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7 Agosto 2023
9:00

Da cosa dipende il prurito in gravidanza?

Il prurito in gravidanza è un disturbo comune, che riguarda circa il 20% delle donne incinte. In genere, la sensazione di prurito è dettata dall’allungamento dei tessuti e dai cambiamenti ormonali tipici in dolce attesa, tuttavia il fastidio non è da minimizzare poiché potrebbe celare patologie più gravi, come la colestasi gravidica.

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Da cosa dipende il prurito in gravidanza?
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Il prurito in gravidanza è un fenomeno possibile, soprattutto a partire dal terzo trimestre di gravidanza, e può essere localizzato in alcune zone o diffuso a tutto il corpo. In genere, la sensazione di prurito tende ad acuirsi gradualmente fino al parto, prima di scomparire definitivamente a poche ore o, al massimo, giorni dalla nascita del piccolo. La causa è da ricercare principalmente nel cambiamento degli ormoni e nell’allungamento della pelle dell’addome, anche se le ragioni scatenanti potrebbero essere varie. Il prurito in dolce attesa, comunque, non è da sottovalutare, specie se è intenso e peggiora durante la notte, poiché potrebbe essere sintomo di colestasi, una condizione del fegato che richiede cure mediche.

Le cause del prurito in gravidanza

Il prurito in gravidanza è abbastanza diffuso, colpendo più del 20% delle donne incinte, come riporta la rivista accademica BioMed Research International. A scatenarlo possono essere diverse cause, quali:

  • Ormoni
  • Allungamento dei tessuti della pelle
  • Pelle secca
  • Smagliature
  • Allergie
  • Infezioni
  • Dermatiti
  • Colestasi gravidica
  • Herpes
  • Pemfigoide gestazionale
  • Aumento dell’afflusso di sangue alla pelle

Le zone colpite

In gravidanza il prurito può essere diffuso in tutto il corpo o concentrarsi solo in determinate zone. A questo proposito, è utile notare quali punti colpisce per capire qual è la possibile causa. Ad esempio, in caso di colestasi gravidica la sensazione di prurito è localizzata soprattutto nelle mani e nei piedi (anche se può comunque essere diffusa in tutto il corpo). Vediamo quali possono essere le cause a seconda della zona cutanea interessata dal prurito.

Prurito intimo

Il prurito intimo è un disturbo frequente tra le donne, specie in gravidanza, quando il corpo femminile è attraversato da una serie di cambiamenti ormonali in grado di alterare anche il naturale equilibrio del pH vaginale, causando fastidiose infezioni, irritazioni e bruciori alle parti intime. Nello specifico, a provocare il prurito intimo potrebbero essere cose come candida, herpes genitale, tricomoniasi, cistite

Prurito al seno

Il prurito al seno, nel caso di una donna incinta, è da ricondurre, invece, all’aumento di volume delle mammelle. A causare la fastidiosa sensazione di prurito e a scatenare l’istinto a grattarsi il seno possono essere anche la sudorazione e la frizione della pelle contro i vestiti.

Prurito alla pancia

In gravidanza il pizzicore alla pancia è un effetto dell’allungamento dei tessuti dell’addome. Aumenta il peso della futura mamma, compaiono le strie gravidiche intorno alla metà della gravidanza, e, di conseguenza, la gestante avverte il prurito. Sulla pancia potrebbero comparire anche dermatiti da contatto e reazioni cutanee.

Prurito alle gambe

L’allungamento dei tessuti e la pelle secca sono all’origine del prurito alle gambe in gravidanza. La diminuzione di elasticità cutanea, infatti, provoca ritenzione idrica, smagliature, strie o secchezza della pelle, che potrebbe causare prurito.

Prurito a piedi e mani

Nel caso in cui il prurito sia concentrato nelle mani e nei piedi, è essenziale prestare particolare attenzione alla sensazione di fastidio perché potrebbe celare una patologia che richiede cure mediche. Si tratta della colestasi gravidica, che si manifesta principalmente attraverso il prurito localizzato in mani e piedi.

