Distribuire equamente il lavoro domestico? In Spagna non sarà più un’utopia. Il Governo iberico sta lavorando a un’App, che entrerà in funzione presumibilmente a settembre, in grado di conteggiare le ore dedicate alle faccende di casa dai singoli componenti della famiglia. L’idea di base è: se ci vivi, la curi. Già dal titolo dell’App, “Equality”, se ne coglie l’obiettivo: incentivare la parità di genere tra le mura domestiche e spartirsi in modo equo le pulizie di casa, così da evitare di incentivare la cultura del delegare in automatico alla donna di casa i mestieri casalinghi.
L’annuncio
Ad annunciare l’App che spalma equamente tra gli inquilini i doveri domestici è stata Ángela Rodríguez Martínez, membro di Podemos e dall’ottobre 2021 segretaria di Stato per l’Uguaglianza. Rodríguez, a margine del Comitato per l’Eliminazione della Discriminazione contro le Donne (CEDAW), che ha avuto luogo a Ginevra, ha spiegato che l’App nasce dall’esigenza di equilibrare il numero di ore dedicato ai lavori di casa tra uomini e donne, «perché la divisione di questi compiti a volte è ineguale».
Per la realizzazione dell’App, che al momento non è ancora stata sviluppata, è attiva una gara d’appalto per individuare l’azienda che si occuperò del progetto. Il Governo ha stanziato più di 210mila euro per lo strumento digitale che punta a bilanciare il lavoro ai fornelli, e non solo. «Anche se riordinare la cucina può richiedere 20 minuti, tutto dipende dal fatto che qualcuno si sia ricordato di comprare il detersivo per i piatti o abbia pianificato la lista della spesa» ha dichiarato la politica, la quale non ha tardato a rispondere alle critiche. «Ciò di cui sono davvero seccati coloro che sono infastiditi dall'App di condivisione dei compiti – ha scritto in un tweet – è la possibilità di dover iniziare a fare la propria parte in casa».
Come funzionerà l’App
L’App voluta dal Governo spagnolo sarà gratuita e disponibile su qualsiasi smartphone. Probabilmente entro la fine dell’estate i cittadini spagnoli potranno scaricarla direttamente sul loro telefono, iniziando a segnare le attività casalinghe effettuate. Pulire il pavimento, tirare l’aspirapolvere, cucinare, sparecchiare, stendere. La segreteria di Stato ha portato, come esempio, quello delle App utilizzate generalmente per dividere le spese in viaggio o tra coinquilini fuori sede. Ad ogni acquisto, gli utenti di quelle App annotano sul dispositivo la cifra spesa per la benzina o per il cibo, e l’App conteggia meccanicamente quanto l’uno debba all’altro.
I dati sulla parità di genere
L’idea di “Equality” nasce all’interno del “Piano di Corresponsabilità”, una nuova politica pubblica del Governo spagnolo che punta a mitigare la violenza di genere. In effetti, la parità di genere continua a rimanere una questione spinosa in Spagna, come nel resto d’Europa. L’Ocse ha di recente pubblicato un rapporto in cui sottolinea l’urgenza di impegnarsi di più sul fronte della parità di genere in tutti i Paesi aderenti.
In particolare, in Italia, come riporta l’ultimo rapporto annuale di Save The Children, il 74% del totale delle ore di lavoro non retribuito di assistenza e cura grava sulle spalle delle donne. Le donne lavoratrici contribuiscono alle attività domestiche con 2,8 ore in più al giorno rispetto agli uomini, un divario che sale a 4,2 quando ci sono bambini in casa. Avere figli, in sostanza, accentua le disuguaglianze tra quote rosa e quote blu, tanto che 7 volte su 10 sono le mamme a cucinare per la famiglia e a effettuare le pulizie domestiche.