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31 Maggio 2023
12:00

Educazione sessuale e affettiva a scuola: la senatrice D’Elia ha presentato un nuovo ddl per contrastare gli stereotipi di genere

Nella scuola italiana manca ancora un piano per l'educazione agli affetti, alla sessualità e alla salute riproduttiva. La senatrice Cecilia D'Elia ha presentato un nuovo disegno di legge per integrarla combattendo stereotipi e disuguaglianze.

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Educazione sessuale e affettiva a scuola: la senatrice D’Elia ha presentato un nuovo ddl per contrastare gli stereotipi di genere
ddl d'elia

"La vera sfida è educare alle differenze e combattere gli stereotipi di genere. Solo così la scuola può essere davvero un luogo sicuro, inclusivo, capace di sostenere la crescita consapevole e liberare da pregiudizi le relazioni, tra pari e con gli adulti": comincia così la comunicazione di Cecilia D'Elia, senatrice del gruppo PD Italia democratica, che nei giorni scorsi ha presentato un disegno di legge per portare a scuola un nuovo tipo di educazione agli affetti, per combattere la disuguaglianza di genere a partire dai banchi di scuola.

Un progetto importante, soprattutto in un Paese come l'Italia che ancora non prevede l'educazione sessuale a scuola come materia obbligatoria.

Il disegno di legge

Il disegno di legge presentato da Cecilia D'Elia è il 294 e si intitola "Educazione all'affettività e alle differenze". L'ha depositato in Senato nella primavera del 2023 come prima firmataria, mettendolo "a disposizione delle realtà associative, di categoria e politiche impegnate in questo campo, per un confronto aperto".

All'interno del ddl si trova di fatto un progetto per scuole, studenti e personale, il cui obiettivo è eliminare dall'ambiente scolastico i cliché e gli stereotipi di genere, fornendo a ragazzi e ragazze gli strumenti per ragionare in autonomia seguendo i principi della vera uguaglianza.

Il piano concreto

Il disegno di legge di D'Elia porta con sé un piano d'azione concreto, che segue questi principi:

  • Integrare nelle scuole un'offerta formativa con moduli dedicati all'educazione alla sessualità, all'affettività e alla salute riproduttiva, ma anche al rispetto delle differenze di genere, sesso, orientamento sessuale e identità di genere.
  • Far sì che gli istituti scolastici prevedano nell'offerta formativa un piano per l'educazione all'affettività e alle differenze.
  • Introdurre attività didattiche per smantellare gli stereotipi di genere.

Scuola e famiglia

Secondo D'Elia, non basta però rivolgersi alla scuola. Anche le famiglie devono essere coinvolte da questo progetto all'educazione affettiva e sessuale, attraverso l'informazione, la pubblicità e la comunicazione rispetto a quanto la scuola prevede di mettere in campo nel proprio piano triennale.

Si tratta, infatti, di piani triennali, che non prevederebbero solo lezioni e comunicazioni a studenti e studentesse, ma una corretta e adeguata formazione del personale scolastico docente e non docente, che acquisirà così competenze nelle materie dell'educazione sessuale, affettiva e riproduttiva.

Tutto questo ha un obiettivo tanto semplice quanto importante: prevenire e contrastare la violenza di genere; eliminare alla radice le discriminazioni fondate su genere o orientamento sessuale; combattere i discorsi d'odio; e preparare ragazze e ragazzi a relazioni più sane, consensuali, adulte e rispettose.

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