Cosa fare in caso di prurito in gravidanza?

I trattamenti mirati a ridurre il prurito e a evitare graffi sulla pelle dipendono dalla zona interessata dal fastidio. Esistono, comunque, una serie di utili consigli generici su come prevenire e alleviare il prurito in gravidanza, quali:

  • Indossare abiti morbidi, larghi e freschi, preferibilmente realizzati in materiali naturali come il cotone, che aiuta a far traspirare la pelle e a far circolare l’aria
  • Applicare una crema idratante o una lozione per lenire la pelle, prestando attenzione tuttavia ad evitare prodotti fortemente profumati, poiché rischiano di peggiorare il prurito
  • Prediligere prodotti delicati e non intensamente profumati sulla pelle
  • Fare un bagno

A volte per calmare il prurito vengono consigliati rimedi naturali e buone pratiche quotidiane, come controllare l’idratazione e l’alimentazione e applicare oli naturali sulla pelle. Nello specifico, la gestante che soffre di prurito può trovare giovamento bevendo più di frequente durante la giornata e assumendo piatti ricchi di tocoferolo, vitamina E, che rende elastica la pelle e nutre i tessuti (mandorle, pistacchi, nocciole, merluzzo, trota, alici, olive verdi, spinaci, carote, patate, olio di semi). Per quanto riguarda l’idratazione della pelle, tra gli unguenti lenitivi più consigliati spiccano l’olio di germe di grano e l’olio di mandorle dolci e di iperico. Alcuni utilizzano l’amido di riso per rinfrescare la pelle.

In genere il prurito in gravidanza lieve o di breve durata non richiede trattamenti farmacologici

Di regola le pazienti in gravidanza con sintomi lievi o di breve durata non richiedono trattamenti farmacologici. Per alleviare il prurito irritante il medico consiglierà alla gestante prodotti adatti alla condizione e sicuri da utilizzare in gravidanza. Uno di questi è la lozione alla calamina.

Se, tuttavia, la condizione della gestante lo richiede, vengono prescritti dal medico esami di controllo e successivamente farmaci senza rischi materno-fetali. In caso di prurito da allergia, tra i farmaci più indicati figurano gli antistaminici topici o orali. Si può ricorrere poi, eventualmente, ai corticosteroidi.

In caso di diagnosi di colestasi, lo specialista può prescrivere un farmaco specifico per ridurre i sali biliari e alleviare il prurito. In ogni caso, ricordiamo che è sempre necessario rivolgersi al medico.

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Quando preoccuparsi del prurito in gravidanza?

Il campanello d’allarme che deve indurre la gestante a consultare il medico o andare al pronto soccorso è un prurito particolarmente intenso e persistente. Tuttavia, come specifica NHS, anche un prurito lieve potrebbe essere il sintomo di una condizione seria o pericolosa, come la colestasi gravidica.

Per capire se si ha la colestasi, è opportuno monitorare la sensazione di prurito: in caso di colestasi, il prurito tende ad acuirsi di sera e durante la notte e si manifesta in genere sui palmi e sulle piante dei piedi, senza essere accompagnato per forza da un’eruzione cutanea. Urine scure, ittero (l’ingiallimento della pelle e del bianco degli occhi) e poche scariche di feci, poi, sono segnali fisici che, se si presentano, possono lasciar presagire la presenza di colestasi, che può provocare problematiche nel decorso di gravidanza e parto. Il medico, in genere, considera anche la storia familiare della gestante: la colestasi è più probabile che si sviluppi se ci sono già stati casi in famiglia, o se lo si è già sperimentato in una precedente gravidanza. Inoltre, è particolarmente diffusa tra le donne di origine indiana e pakistana.

Il prurito acuto in gravidanza può essere un indicatore anche di pemfigoide gestazionale (comunemente conosciuto come herpes gestazionale, anche se in realtà non ha origine erpetica), cioè una malattia bollosa autoimmune rara che, al contrario della colestasi, si manifesta con la comparsa di lesioni sulla pelle.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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