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30 Maggio 2023
15:30

Cos’è la sindrome della rassegnazione nei bambini: quali sono le cause, i sintomi da riconoscere e come si cura

La sindrome della rassegnazione nei bambini è un disturbo analizzato per la priva volta a inizio anni Duemila da alcuni medici svedesi. Colpisce i minori che hanno subito traumi, che tendono a isolarsi dal resto del mondo.

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Cos’è la sindrome della rassegnazione nei bambini: quali sono le cause, i sintomi da riconoscere e come si cura
sindrome della rassegnazione nei bambini

La sindrome della rassegnazione nei bambini è un disturbo che si manifesta quando i più piccoli smettono di dare risposte agli stimoli esterni, arrivando addirittura a non mangiare e bere più. Si chiama anche Sindrome del rifiuto persuasivo, Sindrome del sonno profondo o Sindrome della Bella Addormentata, perché chi ne è colpito cade in un torpore così profondo da non riuscire più a reagire a nulla.

Per la prima volta la sindrome è stata descritta a inizio degli anni 2000 in Svezia. Alcuni medici svedesi hanno notato dei sintomi particolari nei figli dei rifugiati richiedenti asilo provenienti dalla ex Jugoslavia. Chi aveva subito traumi terribili nella propria terra d'origine o aveva avuto esperienze terrificanti, sembrava come volersi ritirare dal resto del mondo, isolandosi in se stesso.

Cos'è la sindrome della rassegnazione nei bambini

La sindrome della rassegnazione è una condizione psicologica che si manifesta con uno stato di riduzione della coscienza. Il disturbo è stato descritto per la prima volta in Svezia pochi anni fa, all'inizio degli anni Duemila, nei figli dei richiedenti asilo prima dell'ex Jugoslavia e oggi anche della Siria. In realtà già nel 1958 la psichiatra infantile e adolescenziale svedese Anna-Lisa Annell aveva descritto una malattia rara che si manifestava dopo un trauma psicologico pesante. All'epoca, però, nessun pediatra o psichiatra infantile l'ha riconosciuta. In Svezia la sindrome è stata identificata con una diagnosi ufficiale e inserita nella classificazione svedese degli ICD-10 solo nel 2014.

La sindrome della rassegnazione colpisce bambini e ragazzi con età compresa tra gli 8 a e i 15 anni

La sindrome colpisce principalmente bambini e ragazzi con età compresa tra gli 8 e i 15 anni, con età media di insorgenza intorno agli 11 anni e mezzo. Si manifesta a seguito di traumi subiti per violenze, abusi, eventi dolorosi vissuti nel paese di origine, durante il viaggio verso terre nuove o nella nuova casa, per tutte le paure e le incertezze provate.

L'aspetto singolare è che i sintomi della sindrome sono stati individuati prevalentemente in bambini e ragazzi emigrati in Svezia: pochi altri paesi del mondo hanno registrato casi analoghi, anche se in Australia si è assistito a un fenomeno simile in un centro di detenzione per profughi.

Di questa sindrome si parla anche in un film di 40 minuti visibile su Netflix, dal titolo Sopraffatti dalla vita (titolo originale Life overtakes me. Girato da John Haptas e Kristine Samuelson, parla proprio della Resignation Syndrome (RS) e di alcuni ragazzini e famiglie che vivono questo dolore. Nelle immagini viene mostrata la quotidianità di genitori che si prendono cura di bambini e ragazzi di 7, 10 e 12 anni, di fratelli e sorelle che vedono spegnersi pian piano i loro cari, ma anche di pediatri, medici, scienziati che cercano di aiutare chi soffre della sindrome della rassegnazione.

Cause

La sindrome della rassegnazione nei bambini si manifesta dopo eventi traumatici e violenze e abusi subiti nel paese di provenienza. Dopo aver lasciato la propria terra, chi emigra porta con sé un carico di paure impressionante, per l'abbandono improvviso della propria casa, il duro viaggio per arrivare nella "terra promessa", la permanenza in centri di detenzione per rifugiati, la perdita degli adulti di riferimento e anche l'insicurezza di non "trovare un posto del mondo", essendo continuamente respinti o rifiutati nelle domande di asilo o di permesso di soggiorno.

La sindrome della rassegnazione spinge i bambini a non avere più speranze da riporre nel futuro

Chi soffre di questa sindrome, vive in uno stato di perenne incertezza e di costante insicurezza. Il bambino non riesce a immaginare un futuro per se stesso: il suo passato gli è stato strappato via e il suo domani è decisamente incerto. Vive così un presente fatto di angosce, confusione, paura e, appunto, rassegnazione. Ritirarsi dal resto del mondo rimane l'unica arma che ha a disposizione per non soffrire più.

bambini rassegnati

Sintomi

La sindrome della rassegnazione si presenta attraverso tre stadi: rifiuto, isolamento e regressione. I primi sintomi che si notano nei bambini con diagnosi di sindrome della rassegnazione sono diversi:

  • ansia
  • depressione
  • letargia
  • apatia
  • irritabilità
  • stress post traumatico

I bambini e i ragazzi iniziano a chiudersi in loro stessi, estraniandosi da quel mondo circostante che li ha solamente feriti nell'anima e non può, secondo la loro visione, offrire nulla di buono. Iniziano a perdere interesse in tutto: scuola, amici, passioni, sport, gioco. Nei casi più gravi smettono di parlare, di camminare, di mangiare, di bere. Non reagiscono più ad alcuno stimolo fino allo stadio finale che è di torpore profondo e, addirittura, incoscienza.

Questa condizione può durare anche molto tempo, mesi e persino anni. Per una corretta diagnosi, esistono due categorie, che si basano proprio sui sintomi provati:

  • Sintomi di grado 1: i bambini danno comunque qualche risposta a chi parla con loro, camminano anche se con un supporto, rispondono ai comandi, mangiano con un cucchiaio
  • Sintomi di grado 2: i bambini non reagistono più al tatto, al suono, al calore, al dolore e hanno bisogno di essere nutriti con un sondino

Come si cura

Nella fase acuta la priorità è mantenere in vita il soggetto, che smette di nutrirsi ed entra in uno stato di torpore nel quale non si prende più cura di sé. Potrebbero essere necessari un'alimentazione tramite sondino nasogastrico, la reidratazione endovenosa e il controllo delle funzioni corporee. Nella maggior parte dei casi i pazienti vengono ricoverati in ospedale per restare costantemente sotto controllo e vigilanza.

Fin dall'inizio, però, diventa fondamentale la terapia psicologica, che coinvolge bambini e famiglie, attraverso sedute di psicoterapia individuale e con i genitori. I piccoli pazienti devono essere accompagnati per mano nell'elaborazione di quanti subito e vissuto, nel ricordare l'esperienza traumatica per poterla superare e adattarsi alla vita nel nuovo paese.

Da ultimo, ma non per importanza, è il supporto sociale di cui hanno bisogno questi ragazzi e le loro famiglie, per sentirsi accolti, capiti, aiutati, anche se lontani da casa. Il processo di guarigione è molto lungo e coinvolge molti soggetti, tutti fondamentali per permettere ai bambini colpiti di ritrovare la fiducia nel futuro.

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