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1 Agosto 2023
17:03

Discalculia: cos’è, quali sono i sintomi e come si manifesta nella vita di tutti i giorni

La discalculia evolutiva è un disturbo dell’apprendimento che influisce negativamente sulla capacità di una persona di eseguire operazioni di calcolo e comprendere l’aritmetica. Il disturbo, infatti, colpisce le aree del cervello che gestiscono le abilità relative alla matematica e ai numeri. In genere i primi segnali compaiono durante l’infanzia, anche se gli adulti potrebbero essere discalculici senza saperlo.

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Discalculia: cos’è, quali sono i sintomi e come si manifesta nella vita di tutti i giorni
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La discalculia evolutiva è uno di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), riconosciuti dalla legge  italiana dall’ottobre 2010. Consiste in una difficoltà di apprendimento che influisce negativamente sulla capacità di utilizzare e acquisire abilità matematiche, anche se non si tratta di una malattia. Esistono diverse sfaccettature della discalculia: alcuni hanno difficoltà nel leggere i numeri, altri nello svolgere i calcoli a mente, altri ancora a gestire il denaro e le cifre. Non significa avere una bassa capacità intellettuale, tuttavia la discalculia crea dei limiti nella vita di tutti i giorni.

Che cos’è la discalculia

La discalculia evolutiva rientra nei disturbi dell’apprendimento, al pari di dislessia, disgrafia e disortografia. Si tratta dell’incapacità, parziale o totale, di eseguire operazioni di calcolo, comprendere il significato di quantità, il senso del numero o di comprendere l’aritmetica.

Non è una malattia e non deriva da una riduzione della capacità cognitiva o da disagi ambientali o psicologici. Pare, invece, che la discalculia sia il frutto di disfunzioni del sistema nervoso centrale.

Generalmente, viene rilevata tra i 6 e i 18 anni, quindi in età evolutiva, ma la scoperta può avvenire anche più tardi.

Ai tre sottotipi, se ne aggiunte in genere un quarto disturbo di calcolo misto, in cui convivono più tipi di discalculia.

Come funziona il cervello di un bambino affetto da discalculia

Quando si elaborano i numeri e si svolgono esercizi di aritmetica è coinvolta una rete neurale che, in caso di discalculia, è parzialmente diversa: nella discalculia è stata segnalata una anomalia nella connessioni della corteccia parietale compreso il solco intraparietale (IPS), ma anche la corteccia frontale e occipito-temporale.

Nelle percorsone discalcule il cervello e, in particolare, il processo di elaborazione visiva, memoria a breve e lungo termine, lingua, comprensione di quantità e calcolo, funzionano in modo diverso rispetto alle persone neurotipiche.

Nella pratica, un giovane studente con discalculia evolutiva ha difficoltà nelle prove numeriche e aritmetiche di base come, ad esempio, leggere e scrivere correttamente i numeri o svolgere i calcoli a mente.

Da cosa è causata la discalculia

All’origine della discalculia ci sarebbero delle disfunzioni del sistema nervoso centrale, anche se le cause non sono ancora state accertate, come nel caso degli altri disturbi dell’apprendimento.

Vediamo più nel dettaglio quali potrebbero essere i principali fattori scatenanti, riportati dall’Istituto Superiore di Sanità:

  • Fattore ereditario (la presenza di un familiare con discalculia)
  • Fattore ambientale (la madre ha assunto alcol o droghe in gravidanza)
  • Presenza di altri disturbi del linguaggio e dell’attenzione

Sintomi della discalculia

I segnali più frequenti di discalculia prima dell’inizio della scuola sono:

  • difficoltà nel contare e nel ricordare i numeri
  • difficoltà nell’associare e comprendere i simboli numerici
  • difficoltà nel ricordare oggetti o elementi in sequenza
  • difficoltà nella comprensione del senso del numero e della quantità

Sintomi in età scolare

Durante la scuola, un alunno discalculico presenta i seguenti sintomi, come riporta l’Istituto Superiore di Sanità:

  • incapacità di comprendere i concetti di base di particolari operazioni
  • mancanza di comprensione dei termini o dei segni matematici
  • mancato riconoscimento dei simboli numerici
  • difficoltà ad attuare le manipolazioni numeriche standard
  • difficoltà nel riconoscere i numeri pertinenti al problema aritmetico considerato
  • difficoltà ad allineare correttamente i numeri, o a inserire decimali o simboli durante i calcoli
  • scorretta organizzazione spaziale dei calcoli
  • incapacità ad apprendere in modo soddisfacente le tabelline della moltiplicazione

Come si diagnostica la discalculia

La discalculia viene accertata attraverso una valutazione specialistica. In genere, è l’insegnante che, dopo aver tentato delle attività di recupero senza successo, mette al corrente la famiglia dell’ipotesi di una difficoltà di apprendimento da parte del piccolo scolaro. Se la valutazione dello specialista, di solito il Neuropsichiatra Infantile (NPI) oppure lo Psicologo, conferma i dubbi della docente, l’alunno riceverà il documento di certificazione diagnostica da portare a scuola per dimostrare le sue difficoltà.

