video suggerito
video suggerito
18 Febbraio 2024
11:00

Emozioni positive e negative nei bambini: come si riconoscono e si gestiscono

I bambini devono imparare a riconoscere le loro emozioni positive e negative e, soprattutto, devono essere messi nella condizione di poterle esprimere liberamente, senza costrizioni sociali. Perché non esistono sentimenti giusti e sbagliati, ma solo bambini che si scoprono e si allenano per diventare adulti equilibrati.

2 condivisioni
Emozioni positive e negative nei bambini: come si riconoscono e si gestiscono
felice

Le emozioni sono risposte non solo fisiche, ma anche psichiche a situazioni e persone. Possono essere positive, come la felicità e l’eccitazione, o negative come la tristezza o la rabbia. Attenzione, questa distinzione è semplicemente per “classificare” i sentimenti di gioia e di dolore, non per mettere delle etichette: non esistono emozioni buone o cattive. Sono tutte valide e tutte giuste.

Uno dei compiti più importanti della genitorialità è aiutare i bambini a imparare a riconoscere e gestire ciò che sentono. Tutti possiamo attraversare periodi di stress e avere difficoltà ad ascoltarsi. La resilienza emotiva dei bambini, o la capacità di affrontare le proprie emozioni, è importante per la loro felicità, per il benessere e il successo nella vita. I piccoli devono imparare a sviluppare modalità efficaci di coping, ma anche a riconoscere ciò che li turba e li fa stare male, fin dai primi anni di vita, così da essere in grado di gestire gli eventi più stressanti.

Le emozioni positive e negative nei bambini

trauma cranico

Le emozioni positive e negative sono una sorta di bianco e nero e i bambini le vivono proprio con grande estremismo. Possono infatti gioire e saltare di felicità per sciocchezze, come urlare e piangere a dirotto per cose da nulla. Fin da piccoli, sono consapevoli di ciò che li rende felici e di ciò che li rende tristi. Il problema semmai è dare un nome alle proprie emozioni e per farlo, prima di tutto, vanno riconosciute.

Le emozioni positive ci indicano che si sta vivendo un momento di benessere e di gratificazione. Sono sentimenti esplosivi, ma anche molto veloci. Le emozioni negative segnalano invece un allarme o una situazione di pericolo e frustrazione. Possono essere più lunghe e persistenti.

I sentimenti di gioia sono importante per distrarci, ma anche per darci coraggio per affrontare le novità, mentre quelli di dolore ci permettono di captare le informazioni che possono risultare controproducenti, in modo da individuare gli avvertimenti confusi che ci arrivano dall’esterno. É importante che questi campanelli  suonino come difesa nei bambini, ma che non si trasformino in una sorta di gabbia. E, affinché ciò avvenga, il genitore deve lavorare molto e bene.

Come aiutare i bambini a gestire le emozioni positive e negative

bimbo arrabbiato

I bambini che gestiscono bene le proprie emozioni hanno maggiori probabilità di andare bene a scuola e di andare d’accordo con gli altri. Ecco le strategie che genitori e tutori possono utilizzare per insegnare ai bambini queste importanti abilità:

  • Parliamo e insegniamo: insegna ai tuoi figli a riconoscere e dare un nome alle loro emozioni. Tuttavia, non preoccuparti di provare ad avere una conversazione mentre sono arrabbiati. Quando le cose sono calme, trova l'opportunità di parlare dei sentimenti e delle strategie per gestirli
  • Manteniamo la calma: modellare un buon comportamento è più facile a dirsi che a farsi, soprattutto quando il tuo bambino in età prescolare sta facendo i capricci più grandi del mondo. Se stai per perdere la calma, prenditi un minuto per respirare e calmarti prima di affrontare la situazione.
  • Pianifichiamo insieme: quando tuo figlio è calmo, parla di alcuni modi in cui può gestire una situazione difficile. Immaginiamo che nostro figlio abbia spinto un compagno di classe che aveva un giocattolo con cui voleva giocare. Spieghiamogli che invece di spingerlo potrebbero dirlo all'insegnante, chiedere al compagno di classe di fare a turno o trovare qualcos'altro con cui giocare.
  • Punire di meno, lodare di più: è forte di punire un cattivo comportamento. Ma la punizione severa peggiora il comportamento, non lo migliora. Quando la genitorialità è severa, i bambini che hanno difficoltà a gestire le proprie emozioni tendono a reagire diventando più aggressivi. Se nostro figlio urla sempre quando è ora di lasciare il parco giochi, non sgridiamolo. Lodiamolo e offriamogli magari una piccola ricompensa quando se ne vanno senza fare i capricci.
  • Rivediamo le nostre aspettative: non aspettiamoci che nostro figlio si comporti perfettamente, soprattutto se è sinceramente spaventato o stressato. Quando ha paura o è ansioso (come quando si vaccinano o iniziano la scuola per la prima volta) potrebbero non essere in grado di autoregolamentarsi. In una situazione altamente stressante, i bambini hanno bisogno di maggiore sostegno da parte degli adulti.
bimba arrabbiata

Oltre a mettere in atto queste strategie è importante anche distingue le emozioni e capire come si manifestano nei bambini:

  • Felicità: è una grande gioia, che spesso i bambini esprimono urlando, saltando o correndo. Non chiediamogli di reprimere quello che provano, anche se siamo in pubblico. Cerchiamo solo di chiedergli di essere rispettoso.
  • Sorpresa: è un’emozione molto particolare, che coglie all’improvviso. Può essere disorientante e trasformarsi anche in pausa. Va riconosciuta e accolta, perché abbia sempre sfumature positive.
  • Tristezza: il bambino deve avere il diritto di esprimere il solo dolore sfogandosi e piangendo, senza vergogna.
  • Paura: i bambini non devono essere coraggiosi per forza e rielaborare le paure, anche esprimendo il loro disagio (come la paura del buio) come riescono, è il modo migliore per una convivenza sana. La paura va convalida e mai minimizzata.
  • Rabbia: proprio come la paura, va convalidata e possibilmente incanalata. Ciò significa che dobbiamo aiutarlo esprimerla (mai trattenerla), senza che però possa trasformarsi in aggressività e quindi essere pericolosa. Cerchiamo quindi di abbracciarlo e farci raccontare perché è nervoso e cosa potrebbe farlo stare meglio.
  • Sorpresa: lasciamoci catturare da questa emozione. È quella che proviamo di fronte a qualcosa di sconosciuto. Se la accogliamo non si trasformerà in paura dell’ignoto e anzi, ci farà vivere momenti intensi, anche di gioia.
Sfondo autopromo
Famiglia significa NOI