È tempo di fare le valigie, ma se c’è chi parte per il mare, sognando spiagge caraibiche e chi sogna la frescura della montagna, c’è anche chi parte per diventare genitore.
Sì perché il nostro Paese, in materia di PMA è ancora molto indietro, normato da una legge che sta per compiere vent’anni e troppo restrittiva, che con il suo testo vuole decidere chi ha il diritto di diventare genitore: le coppie eterosessuali, e chi no, tutti gli altri. Attese lunghissime nel pubblico, nonostante la tempestività, quando si parla di PMA sia estremamente importante. Costi troppo alti nel privato, e soprattutto con differenze abissali tra regioni, dovute all'autoregolamentazione.
Chi parte e quanto spende
Non dobbiamo pensare che gli italiani siano i soli a muoversi alla ricerca della genitorialità, da tutto il mondo, per lo più 35-44 enni partono alla volta delle tecniche di PMA accessibili e all’avanguardia.
Le spese sono molto alte per chi desidera diventare genitore, 417 milioni di dollari nel 2021 era il giro d’affari generato dal turismo procreativo, 741 milioni di dollari nel 2022 e si prospettano 6.2 miliardi entro il 2030.
Le mete estere più gettonate
Turchia, meta per la quale parte oltre il 42% dei pazienti, seguita da Spagna e Thailandia offrono tecniche sicure, all’avanguardia, aperte a tutti e non poi così costose. A differenza degli USA dove un ciclo di fivet può costare 15mila dollari.
Inoltre in Messico e in Thailandia è possibile scegliere il sesso del bambino o della bambina, prima di sottoporsi al ciclo di PMA, cosa che in Italia è possibile solo in relazione a eventuali malattie genetiche legate al sesso del nascituro.
E se si vuole restare in Italia?
Se ci si vuole rivolgere a una clinica italiana bisogna tener presente che ogni regione ha le proprie regole in materia di PMA, dunque di cicli massimi cui potersi sottoporre e ogni realtà si auto regolamenta anche in materia di limiti di età.
La regione che ha il limite più stringente di età massima cui sottoporsi a tecniche di PMA è l’Umbria che sia per fecondazione omologa che per eteronoma ha il limite di 42 anni di età. Seguono Puglia, Calabria, Sicilia e Friuli con 43. Lombardia, Piemonte, Liguria, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Campania, Marche e Basilicata estende il limite a 46 anni ma solo il Veneto arriva a 50 anni con ben 6 cicli cui ci si può sottoporre.
La regolamentazione a macchia di leopardo, porta molte coppie a spostarsi, o dal sud al nord Italia, alla ricerca di un centro pubblico che permetta dunque di abbattere i costi, considerando che al sud le cliniche che fanno PMA sono perlopiù private.
Chi si muove verso l'estero invece lo fa perché essendo la donazione di gameti in Italia, totalmente altruistica la maggior parte dei gameti utilizzati sono congelati e il congelamento può inficiare sulla buona riuscita della tecnica di PMA. All'estero invece in alcuni Paesi è previsto almeno un rimborso per il donatore.
Le novità per il 2024
La PMA fa parte dei livelli essenziali di assistenza (LEA) dal 2017, ossia tutti quei servizi che il Sistema Sanitario Nazionale è tenuto a fornire ai cittadini gratuitamente o tramite pagamento di un ticket. Recentemente è stato approvato il “Decreto Tariffe” da parte del Ministero della Salute, ci sono infatti voluti 6 anni, dal 2017, perché il Ministero approvasse l’entrata in vigore dei LEA.
L’attivazione definitiva è prevista per il 1° gennaio 2024. Questo passo avanti permetterà di sanare le differenze in merito ai costi tra regioni e di erogare in maniera omogenea le prestazioni ambulatoriali di PMA.
Ad oggi un ticket costa 66€ in Lombardia e quasi 3000€ in Sicilia.