L’accertamento della discalculia avviene attraverso test standardizzati

I segnali d’allarme che aiutano il genitore, già in età prescolare, a riconoscere la discalculia sono diversi, dalla difficoltà nel contare a quella a ricordare i numeri. Anche se a volte è la maestra della primaria ad accorgersi per prima dei segnali, vedendo il piccolo cimentarsi nei suoi primi veri e propri esercizi di matematica.

L’accertamento della discalculia avviene attraverso test standardizzati e le valutazioni sono finalizzate ad indagare non solo le abilità di calcolo, ma anche le competenze cognitive e le abilità di scrittura e lettura poiché a volte coesistono due o più disturbi. In caso di diagnosi di discalculia, regolamentata dalla Legge 170/2010, viene rilasciata ai genitori la certificazione di DSA da consegnare a scuola.

Come viene trattata e gestita la discalculia

La scuola ha un ruolo primario nella gestione di un alunno discalculico. Quando i genitori presentano la certificazione di DSA, il corpo docenti lavora alla realizzazione di un percorso personalizzato per il piccolo a lungo termine.

Al di fuori della scuola, esistono strutture e professionisti che offrono trattamenti specialistici di tipo psicopedagogico che hanno l’obiettivo di migliorare il corso evolutivo della discalculia e che vengono proposti sulla base delle specifiche esigenze del singolo paziente.

Trattamento con il programma Feuerstein

Il “Metodo Feuerstein” è un programma di sviluppo delle potenzialità di un individuo inventato dallo psicologo israeliano Reuven Feuerstein e applicato in caso di diverse difficoltà, tra cui la discalculia. Viene proposto, infatti, quando serve stimolare un aumento delle prestazioni in un giovane studente, così che diventi più flessibile. Nello specifico, prevede due attività:

  • Programma di Arricchimento Strumentale (PAS), che consiste in esercizi con carta e matita che non richiedono particolari conoscenze scolastiche ma arricchiscono le strategie cognitive del paziente
  • Lavoro in team con genitore e insegnanti

Impatto della discalculia

La discalculia ha un forte impatto nella vita quotidiana e in ambito scolastico, che non si limita a quello di gestire le lezioni di matematica e i compiti a casa. I concetti e le abilità matematiche, in effetti, sono utilizzati ovunque e nella vita quotidiana. Tuttavia, una volta certificata, è possibile lavorarci e trovare soluzioni per costruire dei punti di forza.

A scuola il piccolo potrebbe sentirsi diverso dai compagni o, addirittura, emarginato. In genere, infatti, un piccolo discalculico ha difficoltà a riconoscere i numeri, è più lento dei coetanei nelle operazioni di calcolo e si confonde nel ricordare le cifre e gli oggetti in ordine, il che potrebbe creargli imbarazzo o disagio tra i banchi. In più, svolge le verifiche con degli strumenti di ausilio, come calcolatrici o tabelle, di cui i suoi compagni sono sprovvisti, percependosi, magari, meno dotato degli amici.

Le difficoltà persistono anche in ambito extrascolastico. Ecco le attività quotidiane in cui un piccolo discalculico potrebbe incontrare difficoltà, come riporta l’Unesco:

  • Abilità sociali: il piccolo potrebbe evitare di creare nuove amicizie o partecipare alle attività per la scarsa autostima, dovuta alla diagnosi e ai fallimenti in classe
  • Senso dell’orientamento: il giovane discalculico potrebbe avere difficoltà a distinguere la destra dalla sinistra, a raggiungere i luoghi con le mappe o le indicazioni, a immaginare come apparirebbe un edificio se visto da un’altra angolazione, con conseguenti problemi nella guida
  • Coordinazione fisica: il piccolo potrebbe apparire più goffo nello sporto o potrebbe avere difficoltà nel giudicare le distanze tra gli oggetti
  • Gestione del denaro: potrebbe essere difficile per lui calcolare una mancia, contare il resto, rispettare un budget, stimare i costi
  • Altre abilità: un bimbo discalculico potrebbe avere difficoltà a capire in che quantità usare un ingrediente in cucina, a stimare la velocità con cui si muove un’auto, eccetera
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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