Parlare di soldi non deve più essere un tabù, anzi bisogna iniziare a farlo anche all'interno delle scuole. Per questo il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge Competitività, che inserisce l’Educazione finanziaria nell’insegnamento dell’Educazione civica.
Il progetto ha come scopo quello di insegnare concetti come il risparmio, il valore dei soldi, l'importanza degli investimenti per rendere i ragazzi cittadini consapevoli, capaci di partecipare pienamente alla vita economica del Paese. L'accordo è nato dalla collaborazione tra il Ministero dell'Istruzione e del merito, la Banca d'Italia e la Consob.
Se in altre parti del mondo l'educazione finanziaria era già regolarmente nei programmi scolastici, in Italia esistono da tempo delle linee guida per insegnare il valore delle banconote e delle monete sin dalla scuola elementare, che, fino ad oggi, erano gli istituti scolastici in autonomia a decidere se applicare all'interno del loro programma o no.
La formazione degli insegnanti che spiegheranno la materia è garantita tramite dei webinar proposti da Banca d'Italia. Inoltre, docenti e alunni di scuole elementari, medie e superiori, avranno a disposizione dei libri di testo sui quali studiare e allenarsi con gli esercizi.
La storia della moneta e la sua importanza devono essere insegnate in maniera trasversale, per farlo il Ministero pubblicherà delle nuove linee guida. Per ora quelle presenti sul sito propongono di scegliere attività, programmare laboratori o utilizzare strumenti didattici interattivi fornendo delle linee guida, per poter spiegare temi importanti nella maniera più adatta a seconda della platea che maestre e professori hanno davanti.
Scuole elementari
Alle elementari i piccoli dovrebbero imparare a distinguere banconote e monete, con dei semplici giochi che si basino su forme e colori, comprendendo poi che il denaro è un mezzo di scambio. I piccoli dovrebbero poi essere istruiti sull'importanza dei risparmi, capire che la paghetta che ricevono è la loro entrata e che se poi desiderano tanto un gioco, dovranno accumulare le loro monetine dentro un salvadanaio.
Per spiegare poi ai piccoli perché i genitori si fermano a prelevare o a volte pagano usando la carta si potrebbe dire loro che il porcellino in ceramica da spaccare, nel quale loro tengono le monetine, lo hanno anche i loro genitori in banca.
Scuole medie
Ormai più grandicelli, i ragazzi tra i gli 11 e i 14 anni dovrebbero studiare la storia del commercio e della moneta, a partire dall'analisi della cultura dei popoli che ci hanno preceduto. A questa età i ragazzi sono pronti per conoscere il significato della parola valuta, il fatto che nelle varie parti del mondo si utilizzino monete diverse.
Tramite giochi si può spiegare ai ragazzi che tutto può diventare una moneta di scambio, anche le penne che hanno nell'astuccio, se hanno concordato le regole del gioco. Infine è questa l'età giusta per comprendere che non si può pensare di acquistare ogni cosa, ma che in base al denaro che si ha, serve fare una lista delle proprie priorità e dei propri bisogni.
Scuole superiori
Alle scuole superiori, invece possono essere affrontati argomenti più ampi, come l'esistenza delle banche centrali e la loro funzione, la diversificazione tra la moneta bancaria e quella elettronica, il sistema della domanda e dell'offerta e il concetto di PIL. Comprendere anche che dalle nostre scelte individuali dipende il benessere del Pianeta e che quindi anche negli acquisti dobbiamo fare scelte sostenibili è un altro concetto che gli studenti devono assorbire.
Insegnare ai bimbi prima e agli adolescenti poi l'importanza dei risparmi nel loro salvadanaio, spiegargli come si conta il resto alla cassa, o che non possono avere tutto, è importante per formare cittadini del domani informati, responsabili, attivi e consapevoli.