Cos’è l’asilo nido aziendale

Un asilo nido aziendale è una scuola per l'infanzia che viene aperta all’interno di un'azienda per accogliere i figli dei dipendenti di età compresa tra i 3 e i 36 mesi. Questo servizio si rivolge principalmente ai genitori lavoratori che desiderano conciliare in modo efficace le esigenze professionali con quelle familiari, offrendo loro un supporto concreto nella gestione dei figli piccoli.

Simili strutture sono spesso considerate un vero fiore all'occhiello in fatto di welfare aziendale, poiché comportano numerosi vantaggi sia al dipendente – la cui qualità di vita aumenta grazie all'assenza di stress per la ricerca di qualcuno che badi ai bimbi – sia per la compagnia che offre il servizio, dal momento che la vicinanza tra il posto di lavoro e il genitore riduce l'assenteismo, aumenta la produttività e comporta anche un certo ritorno d'immagine.

Secondo un rapporto ISTAT del 2019, in Italia gli asili nido aziendali erano appena 220 e benché nell'ultimo triennio il loro numero si sia leggermente incrementato, simili realtà rappresentano tutt'oggi ancora una rarità ad appannaggio di multinazionali o start-up all'avanguardia.

Come funziona l'asilo nido aziendale

L'asilo nido aziendale è una struttura educativa e assistenziale situata all'interno o nelle vicinanze di un'azienda, destinata alla cura dei figli dei dipendenti durante l'orario lavorativo.

Il funzionamento è del tutto analogo di quello di un ordinario asilo nido, con un numero concordato di settimane d'apertura – normalmente 42 settimane – e un servizio garantito per i cinque giorni feriali, da lunedì al venerdì.

L'orario può essere variabile in base alle scelte dei gestori, da un minimo di sei ora ad un massimo di 11, ma ciò che spesso contraddistingue un asilo nido aziendale è la maggiore flessibilità, con momenti d'ingresso e uscita dei piccoli modellati in base alle esigenze dei dipendenti.

La struttura può essere con personale qualificato assunto direttamente dall'azienda, o affidandosi ad agenzie o società esterne e specializzate.

E la retta? In questo caso ogni realtà fa storia a sé: alcuni asili sono totalmente gratuiti per i dipendenti, altri richiedono comunque un contributo mensile ed altri ancora prevedono rette piuttosto corpose.

Perché le aziende dovrebbero avere un asilo nido aziendale?

L'asilo nido aziendale viene spesso considerato uno dei benefit più utili per le mamme e i papà che lavorano, ma anche aziende e gli stessi figli ne traggono benefici.

Vantaggi per il lavoratore

La possibilità di affidare i propri figli ad una struttura affidabile e fisicamente vicina al luogo di lavoro comporta numerosi pro:

• risparmia alla madre o al padre l'onere di cercare una scuola per l'infanzia che possa accogliere il suo bimbo. Una ricerca speso faticosa e che, soprattutto in Italia, non garantisce un esito positivo
• conforta il dipendente, il quale sa di aver lasciato il proprio figlio in buone mani
• aiuta il lavoratore a conciliare gli impegni lavorativi con il tempo da dedicare alla famiglia. La riduzione degli spostamenti infatti permette ai genitori di passare più tempo di qualità con i bambini e diminuisce la quantità di stress della giornata
• nella maggior parte dei casi comporta anche un risparmio economico rispetto ad altre strutture private

Vantaggi per l'azienda

Come già accennato, però, anche l'azienda che si dota di un simile strumento di welfare trae più di un vantaggio:

• aumento della produttività (un dipendente meno stressato sarà tendenzialmente più efficiente nelle proprie mansioni)
• diminuzione delle assenze e dei ritardi da parte dei dipendenti
• miglioramento della reputazione: un'azienda che si mostra attenta ai bisogni dei propri dipendenti si colloca meglio nel mercato del lavoro e risulta molto più attraente per potenziali candidati e/o investitori

Vantaggi per i figli

Avere la possibilità di passare più tempo con genitori più sereni, non esasperati da continue corse contro il tempo per gestirsi tra asili, traffico e luogo di lavoro, non può che migliorare la qualità dei momenti passati in famiglia.

Tutto ciò si aggiunge poi ai generici benefici dati dal frequentare una scuola d'infanzia, come lo sviluppo di una prima forma di autonomia e la possibilità di fare le prime esperienze sociali.

Come si apre un asilo nido aziendale

Iniziative di questo tipo devono essere ponderate e gestite dai responsabili dell'azienda. Prima di tutto è bene valutare le necessità dei dipendenti con figli piccoli, anche in base al loro numero, assicurandosi che l'istituzione del servizio sia sostenibile – sia in termini economici che di qualità – e che non debba essere abbandonata in modo frettoloso causando disagio ai genitori e ai loro bambini.

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Una volta effettuate tutte queste considerazioni, l'azienda può scegliere quale modalità adottare (servizio interno o appaltato ad esterni) e se estendere l'offerta anche a chi non lavora per l'azienda. Questa scelta talvolta viene preferita sia per un aumento delle entrate, sia per un maggiore ritorno d'immagine.

Quali caratteristiche deve avere un asilo nido aziendale

Un asilo nido aziendale non può naturalmente esimersi dalla scelta di un personale qualificato, con educatori ed educatrici in possesso dei titoli di studio necessari e, se possibile, con esperienza.

Un altro aspetto che non può essere tralasciato è poi la comodità per il genitore. Per questo spesso l'asilo viene allestito dentro l'edificio aziendale o nelle sue immediate vicinanze.

La flessibilità degli orari e la possibilità di modellare l'offerta in base ai turni o le esigenze dei dipendenti chiude poi il cerchio per una struttura davvero a misura di genitore.

Le alternative all'asilo nido aziendale

Allestire spazi appositi e assumere personale qualificato rappresenta un certo costo per l'azienda e non tutte le realtà lavorative possono disporre di risorse sufficienti. Per questo alcune compagnie "illuminate" – ma che per fortuna stanno diventando sempre più diffuse – ovviano alla mancanza di un vero e proprio asilo con strumenti alternativi quali l'istituzione di forme di smart-working, per agevolare i genitori che hanno bisogno di rimanere con i figli, flessibilità oraria o veri e propri incentivi economici erogati sotto forma di benefit.

Anche il ricorso a contratti part-time può rappresentare un modo per venire incontro al genitore lavoratore, tuttavia una riduzione delle ore comporta spesso anche una diminuzione del salario che non tutte le famiglie possono sostenere.