Ogni genitore deve essere un po' un attore, soprattutto quando i figli ci consegnano l'ennesimo regalo horror e tocca sfoderare un sorriso più falso di una banconota da sei euro.
Lo sanno bene Gianmarco Pozzoli e Alice Mangione la coppia di attori e comici che da anni racconta sui social la propria (stra)ordinaria quotidianità insieme ai figli Giosuè e Olivia Tosca, gli altri due membri della The Pozzolis Family.
Già, perché tra tourneè teatrali, show televisivi e set cinematografici, Alice e Gianmarco sono prima di tutto una mamma e un papà che la sera non vedono l'ora di mettersi sul divano con i propri bambini e che temono le chat di classe più di un mostro a tre teste.
E allora chi meglio di loro poteva raccontarci con un po' di leggerezza – ma non pochi spunti di riflessione – il meraviglioso, pazzo mondo dei genitori?
Partner e complici
Entrati nello studio per l'intervista, Alice e Gianmarco iniziano subito a duettare come se si trovassero sul palco e osservarli mentre si preparano per l'intervista è davvero uno spasso.
«No aspetta, Gianmarco, non cominciare a fare lo scocciato, ora ripetiamo la risposta che non si capiva» ammonisce scherzosamente Alice, iniziando subito una danza di battute e teneri rimbrotti tipica di chi vanta una complicità forgiata nel tempo.
Iniziamo così a parlare di disegni brutti («Gianmarco criticava le proporzioni dei disegni di bambini quattro anni»), consigli non graditi («ci dovrebbe essere un confine tra un consiglio, l'opinione e il giudizio. Dovrebbero legiferarla») e rispettivi compiti educativi.
«Alice è più brava nelle relazioni pubbliche e nell'insegnare il rispetto per il prossimo. Io sono un po' più scorretto, lei invece è proprio brava a spiegare il perché dietro le cose» afferma Gianmarco, mentre Alice va più al sodo: «quando ai bambini scappa la pipì, devono rivolgersi al papà!».
Evviva i genitori (im)perfetti
Scaldati i motori, i due comici entrano ormai nel pieno flusso di coscienza.
«Quando siamo stanchissimi, diventiamo un po' più permissivi – esclamano in coro – se siamo stremati, fai quello che vuoi basta che non ti fai uscire sangue dal corpo!
E poi il capitolo regali e lavoretti.
«Io ormai dò una lista precisa di quello che voglio, così non si scappa – scherza Alice – e poi una cosa: basta lavoretti per la Festa del Papà con il porta-cravatte: ma quale papà si mette ancora la giacca e la cravatta tutti i giorni?»
La denatalità in Italia
Tra battute e gag non sono però mancati anche i momenti più seri
«Adesso si parla di natalità perché stiamo iniziando a spaventarci all'idea che saremo delle persone anziane senza una forza lavoro fatta da persone giovani – ha commentato Alice parlando degli ultimi preoccupanti dati sulla crisi delle culle – Per quanto mi riguarda però l'accoglienza e l'inserimento di nuova forza lavoro da parte di chi viene a vivere in Italia sarebbe già una buona soluzione alle questione economica, mentre per quanto riguarda la lotta alla denatalità servirebbe proprio un sistema di Welfare realmente a supporto delle famiglie. Perché tante cose ci sono già ora, me è tutto molto confuso e non sempre gli strumenti a disposizione sono percorribili da tutti. Basterebbe copiare i Paesi dove queste cose ci sono già…»
Tocca a Gianmarco invece un consiglio per chi vorrebbe diventare genitore ma per diversi motivi è incerto sul compiere o no un passo così importante
«Diventare genitore è una cosa fantastica. É proprio un volta-pagina, un riaproppiarsi di una parte di sé che si è addormentata. Fare il papà mi ha reso meno arido e meno avido».