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3 Agosto 2023
11:00

La storia di Emma, nuotatrice con la sindrome Larsen che a 13 anni ha battuto 2 record italiani paralimpici

Emma ha 13 anni ed ha battuto ben due record italiani paralimpici nel nuoto. Un grandissimo successo per questa ragazzina che combatte con la sindrome di Larsen da quando è nata e proprio nel nuoto ha dimostrato tutta la sua grinta e il suo coraggio.

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La storia di Emma, nuotatrice con la sindrome Larsen che a 13 anni ha battuto 2 record italiani paralimpici
nuoto piscina

Emma non è una ragazzina di 13 anni come le altre. É una stella del nuoto e ha battuto i record italiani paralimpici nei 100 stile libero e nei 100 rana, scivolando sull’acqua per combattere la malattia genetica di cui soffre da quando è nata, la sindrome di Larsen.

La sindrome di Larsen è una patologia rara, che provoca dislocazione congenita delle grandi articolazioni, deformità di piedi e mani, malformazioni cranio-facciali, problemi di udito e respiratori. Non esiste una terapia e in Europa la sua incidenza è stimata in meno di 1 su 100.000 nati. L’unica strada per cercare di avere una vita serena è la fisioterapia e il coraggio.

Emma abita a Concorezzo, vicino Monza e si è distinta ai Campionati italiani di Nuoto paralimpico a Brescia, dove ha ottenuto dei risultati i credibili: ha superato il record nei 100 stile libero, mai superato dal 2015, e quello nei 100 rana, inviolato dal 2007. “Mia figlia è nata con le ginocchia completamente rovesciate all’indietro. A soli 30 giorni di vita è stata operata per riportarle in sede, ma non sono comunque riuscite a posizionarsi in modo corretto”, ha raccontato il papà Enrico a Repubblica.

I problemi sono stati numerosi, da un’ipoacusia grave, corretta con protesi acustiche, alle difficoltà di respirazione a causa della mandibola arretrata che le chiudeva la glottide. Emma, fin da piccolissima, non si è mai arresa. Ha sempre dimostrato coraggio e caparbietà, due doti fondamentali per ottenere grandi risultati nello sport.

Pratica nuoto da quando ha 5 anni per rinforzare la muscolatura e la colonna vertebrale. Bracciata dopo bracciata si accorge che questa attività rappresenta qualcosa di più e si iscrive alla Polha Varese, un’associazione polisportiva dilettantistica per disabili, e a iniziare a misurarsi con le prime gare, fino ai Campionati italiani di Nuoto paralimpico a Brescia, dove finalmente la sua stella ha brillato.

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