate e che non si spostino durante il sonno, coprendo il viso e la testa del neonato. I sacchi nanna sono una soluzione ottimale
- Non utilizzare cuscini soffici, o altri materiali che possano soffocare il bambino durante il sonno
- Allattare al seno il bambino nei primi sei mesi di vita. È stato dimostrato che una immunizzazione corretta riduce il rischio di Sids
- Far dormire il bambino in un ambiente a temperatura adeguata, che non sia quindi né eccessivamente caldo né troppo freddo, e con sufficiente ricambio di ossigeno (la temperatura ottimale è tra i 18 e i 20 °C)
- Limitare la co-presenza del bambino nel letto con altre persone durante il sonno. (alcuni casi di Sids si sono verificati per soffocamento del bambino da parte della madre o del padre durante il sonno)
- Fare attenzione poi al materasso, che dovrebbe essere della misura esatta della culla/lettino e sufficientemente rigido
- Non lasciare nella culla oggetti (come trapunte, piumini, paracolpi, giocattoli di peluche, cordine, piccoli giochi) che possono favorire il soffocamento
La gioia per la nascita di un bambino non deve, e non può, essere offuscata dall'ansia e dalla preoccupazione. La SIDS, purtroppo, è un evento probabile e, come tale, bisogna far di tutto per prevenirlo, ma è anche molto raro. Si consiglia quindi di seguire le indicazioni del Ministero della Salute, magari di approfondire questo argomento durante a un corso pre-parto o per l'allattamento, ma vivere la maternità con serenità.