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5 Febbraio 2024
12:00

Docente accoltellata da studente a Varese. In arrivo una legge per proteggere il personale scolastico dalle aggressioni

Questa mattina intorno alle 8 un'insegnante di Varese è stata accoltellata da uno studente 17enne all'ingresso della scuola. Pochi giorni fa, dopo i casi di cronaca di Taranto e Foggia, il Ministro Valditara aveva annunciato delle novità per il contrasto delle aggressioni al personale scolastico, mentre alla Camera è stata approvata una proposta di legge per inasprire le pene per chi usa violenza, fisica o verbale, contro docenti e dirigenti scolastici.

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Docente accoltellata da studente a Varese. In arrivo una legge per proteggere il personale scolastico dalle aggressioni
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Stamattina intorno alle ore 8 un’insegnante è stata accoltellata da uno studente all’ingresso di una scuola di Varese. Si tratta della terza aggressione eclatante nei confronti del personale scolastico in dieci giorni, dopo i casi di violenza ai presidi di Taranto e Foggia da parte dei genitori degli alunni. Pochi giorni fa il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, era intervenuto annunciando l’introduzione di diverse novità per contrastare la violenza contro dirigenti e docenti, mentre è in dirittura d’arrivo una proposta di legge che prevede un profondo inasprimento delle pene per chiunque usi violenza fisica o morale nei confronti del personale scolastico.

Nel giro di qualche giorno sono stati brutalmente malmenati due presidi e un docente. L’ultima aggressione risale a stamattina, quando, secondo la prima ricostruzione, all’ingresso dell’istituto professionale Enaip di Varese una docente 57enne è stata accoltellata alle spalle da un alunno minorenne. Il ragazzo è stato bloccato dalla Polizia, mentre la donna è stata trasportata all’ospedale di Varese in codice giallo. Secondo quanto si apprende, non è in pericolo di vita.

L’episodio è accaduto a qualche giorno di distanza dalle violenze di Taranto e Foggia, dove due presidi sono stati aggrediti dai genitori. Mercoledì 31 gennaio è stata la volta di Marco Cesario, dirigente dell’Istituto Comprensivo “Europa Alighieri” di Taranto, assalito e picchiato da una coppia di genitori, un padre e una madre, stanchi di essere chiamati dalle insegnanti per il cambio degli indumenti della figlia, bagnati di pipì. Sabato 27 gennaio, a essere vittima di violenza da parte di genitori era stato invece Pasquale Trivisonne, dirigente scolastico di un secondo Istituto in Puglia, il “Bozzini-Fasani” di Lucera. Il preside era stato aggredito dalla mamma di uno studente, che riteneva insufficiente ed eccessivamente leggera la punizione inflitta ai bulli del figlio, sospesi cinque giorni da scuola.

«Ormai il livello di degrado e violenza a scuola aumenta sempre di più – era stato lo sfogo di Cesario al Tgr Puglia – . I genitori fanno gli avvocati dei figli. Si deve intervenire e bisogna vietare l’ingresso ai genitori perché ora è accaduto a me ma dall’inizio dell’anno è già accaduto cinque o sei volte che genitori sono arrivati a scuola e addirittura nelle aule minacciando i docenti».

In risposta alle due aggressioni, erano arrivate le dichiarazione del Ministro Valditara, che aveva annunciato importanti novità per proteggere insegnanti e presidi dalle aggressioni. Misure che oggi, dopo l’ennesimo caso di violenza contro un docente, rendono forse ancora più evidente l’urgenza di un intervento.

Alla Camera è già stata approvata una proposta di legge (primo firmatario Rossano Sasso della Lega) che ha come obiettivo un inasprimento delle pene per chiunque usi violenza fisica o morale nei confronti del personale scolastico. Entro febbraio arriverà all’esame del Senato. Il disegno di legge prevede pure l’implementazione di un Osservatorio nazionale sulle violenze a scuola e vari momenti formativi.

Lo scorso anno era stato stabilito che l’Avvocatura dello Stato fosse a disposizione gratuitamente per il personale della scuola (1 milione e 200mila dipendenti pubblici) in caso di aggressione. In pratica, il personale scolastico, se aggredito, può essere difeso nelle cause civili e penali da un avvocato dello Stato, senza essere costretto a pagare un legale di tasca propria.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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