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13 Aprile 2023
18:00

Così il Governo prova ad aiutare le famiglie più numerose con la nuova riforma fiscale

Il governo ha recentemente confermato una riforma fiscale che andrà tutelare la natalità e le famiglie numerose. Tra le misure presenti nel DEF, spicca il ritorno di alcune detrazioni e la possibile introduzione di nuovi parametri che agevolano chi ha più figli.

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Così il Governo prova ad aiutare le famiglie più numerose con la nuova riforma fiscale
tasse e famiglie

In un periodo di flessione economica e demografica, il Governo cerca di correre ai ripari con una riforma fiscale che, almeno nelle intenzioni, punta a fornire un maggior sostegno alle famiglie, soprattutto quelle con più figli, e ad aumentarne il potere d'acquisto.

Per raggiungere l'ambizioso obiettivo, l'esecutivo ha infatti inserito nel DEF (Documento di economia e finanza) un taglio di oltre tre miliardi che, tra le altre cose, servirà a coprire una riforma dell'IRPEF per ridurre il cuneo fiscale, tutelare i lavoratori con redditi medi-bassi e a stabilire maggiori vantaggi per le famiglie numerose.

Ok, ma che significa in concreto? Proviamo a parlare un po' più come mangiamo…

Un breve glossario

Prima di tutto cerchiamo d'inquadrare bene l'argomento.

Per DEF s'intende il Documento di economia e finanza che contiene dati e strategie economiche per presentare la prossima legge di bilancio. Questo documento viene redatto dal Presidente del Consiglio e dal Ministero dell'Economia per poi essere inviato all'approvazione delle Camere. Lo scopo del DEF è fornire una panoramica della situazione italiana e stabilire come il Paese si comporterà in campo economico e fiscale nel breve/medio termine.

L'IRPEF invece è l'Imposta sul reddito delle persone fisiche, ossia l'insieme di tasse sui redditi che vengono pagati sia dai dipendenti che dai datori di lavoro. Questa imposta viene applicata in base ad una percentuale che viene calcolata sulla base di quattro aliquote che a loro volta sono stabilite su quattro fasce di reddito (così che chi guadagna di più possa pagare di più).

  • Redditi da 0 a 15.000 euro: 23% (fino a 8.174 euro di reddito non viene applicata nessuna imposta)
  • Redditi da 15.001 a 28.000 euro: 25%
  • Redditi da 28.001 a 50.000 euro: 35%
  • Redditi oltre i 50.000 euro: 43%

Il cuneo fiscale di cui spesso sentiamo parlare, invece, è la somma di tutte le imposte che appesantiscono il costo del lavoro. Avete presente la differenza tra lo stipendio lordo erogato dal datore di lavoro e lo stipendio netto che ci si ritrova in busta paga? Ecco, quello è il cuneo fiscale.

Ridurlo, dunque significherebbe meno spese per i datori di lavori e le imprese e più soldi a fine mese per i lavoratori dipendenti.

In che modo si vogliono aiutare le famiglie?

Il piano dell'esecutivo per supportare le famiglie sembra quello di riportare in auge alcune detrazioni che andrebbero ad affiancarsi all'Assegno Unico Universale (che le aveva soppiantate), ossia quello strumento che dal 2022 si rivolge alle famiglie con figli nel periodo compreso tra il settimo mese di gravidanza e i 21 anni di età.

L'ipotesi è che il parametro per stabilire queste detrazioni divenga il numero dei figli a carico (e non più il reddito), favorendo così le famiglie più numerose, ma su questo punto ci sono ancor ampi margini di manovra. Meno probabile – ma non da escludere – invece  il ricorso al quoziente familiare, un sistema di calcolo già adottato in Francia e che prende in considerazione il reddito complessivo del nucleo familiare in relazione con il numero dei suoi componenti.

Per quanto riguarda la riforma dell'IRPEF, invece, l'idea è quella di ridurre da quattro a tre le aliquote attuali, forse riunendo sotto un'unica fascia al 27% i redditi fra 15.000 e 50.000 euro e lasciando così inalterati il 23% per i redditi sotto i 15.000 euro e il 43% per quelli sopra i 50.000 (soluzione meno impegnativa per le casse dello Stato). Anche qui però non vi è nulla di definitivo e ufficiale.

Sempre parlando di redditi, è possibile che venga confermato l'esonero del 3% sulla quota di contributi previdenziali per i lavoratori dipendenti il cui reddito non superi i 25.000 euro lordi anni.

Nel DEF si cita anche un tentativo di porre un freno all'aumento dei prezzi dei beni di prima necessità come pane, acqua e latte, fino all'azzeramento dell'IVA per simili prodotti.

Per sostenere simili misure però, l'intenzione del Governo è ridurre drasticamente molte altre deduzioni fiscali attualmente in vigore, anche se sembra dal taglio verranno escluse le detrazioni su sanità, scuola e casa.

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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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