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7 Aprile 2023
12:30

Crostacei in gravidanza? Sì, ma attenzione alla cottura

Tra gli alimenti che suscitano più dubbi in gravidanza ci sono aragoste, gamberoni e granchi. Ecco tutto ciò che c'è da sapere riguardo all'assunzione di crostacei durante la gestazione.

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Crostacei in gravidanza? Sì, ma attenzione alla cottura
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Durante la gravidanza, periodo delicato e importante, è necessario prestare attenzione alla propria alimentazione per garantire una corretta nutrizione anche al feto che si sta sviluppando. È normale quindi chiedersi cosa sia sicuro mangiare e cosa invece sia meglio evitare.

I crostacei, per esempio. Cosa dicono i professionisti della salute a riguardo? Quali sono insomma le linee guida riguardo ai crostacei in gravidanza?

Quali sono i crostacei

Gamberetti, granchi e aragoste, ma anche astici, gamberi, scampi

I crostacei, per chi non segue una dieta vegetariana o vegana, sono un piatto gourmet delizioso e ambito. Durante la gestazione come vanno considerati? Ed eventualmente come vanno consumati? Ben cotti oppure in ogni salsa?

Lo iodio

I crostacei sono una fonte importante di proteine, vitamine e sali minerali essenziali, come il selenio. Ma sono soprattutto ricchi di iodio.

Lo iodio, come spiegano dall'Istituto Superiore di Sanità, "è necessario alla tiroide per produrre ormoni che regolano numerosi processi metabolici e svolgono un ruolo importantissimo nelle prime fasi della crescita e nello sviluppo di diversi organi, in particolare del cervello".

Sempre dall'ISS indicano quali sono gli alimenti più ricchi di iodio, ovvero i pesci di mare e i crostacei (seguono uova, latte e carne). E anche se assumere abbastanza iodio solo attraverso l'alimentazione è difficile, è consigliato seguire una dieta equilibrata e varia, usando il sale iodato nelle preparazioni (in quantità limitate).

La listeriosi e la toxoplasmosi

I crostacei, tuttavia, non sono immuni dalla listeriosi, un'infezione batterica rara ma rischiosa per il feto e per chi sta portando avanti una gravidanza). Il batterio responsabile è infatti diffuso anche in acqua.

Allo stesso modo il Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare tramite un rapporto del 2020 consiglia cautela nel consumo di pesce crudo o non correttamente conservato per il rischio di toxoplasmosi, anche se non risultano casi confermati di infezione umana a partire dai prodotti ittici. Recenti studi, se pur necessari di ulteriori indagini, hanno infatti rilevato la presenza del protozoo in numerosi tipi di pesci.

Per evitare il rischio, è bene cuocere sempre i crostacei, proprio come si fa con la carne e con il pesce, che in gravidanza vanno sempre evitati da crudi o poco cotti.

Conclusione

Di base, l'Istituto Superiore di Sanità nel decalogo dedicato a nutrizione e sicurezza alimentare in gravidanza suggerisce di "consumare il pesce in modo intelligente (secondo le raccomandazioni dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – EFSA)". Lo stesso vale per i crostacei.

In generale, è quindi consigliabile consumare i crostacei durante la gravidanza solo se cotti, con moderazione e variando sempre la dieta.

Fonti
IIS
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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