Baciarsi sotto il vischio porta fortuna. Siamo cresciuti con questa tradizione che non è poi così male. Ogni anno, durante le feste di fine anno, appendiamo un rametto di questa pianta allo stipite di una porta o semplicemente lo teniamo alto in mano, per dare un bacio alle persone a noi care. Come spiegare ai bambini la tradizione del bacio sotto il vischio? Da dove nasce questa usanza.
Forse non tutti sanno che ci sono alcune storie e leggende alla base di un gesto che pratichiamo uguale ogni anno e che tramandiamo di generazione in generazione. Racconti che è bello narrare anche ai nostri bambini, per conoscere da dove deriverebbero alcune belle tradizioni che sono auspicio di buona sorte e di fortuna.
Cosa vuol dire baciarsi sotto il vischio
Baciarsi sotto il vischio è una bella tradizione natalizia che si rinnova anno dopo anno. Gli innamorati o, più in generale, chi si vuole bene, durante le feste di fine anno sono invitati a scambiarsi un dolce bacio sotto un rametto di vischio, per sperare nella fortuna e nelle prosperità. La tradizione è davvero molto antica, molto più di quanto potremmo pensare. E si tramanda di solito di generazione in generazione.
Di solito il rametto di vischio viene appeso sopra la porta di ingresso, sullo stipite di una porta all'interno della propria casa o semplicemente si tiene in mano, invitando le persone care a rimanere per qualche istante lì sotto. Qui ci si scambia un dolce e affettuoso bacio, nella speranza che porti fortuna, dal momento che la pianta è simbolo di prosperità, positività e buona sorte, soprattutto in amore. Tutto è nato da una leggenda dei Celti, presa in prestito dalle altre culture, anche quella cristiana, che ha fatto propria questa bella usanza.
Cos'è era il vischio secondo i Celti
Secondo le popolazioni celtiche, il vischio era una manifestazione terrena e vivente degli dei. Per i Druidi, la pianta aerea senza radici, che sopravvive attaccato al tronco di altri alberi, era la rappresentazione degli dei che vivono in cielo e che tramite il vischio facevano sentire la propria presenta tra gli uomini. Non potevano toccare il terreno per non perdere la propria divinità, per questo il vischio non ha radici.
La pianta della luna, come veniva anche chiamata, a causa delle bacche bianche e lattiginose che sembrano brillare al buio, veniva raccolta solo in caso di necessità. E bisognava usare un falcetto d'oro: chi la tagliava doveva indossare abiti bianchi, non avere scarpe ai piedi ed essere a digiuno.
La leggenda di Baldr
Per spiegare perché è credenza popolare che baciarsi sotto il vischio sia di buon auspicio, dobbiamo far riferimento alla leggenda di Baldr.
Odino, re degli dei e padre di tutte le cose presenti sulla terra, aveva molti figli. Uno di questo era Loki, un dio molto cattivo. Loki provava invidia nei confronti di Baldr, figlio della dea Freya, una delle spose di Odino e protettrice dell'amore e degli innamorati. Baldr, infatti, era considerato il più bello, il più buono e il più amato tra le divinità. Freya, per paura che potesse capitargli qualcosa, fece giurare a tutto e a tutti di non far del male a suo figlio. Si dimenticò, però, di chiedere lo stesso giuramento al vischio: non vivendo in aria e non vivendo in terra, non lo considerava un pericolo.
Loki colse l'occasione al volo. Prese i rami del vischio per costruire un dardo appuntito. Lo diede in mano a Hoder, il dio cieco. Era usanza tra le divinità, infatti, lanciare qualsiasi cosa a Baldr, perché tanto era immune a tutto e non poteva farsi male. Hoder non gli lanciava mai niente e, quando Loki gli diede una mano per partecipare al "gioco", decise di buon grado di accettare l'offerta di aiuto. Inconsapevole di quello che stava per fare, il dio cieco lanciò il vischio contr Baldr, uccidendolo.
Freya, venuta a sapere della sua morte, raggiunse il figlio e iniziò a piangere sul suo cadavere. Le sue lacrime si trasformano nelle bacche del vischio e Baldr tornò a vivere. Da allora Freya dice grazie a tutti coloro che si scambiano un bacio sotto il vischio, garantendo felicità e gioia in amore.