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31 Maggio 2023
15:30

Denatalità e infertilità: un problema non solo al femminile

L'infertilità è un problema che sta condannando l'Italia: le cause sono di vario tipo ma spesso anche mediche e coinvolgono sia uomini che donne. Qui un approfondimento delle principali cause di infertilità maschile.

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Denatalità e infertilità: un problema non solo al femminile
Ostetrico
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Siamo un popolo che invecchia  e i dati sono sinceramente preoccupanti. Seppur la statistica sia considerata da qualcuno una scienza imperfetta (il poeta Trilussa fece l’esempio del pollo che, se in una coppia viene mangiato solo da uno dei due soggetti, secondo la statistica risulta diviso a metà), nei grandi numeri riesce certamente a dare una visione realistica di quanto si stia verificando.

Parlando di fertilità poi, l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) scatta una fotografia del Bel Paese ben poco rassicurante: dal 2008 il calo di fecondità è costante e a partire dal 2014 ogni anno il tasso di nascite diventa un record in negativo mai registrato in Italia dal 1861 in poi.

Visto da questa prospettiva il futuro può sembrare ancora più critico e perfino alcune aziende note per la loro attività in campo neonatale e pediatrico hanno elaborato un significativo progetto di sensibilizzazione in proposito: “La promessa di Adamo” (questo il nome del programma) parte dalla storia inventata ma plausibile di un unico bambino nato in tutta Italia nell’anno 2050 e cerca di indagarne le cause – fortunatamente non irreversibili – che si radicano già nel nostro presente.

Parliamo di un sacco di ragioni di tipo socio-economico (come il lavoro precario, la mancanza di servizi per l’infanzia, l’aumento degli anni dedicati allo studio, scarsi congedi genitoriali e pochi sostegni economici) e altrettante di tipo culturale, politico e antropologico (tra cui ambiente, alimentazione e stile di vita): il risultato è un numero sempre maggiore di donne che arriva al termine dell’età procreativa senza figli.

Tuttavia, se pur tutte queste sono motivazioni reali che contribuiscono ad una riduzione della natalità, pochi si soffermano anche sulle cause di tipo clinico che sono invece responsabili del drastico abbassamento della fertilità e possono riguardare sia le donne sia gli uomini.

Il coinvolgimento di entrambi i generi è importante da sottolineare perché fino a pochi anni fa era molto più immediato imputare la mancata fecondità alle sole donne, sulle quali gravava quindi il peso e la responsabilità di mettere al mondo gli eredi di ogni stirpe familiare.

Per tradizione, dunque, è diventata consuetudine che la fertilità femminile fosse molto controllata e la branca medica della ginecologia è nata anche per questo motivo. Non altrettanta attenzione era riservata al mondo maschile dove, ancora oggi, risulta assai strano per un uomo mettere in programma qualche controllo andrologico. E invece sarebbe alquanto necessario.

Quali sono le principali cause cliniche di infertilità maschile?

Sul podio delle cause di infertilità maschile sta certamente il varicocele che si configura come il responsabile di questo problema nel 35-40% dei casi. Di cosa si tratta? È una dilatazione del principale circolo venoso del testicolo che determina come conseguenza un danno all’organo stesso.

Tre sono le principali cause d'infertilità maschili: varicocele, criptorchidismo e patologie dei dotti seminali

Esso si sviluppa a causa di una inversione di flusso venoso della gonade maschile che porta ad una serie di conseguenze quali: aumento della temperatura; ristagno venoso; riduzione di apporto di ossigeno; reflusso di sostanze tossiche provenienti da rene e dal surrene. Si tratta di una patologia che, nella maggioranza dei casi, è asintomatica e che quindi è di difficile diagnosi a meno di una corretta formazione all’autopalpazione maschile a partire dall’adolescenza.

