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20 Ottobre 2023
9:00

Disturbo della coordinazione motoria: cos’è e a che età si manifesta

Il Disturbo della Coordinazione Motoria si manifesta nel bambino con difficoltà motorie che interferiscono con le attività quotidiane. Anche se le sue abilità motorie sono al di sotto di quanto atteso per la sua età, non presenta condizioni mediche come patologie neurologiche o paralisi cerebrali. La diagnosi, effettuata dal neuropsichiatra infantile, avviene generalmente intorno ai 5 anni di età.

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Disturbo della coordinazione motoria: cos’è e a che età si manifesta
Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva
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Il Disturbo della Coordinazione Motoria (DCD – Developmental Coordination Disorder) si manifesta con la presenza di abilità motorie al di sotto di quanto atteso per l'età e con difficoltà motorie che interferiscono con le normali attività quotidiane e scolastiche. Il Disturbo si sviluppa in assenza di condizioni mediche tali da spiegare la condizione, come patologie neurologiche o paralisi cerebrali. I bambini che manifestano il Disturbo della Coordinazione Motoria sono quindi solitamente quei bambini che appaiono goffi, impacciati, scoordinati appunto. La prevalenza viene generalmente stimata intorno al 5-6% dei bambini in età scolare, più frequente nei maschi che nelle femmine, tuttavia spesso non viene ancora riconosciuto e diagnosticato tempestivamente.

Come si manifesta il disturbo della coordinazione motoria?

Per rispondere a questa domanda è necessario partire dall'inquadramento del Disturbo della Coordinazione Motoria: nel manuale diagnostico DSM-V questo è definito come "disordine neurobiologico complesso caratterizzato da deficit neuropsicologici in termini di immaginazione motoria, pianificazione, programmazione ed esecuzione di un atto motorio" e rientra nella categoria "disordini motori" dei disturbi del neurosviluppo. Include quindi bambini con:

  • difficoltà grosso – motorie (equilibrio, passaggi posturali, deambulazione, corsa, salti…)
  • fino-motorie (prensione e manipolazione dell'oggetto, movimenti fini e dissociati delle dita, prassie manuali, grafismo)
  • sensoriali (fissazione e inseguimento visivo…)

Questi bambini hanno un'intelligenza nella norma, tuttavia faticano nello svolgimento di attività quotidiane che richiedono l'utilizzo di coordinazioni motoria e hanno difficoltà nell'apprendimento degli atti motori coordinati. Appaiono goffi, lenti, con difficoltà grafo-motorie, di mantenimento dell'equilibrio e di regolazione tonica.

Spesso il Disturbo della Coordinazione Motoria si presenta associato ad altri disturbi evolutivi del bambino, quali iperattività, disturbi del linguaggio e disturbi specifici dell'apprendimento.

Cause

Come nella maggior parte dei disordini del neurosviluppo, non è stata identificata un'unica e certa causa scatenante. Le ipotesi ezio-patogenetiche comprendono infatti sia una predisposizione genetica (ipotesi supportata anche dalla maggior frequenza nella popolazione maschile) che fattori acquisiti precoci e fattori ambientali caratterizzanti lo sviluppo di ciascun bambino.

Le cause di Disturbo della Coordinazione Motoria possono essere quindi:

  • Predisposizione genetica
  • Nascita pretermine e postermine
  • Sofferenza e basso peso alla nascita
  • Fattori ambientali

Diagnosi del disturbo della coordinazione motoria

La diagnosi è di esclusiva competenza medica, nello specifico è necessario rivolgersi al neuropsichiatra infantile. Quest'ultimo, solitamente lavorando in èquipe con psicologi, terapisti della neuro e psicomotricità evolutiva e logopedisti, procede alla definizione dell'iter diagnostico, che consiste in:

  1. Valutazione a livello psicometrico dell'intelligenza del bambino (solitamente compito dello psicologo), che per avere diagnosi di Disturbo della Coordinazione Motoria deve risultare in norma
  2. Valutazione delle competenze motorie tramite questionari ai genitori e somministrazione diretta (solitamente compito del TNPEE) di prove standardizzate che valutano gli schemi di movimento, ossia l'equilibrio, l'inseguimento visivo, i movimenti di mani e dita, eccetera

L'èquipe stabilirà, personalizzando l'iter sulle caratteristiche di ciascun bimbo, con quali altri strumenti indagare ulteriormente il profilo di sviluppo al fine di permettere, oltre alla diagnosi, la descrizione funzionale più precisa possibile. Questo è importante per poter personalizzare poi l'intervento.

Nonostante il Disturbo della Coordinazione Motoria abbia una prevalenza non indifferente, tende ad essere ancora poco conosciuto e diagnosticato, con una grande trascuratezza in Italia rispetto ai paesi del Nord Europa. Attualmente la diagnosi, quando ricevuta, tende ad essere formulata verso i 5 anni di età.

Trattamento ed esercizi per migliorare la coordinazione del bambino

La figura sanitaria preposta al trattamento del Disturbo della Coordinazione Motoria è il terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva (TNPEE). Quest'ultimo stabilisce obiettivi e tipologia del trattamento in accordo con l'èquipe multidisciplinare e sulla base della diagnosi e del profilo funzionale, nonchè delle necessità della vita quotidiana richieste nel contesto di quel specifico bimbo.

Nella stanza di terapia si sperimentano ed acquisiscono nuovi schemi motori, lavorando sugli aspetti prettamente motori e coordinativi e sul rinforzo delle funzioni esecutive che supportano l'organizzazione e la pianificazione del movimento. In questa fase, è bene ricordare che ogni bambino è diverso e, pur con una stessa diagnosi, possono esserci fragilità e potenzialità molto diverse.

Vengono consigliate ai genitori attività da fare a casa che possano stimolare le abilità su cui si è lavorato in stanza con il professionista. Si tratta di attività da svolgere in contesto quotidiano e che non devono essere poste come "esercizi".

La scuola ha invece un ruolo fondamentale. Ha infatti il compito di mediare l'apprendimento per questi bambini, trovando le strategie migliori per renderli partecipi. Si tratta infatti di bambini intelligenti che potrebbero però a volte avere difficoltà nella scrittura e coloritura. Dato che è in questo contesto che il bambino vive maggiormente il confronto con i pari, è fondamentale evitare che si mortifichi, vada in frustrazione o si senta incapace a causa delle sue difficoltà motorie.

L'autostima e lo sviluppo emotivo, nei bambini con per renderli partecipi, possono essere infatti fragili: è necessario vengano supportati nei vari contesti quotidiani così che possano riconoscere le loro capacità e la loro unicità, come tutti gli altri bimbi.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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