I nostri bimbi dalla scuola materna alle elementari, in alcuni casi anche alle scuole medie, non trascorrono il pranzo con noi genitori ma, seduti accanto ai loro compagni di classe. I piccoli infatti, se li iscriviamo, possono accedere al servizio di mensa scolastica, e mangiare pietanze diverse ogni giorno.
Viene studiata per loro una dieta equilibrata e varia, ricca di frutta, verdura, pesce e carne. Mangiare insieme agli altri bimbi, poi, può anche essere utile a renderli meno schizzinosi e a convincerli ad assaggiare perfino i broccoli. Ci sono circostanze per le quali, però, non possono mangiare le stesse cose che mangiano gli altri e in questo caso possono ricorrere a diete speciali.
Cosa sono le diete speciali
Le diete speciali permettono ai bimbi di vedere escluse dal loro menù tutte quelle pietanze che non possono mangiare. In alcuni casi sono la risposta della ristorazione scolastica a delle esigenze cliniche dei bambini, infatti per accedervi bisogna portare un certificato firmato da un medico che attesti l'allergia o l'intolleranza a certi alimenti.
In questo caso va informato l'ente che si occupa della ristorazione scolastica sul territorio e l'ATS. In altri casi, invece, le diete rispondono a bisogni di carattere etico o religioso, permettendo ai piccoli di non mangiare carne per esempio.
A queste si somma la dieta leggera, comunemente chiamata "dieta in bianco" il pasto che il genitore chiede alla scuola e deve essere comunicato all'ente che si occupa della ristorazione entro le 9.00. É un menù d'emergenza di cui tutte le scuole dispongono per venire in contro a problematiche del bambino passeggere come gastriti, enteriti, sindromi post-influenzali, generalmente consiste in un primo piatto di pasta o riso condito col solo olio e un secondo leggero, con verdura. La cosa importante è che tutte queste diete garantiscano al bambino un'alimentazione sana, varia e adatta al suo sviluppo.
Per le diete speciali entra in gioco la figura della dietista che elabora quella ad hoc per il bambino, come ci ha detto in un'intervista la dottoressa Muollo. «La dietista – continua la dott.ssa Muollo – si occupa delle diete speciali, che oggi sono particolarmente impegnative, considerata l’ingente quantità di celiaci e intolleranti, e per cui vige un’attenzione estrema. La dietista elabora un menù che sia il più simile possibile a quello degli altri bimbi e la mensa scolastica si occupa di servire prima i bimbi con allergie o intolleranze, così che non avvengano contaminazioni».
Celiachia o favismo
La celiachia è una malattia infiammatoria dell'intestino che colpisce alcune persone all'assunzione di glutine; il favismo, invece è l'assenza di un enzima nel corpo essenziale per la digestione appunto delle fave.
Nel primo caso la scuola deve garantire la sostituzione dei cibi contenenti glutine, quali pane, pasta, con pietanze senza glutine, nel secondo caso, individuato il bambino affetto da favismo, non potranno essere somministrate lui fave, verbena, piselli, legumi o mirtilli.
Ad essere ammessi, se non segnalati dal medico sono ceci, fagioli, fagiolini e lenticchie. La produzione e la preparazione dei cibi deve avvenire sempre senza che questi siano contaminati dai prodotti che invece potrebbero causare una reazione nel bambino.
Allergie o intolleranze
I genitori dovranno curarsi di indicare tutti gli alimenti che il piccolo non può assumere, mostrando il certificato medico e il risultato del test diagnostico.
Anche in questo caso il personale della mensa starà molto attento che il cibo del bambino non venga contaminato. Il piccolo può accedere a questa dieta priva di uno o più alimenti anche se è in attesa di un test diagnostico ma si sospetta che abbia un'allergia o un'intolleranza.
Le allergie e intolleranze più diffuse per le quali sono previste diete alternative sono:
- latte vaccino e derivati: sono banditi formaggi, besciamella, pana e burro dalla preparazione di risotti e passati di verdura, lo stesso vale per il parmigiano grattugiato e la pizza che va sostituita con una focaccia al pomodoro. Vietati anche i sughi pronti da sostituire alternativamente con olio o pomodoro. Quando di secondo c'è il formaggio va sostituito con carne, pesce, legumi. Anche lo yogurt è sostituito dalla frutta
- uovo e derivati: la frittata o le uova sode di secondo vanno sostituite con carne bianca o rossa, formaggio e legumi, vanno evitati i piatti pronti come pesce impanato o hamburger
- pesce: i secondi di pesce sono sostituiti da carne, legumi, formaggi o uova.
- nickel: vanno evitati frutta secca come noci, nocciole, arachidi, semi di girasole, legumi tra cui fagioli, piselli, ceci e lenticchie, soia. Alcune verdure poi potrebbero contenere la sostanza, cavolo verde, carote, cipolle, lattuga e mais. Lo stesso vale per alcuni tipi di pesce, come crostacei, molluschi, salmone e tonno e per le farine.
- muffe: sono banditi i cibi in scatola, come tonno o legumi e sughi pronti.
- legumi o soia
- frutta secca
Cultura o religione
Si chiama dieta a carattere etico-religioso, quella che prevede l'esclusione di alcuni alimenti da parte del bimbo per poter rispettare le regole imposte dal suo credo religioso.
Generalmente i genitori dei bambini di religione islamica o ebraica segnaleranno sul proprio modulo di non potersi cibare di carne suina e dei suoi derivati, come insaccati e salumi.La religione induista, invece prevede che bimbi e adulti non mangino carne bovina.
Ovviamente in questo caso non serve alcun certificato medico, oggi viviamo in una società multietnica che deve avere tra i suoi obiettivi quello di valorizzare e rispettare tutte le culture, partendo anche dall'alimentazione.
Fanno parte di questa tipologia di dieta anche quella vegana o vegetariana.
Patologie
Diabete, obesità, ipercolesterolemia, hanno bisogno di diete speciali, studiate da un professionista e che il bimbo si attenga a queste, ATS ha delle linee guida da seguire, ma ci si attiene al parere del medico curante. L'importante è che il bimbo sia provvisto di certificato medico.
La cosa più importante è che i piccoli possano accedere a una dieta sana e varia, che magari non hanno la possibilità di seguire a casa e che siano sempre sicuri che ciò che è nel loro piatto non gli farà male.