Il trattamento dei casi più gravi e sintomatici (c’è da dire che il parere degli andrologi è spesso difforme su quando sia il caso di trattare comunque precocemente il problema) rimane sempre quello chirurgico ma con differenti approcci che si sono via via sviluppati: oltre alla chirurgia aperta (la cui tecnica classica prevede la legatura in alto della vena spermatica in modo da rimarginare il problema del reflusso) oggi è possibile operare anche in laparoscopia o tramite trattamento angiografico. In quest’ultimo caso attraverso un piccolo catetere viene somministrata in loco una sostanza embolizzante che blocca la vascolarizzazione senza bisogno di chirurgia.

Inutile negare comunque che a prescindere dal tipo di trattamento, più precoce è la correzione, maggiori sono i risultati in termini di ripresa della fertilità.

Subito in coda, ma con un distacco notevole, compare sul podio il secondo motivo principale di infertilità maschile ovvero il criptorchidismo, responsabile per il 6-7% di tutti i casi diagnosticati. Si tratta della mancata o incompleta discesa dei testicoli all’interno della sacca scrotale: i danni possono essere di vario genere tra i quali lo sviluppo di tumori maligni.

Nei soggetti con criptorchidismo, una volta eseguita una diagnosi accurata, pur tenendo conto che nel 75% dei casi (monolaterali) il testicolo ritenuto tende a discendere spontaneamente, bisogna agire con un trattamento (in modo particolare se la discesa non è avvenuta entro il primo o il secondo anno di vita) che può essere medico se si somministrano ormoni-gonadotropine o chirurgico se si pratica l’orchidopessi, ovvero il testicolo ritenuto viene fissato chirurgicamente allo scroto.

Da non confondere con il criptorchidismo è invece il fenomeno del testicolo retrattile: si tratta in questo caso di gonadi che hanno completato il processo di discesa ma che hanno una lassità dell’ancoraggio del testicolo nel cavo scrotale. Cosa fare in questo caso? A meno di casi complessi la medicina è qui unanime a dire che il trattamento conservativo (e quindi di attesa) è da preferire, accompagnato dai dovuti controlli periodici.

Apparato riproduttivo mas chile

Manca a questo punto il terzo posto della nostra lista, occupato dalle patologie dei dotti seminali che tuttavia influenzano la fertilità solo nel 3% dei casi: ernie inguinali, cisti o raccolte liquide vicino ai testicoli come l’idrocele possono contribuire a ridurre il tasso di fertilità di un individuo e quindi spesso richiedono di essere trattate non appena diagnosticate.

Uscendo dal podio non smettono comunque altre possibili cause o concause di ipofertilità ma certamente con una incidenza ben minore: problematiche genetiche (come la Sindrome di Klinefelter), infezioni del testicolo (orchiti), testicoli malfunzionanti (ipogonadismo), tumori maligni o esiti di chemio o radioterapia sono comunque aspetti presenti ma che, fortunatamente, colpiscono una percentuale ben più ridotta di popolazione.

Prevenire è sempre meglio:

Non rimane che prendere atto senza troppe ansie delle possibili cause di infertilità maschile e agire di conseguenza puntando al modello di medicina più efficace: quello della prevenzione.

Il personale sanitario può essere il nostro punto di riferimento principale per rispondere a dubbi, domande e perplessità mentre imparare ad osservare i cambiamenti del proprio corpo, sia visivi che tattili (mediante l’autopalpazione) diventa la strategia più efficace per scorgere quanto più precocemente un problema e indirizzarci per la diagnosi al giusto professionista così da trattarlo senza incorrere in danni particolari.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Riccardo Federle
Ostetrico
Laureato in ostetricia nel 2013 con 110/110 e lode, dopo una specializzazione triennale dedicata alla medicina non convenzionale (2017) nel 2020 ho conseguito un master in “Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza” e uno in “Medical Humanities”. Nel 2023 ho terminato un master in “Management per le funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie”. Ostetrico e referente rischio clinico presso l’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda, sono socio fondatore e presidente dell’associazione di divulgazione scientifica “La Lampada delle Scienze”. Mi occupo inoltre di progetti scolastici e consulenze aziendali.
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