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28 Marzo 2024
18:21

Domenica 31 marzo cambia l’ora: 6 consigli per abituare i bambini all’ora legale

Nella notte tra sabato e domenica cambia l'ora: le lancette dell'orologio andranno spostate in avanti e la sveglia al mattino suonerà un'ora prima. Ecco sei consigli per sostenere il piccolo nel cambiamento della routine di sonno.

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Domenica 31 marzo cambia l’ora: 6 consigli per abituare i bambini all’ora legale
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Tra sabato 30 e domenica 31 marzo 2024, allo scoccare delle due di notte, torna l’ora legale. Si dormirà un’ora in meno, e le lancette dell’orologio scorreranno in avanti di 60 minuti. Una notizia antipatica per i genitori già esausti e privati di ore di sonno. Mamme e papà tremano all’idea che la routine del sonno dei figli, architettata e costruita pazientemente nei mesi precedenti, crolli nel giro di un weekend.

In effetti, i figli con il cambio dell’ora vorranno andare a letto più tardi, con conseguente perdita di sonno quando la sveglia suonerà un’ora prima del solito. L’Istituto Superiore di Sanità raccomanda un sonno di 10-13 ore al giorno ai piccoli di 3-4 anni (inclusi gli eventuali sonnellini pomeridiani), di 11-14 ore a quelli di 1-2 anni e fino a 16-17 ore al dì ai neonati.

La perdita di un’ora di sonno rischia di disturbare e innervosire i piccoli, di scombinare i loro ritmi, di influenzarne la capacità di attenzione in classe, l’appetito e l’umore e in generale di avere un impatto più massiccio di quello che ha sugli adulti. Esistono tuttavia dei consigli per mitigare gli effetti dell’ora legale per consentire al pargolo di adattarsi al cambiamento orario.

La preparazione al cambiamento

È utile introdurre, in punta di piedi, una routine diversa già nei giorni che precedono il cambio dell’ora, per rendere il passaggio il meno traumatico possibile, se non quasi impercettibile. Una buona idea, ad esempio, è anticipare progressivamente, di sera in sera, il bagno, la cena e l’orario della buonanotte, abituando il pargolo a stendersi prima (inizialmente, anche di 10-15 minuti rispetto all’orario abituale). La parola d’ordine è: gradualità.

A letto, insieme

Se, comprensibilmente, non intende chiudere occhio un’ora prima si consiglia comunque di rimanere a letto in una condizione di rilassamento. Si può ingannare il tempo leggendo una fiaba, raccontandogli una storia, cantandogli una canzoncina, o intrattenendolo con un gioco tranquillo.

Dormire di più prima

È opportuno evitare di stancare eccessivamente il piccolo o di fare le ore piccole nei giorni che precedono il cambio dell’ora in modo che non arrivi già stanco 31 marzo, quando torna l’ora legale e si dorme un’ora in meno. La regola è: ricaricare le pile prima del cambiamento.

Attenzione alle luci

Le luci giocano un ruolo di primo piano nella fase dell’addormentamento, specie se si tratta di bimbi piccoli. L’ormone della melatonina, che regola il ritmo circadiano dell’organismo, aumenta con il buio, aiutando ad indurre il sonno, mentre diminuisce con la luce, incoraggiando la veglia. Perciò è utile spegnere o almeno abbassare le luci della camera da letto del piccolo quando si vuole dormire e accendere le luci, o esporlo a quella solare, al risveglio. Ha senso pure abbandonare i dispositivi luminosi 30-60 minuti prima del sonno.

Favorire una corretta igiene del sonno

In generale, si consiglia di prestare particolare attenzione all’igiene del sonno nei giorni di transizione. È opportuno rispettare la routine pre-sonno, evitando una cena pesante, bevande energetiche ed esercizi faticosi nelle tre ore che precedono la buonanotte e seguendo meticolosamente i passaggi pre-nanna del bagno, del lavaggio dei denti, del pigiama, della favola. Si suggerisce pure di evitare l’esposizione agli schermi – inclusi tablet, tv e videogiochi – prima del sonno.

Essere pazienti

Dormendo di meno e scombinando i suoi ritmi (del sonno, dei pasti e in generale della sua quotidianità) il bambino con il cambio dell’ora a volte si dimostra più stressato, irritato, frustrato, incline sbalzi di umore e nervosismo. Anche se a volte trattenersi è complicato, ha senso per i genitori cercare di essere più indulgenti e comprensivi verso il piccolo, sostenendolo nell’adattamento che può durare anche qualche settimana. Dopotutto, è un essere umano, non un robot né un orologio.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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