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Da “Se non ti considera, allora gli piaci” al trend del malessere, ecco cosa non dire (più) ai bambini quando si parla di amore

Qualcuno di noi, con il cuore infranto per la prima delusione d'amore alle elementari, se lo è sentito dire almeno una volta "Se non ti considera, non preoccuparti, è perché gli piaci". Nulla di più sbagliato, è importante educare i bambini all'empatia, al rispetto per i sentimenti propri e per quelli degli altri, in modo che sappiano sempre distinguere ciò che è tossico da ciò che invece è amore.

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Da “Se non ti considera, allora gli piaci” al trend del malessere, ecco cosa non dire (più) ai bambini quando si parla di amore
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"Se ti prende in giro, allora gli piaci", "Se ti tira i capelli è perché sei la sua preferita", "Se non ti risponde, è perché vuole farsi desiderare". Sono solo alcune frasi completamente sbagliate, che magari ci siamo sentiti dire quando, alle elementari, il bimbo o la bimba che ci piaceva tanto, scherzava con tutti tranne che con noi. Come se quella noncuranza, se la sua poca attenzione, non fossero dettate, come è logico pensare, da una semplice antipatia o poca affinità, ma al contrario da un affetto speciale.

Una frase semplice, a volte detta con la speranza di non frantumare le emozioni che la prima cotta provoca nei bimbi e negli adolescenti. Il rischio però è che bimbi o adolescenti a questa frase credano, iniziando o a comportarsi male se provano attrazione per qualcuno, o all'opposto, accettino di essere trattati diversamente, con supponenza, arroganza, giustificando ogni cosa con "fa così perché gli piaccio".

L'importanza di educare i bimbi a riconoscere i propri sentimenti

I bimbi, fin da piccoli, vanno invece educati a riconoscere i propri sentimenti e gli stati d'animo che comportano. Se sentono "le farfalle nello stomaco", provano più che affetto per un'altra persona, si sentono in imbarazzo in sua presenza e ce lo raccontano, dobbiamo cercare di far capire loro che l'amore è un sentimento molto bello. Per farlo non serve nessuna tecnica particolare, se non cercare di farli ragionare sulla loro felicità, sul cuore che palpita all'idea che la persona che amano entri in classe, ma anche sulla stima e il rispetto che provano per quella persona che sentono così affine a loro. Queste sensazioni possono portare i piccoli a dichiarare i propri sentimenti, ed è bene che lo facciano, consapevoli di potersi scontrare con un rifiuto o con la casellina "no", sbarrata sul foglio che riporta la domanda "ti vuoi mettere con me?".

Accettare i sentimenti degli altri

Ecco il secondo elemento centrale, insegnare ai più piccoli che sarebbe bellissimo se tutti gli amori fossero sempre corrisposti ma che non può essere sempre così. Non è detto che una persona che sentono affine a loro, con la quale scherzano, giocano, chiacchierano e si confrontano, provi per loro un sentimento diverso dalla semplice amicizia. Questo comporterà di certo una sofferenza ma i no vanno accettati e il rispetto per gli altri e per le loro scelte, per la loro libertà sono alla base delle relazioni tra persone.

bimbi litigano

I bimbi vanno quindi educati anche a riconoscere i sentimenti delle altre persone, se un bimbo o una bimba nel gruppo non li considera, non li guarda, si rivolge a loro in maniera sgarbata, perché mai dovrebbe provare interesse, amicizia, stima, amore per loro? Dobbiamo sempre ricordare che i bimbi imparano fin da molto piccoli le nozioni base per muoversi nel mondo e nella società, non ha senso cercare di ammorbidire una delusione d'amore, spronandoli a continuare a fantasticare quando invece una persona dice chiaramente di non corrisponderli.

Il trend del malessere

Su TikTok, sulla falsa riga del concetto sbagliato di "se ti tratta male allora gli piaci", è nato e circolato un trend abbastanza pericoloso, quello del malessere. Inutile nasconderci dietro un dito trend di questo genere, che hanno tutto fuorché un valore educativo, online esistono, per questo è importante educare i bambini e gli adolescenti a riconoscere la tossicità che si cela dietro questi concetti, che a volte sui social network diventano virali. Virale, insomma non è sinonimo di giusto.

ragazzo su tiktok

Il malessere altro non sarebbe che un ragazzo emblema dell'amore tossico. Possessivo e geloso in alcune circostanze, assente per ore, giorni, che si trascorrono in attesa della risposta ad un messaggio, in altre. E proprio questi atteggiamenti, che sembrano rappresentare qualsiasi sentimento tranne che l'amore, per le giovani generazioni, invece diventano sinonimo di attrazione, diventano quasi una pena da scontare per poter ricevere amore da qualcuno. Invece non deve essere così, il rischio, di sottomettersi ai voleri, ai tempi, alle mancate attenzioni della persona che ci piace, ma non si comporta come dovrebbe, è iniziare a ritenersi inferiori e a poco a poco accettare qualsiasi cosa, anche di sapere che ci considera di poco valore.

La soluzione? Cercare di dialogare con bimbi e ragazzi, spiegando l'importanza di essere empatici e di non fare agli altri quello che non vorrebbero fosse fatto a loro, tracciando una linea di confine bella spessa tra sentimenti positivi e negativi, tra amore e ciò che non lo è. Accettando anche che a volte amore è lasciare l'altro o l'altra libero di non amarci, se non è ciò che lo rende o la rende felice.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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